VIVISEZIONE. Verdi e animalisti in piazza il 25 settembre per protestare contro la nuova direttiva europea.
Intanto subito un segnale. Il 25 settembre in piazza per manifestare tutto lo sdegno nei confronti di una decisione che ci riporta indietro nel passato sulla lunga strada dei diritti. In piazza per dire che la direttiva approvata dall’Europarlamento sulla vivisezione animale non la vogliamo, non la condividiamo, non ci piace, e non avrà vita facile. Saranno due anni di battaglie, fino alla data di entrata in vigore della normativa (che avverrà appunto tra 2 anni), in cui cercheremo di sensibilizzare ampi strati della società sul testo approvato durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo mercoledì scorso, e tenteremo tutte le azioni possibili per fermare la decisione presa.
Una scelta anacronistica, quella fatta dai parlamentari europei, di cui conosciamo i nomi e l’appartenenza politica. Compatti hanno votato i parlamentari del Partito della Libertà,dell’Udc e della Lega Nord, e non possiamo nascondere una certa amarezza per i voti favorevoli che sono venuti anche dai banchi di Italia dei Valori, che per altro s’era schierata a favore della caccia in Italia, e del Partito Democratico. Gli unici, che si sono espressi contro la direttiva sulla vivisezione, ed in favore dei diritti degi animali, sono stati i componenti del gruppo Verdi/ALE, che hanno provato a fermare lo scempio in corso.
Era stata chiesta l’introduzione di tre emendamenti: permettere agli Stati membri di approvare norme che limitino e riducano l’uso degli animali negli esperimenti; rendere obbligatorio l’utilizzo di metodi alternativi in sostituzione di quelli che prevedano l’utilizzo di animali; restringere l’uso di primati non umani agli esperimenti che non riguardano situazioni di vita o di morte di condizioni debilitanti per gli esseri umani. Non siamo stati ascoltati, per ora, ma non ci fermeremo.
Milioni di persone in tutta Europa in questo momento vivono l’angoscia per una direttiva che ci fa ripiombare indietro di 20 anni, in un oscurantismo scientifico e dei diritti. Anche se solo enunciare i contenuti di questa barbara decisione ci fa male, dobbiamo seguitare a farlo, per far conoscere a tutti ciò che è stato decretato nella massima istituzione europea, anche da parlamentari italiani. Cani e gatti randagi potranno essere adoperati per esperimenti di vivisezione, così come specie in via d’estinzione e primati e grandi scimmie. Uno stesso animale potrà essere “riutilizzato” più volte, anche in procedure che causano intenso dolore, sofferenza e angoscia.
Si potrà fare ricorso a soppressione per inalazione di anidrite carbonica come metodo di uccisione di riferimento, definito dalla legge come ‘umanitario’, ma che provoca solo elevatissima sofferenza, così come la possibilità di intervenire senza anestesia, anche per esperimenti molto dolorosi, come l’apertura del torace. Gli Stati membri inoltre, non possono applicare norme che riducano gli effetti della direttiva., per tutelare gli animali. Non c’è bisogno di ulteriori parole. Si ricomincia il 25 settembre, scendendo in piazza.
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