mercoledì 1 dicembre 2010

Le 10 domande al prof. Guarguaglini - Finmeccanica

di Fabio Pipinato

Il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, On. Mariastella Gelmini, e il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, mentre gli studenti salivano sui tetti di mezza Italia hanno firmato un protocollo d'intesa per l'avvio della sperimentazione del nuovo Progetto di Riforma relativo agli istituiti tecnici superiori (ITS), denominato "Tecnici Superiori per Finmeccanica".
Secondo il patto uno degli anelli fondamentali delle aziende a prevalente produzione bellica è la collaborazione con le scuole del territorio dove esse sono ubicate. Vi sono le storie di alcuni scambi tra AgustaWestland, Alenia Aermacchi e le scuole elementari e medie inferiori della provincia di Varese e Novara. Si. Avete letto bene. Elementari e medie.
I bimbi portano con loro la merenda dentro lo zainetto della barby ed il “prof” un piccolo modellino di Final AW159 Lynx Wildcat Test Aircraft Makes Its Maiden Flight da combattimento. Così per giocare.
Ora, come documenta Stefano Ferrario su peacereporter, siamo di fronte ad un ulteriore fatto grave che, in sostanza, vede un accordo sistematico d’ingresso del "privato" (Finmeccanica) nel "pubblico" (il sistema scolastico pubblico), per la formazione in loco della forza lavoro altamente qualificata necessaria all'azienda, con i finanziamenti di questo percorso ad opera del "pubblico" (il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca Scientifica - MIUR).
I dettagli. L'intesa si prefigge la partecipazione di Finmeccanica, attraverso le proprie aziende presenti sul territorio, alla costituzione di Fondazioni che sorgeranno in Piemonte, Toscana, Campania e Puglia. Come contribuiranno al progetto le aziende della holding italiana? Si muoveranno su tre livelli: "Governance, individuando propri rappresentanti nel consiglio direttivo e nel comitato scientifico delle Fondazioni; Asset, con personale interno che fornirà attività di docenza (per la metà delle ore curriculari previste) e la disponibilità ad utilizzare le proprie strutture interne (ad esempio laboratori e macchinari); Placement, selezionando i giovani partecipanti più meritevoli per l'inserimento in azienda."E, certo, in inglese fa più figo.
Chi sosterrà la riforma degli ITS è il "pubblico" e saranno, appunto, il MIUR, le Regioni e, in quota parte, il Ministero dello Sviluppo Economico. Ma…chi aveva detto che il pubblico non ha più risorse?
Finmeccanica dichiara che "il progetto è pienamente in linea con le strategie del Gruppo, da sempre attento alla valorizzazione delle persone, alla loro formazione ed al loro sviluppo professionale, nella convinzione che il sapere tecnico e una cultura del saper fare siano le chiavi per rispondere adeguatamente alle sfide attuali." Avete capito bene. Non in linea con il curricolo ministeriale ma con le strategie del gruppo. Pier Francesco Guarguaglini sottolinea, inoltre, che "questo progetto rispecchia i valori e le caratteristiche del nostro Gruppo, votato alla continua innovazione tecnologica, alla ricerca dell'eccellenza, alla valorizzazione del merito e alla cultura del lavoro; con una particolare attenzione al territorio, considerato che Finmeccanica è una realtà internazionale, ma, al tempo stesso, molto sensibile alle specificità dei territori nei quali opera."
Dal canto suo Mariastella Gelmini, ministro dell'istruzione, afferma che con questa modalità "si da concretezza ad un obiettivo che il Ministero sta perseguendo con determinazione: rafforzare le competenze di base del sistema scolastico, per preparare in maniera adeguata i giovani alle sfide del mondo del lavoro."
Bene. Da bravi scolari che voglion studiare iniziamo con le domande al prof. Guarguaglini:
1) Ci dice qualcosa sui fondi neri di Finmeccanica?
2) È vero che sono spuntati altri 4 milioni e mezzo di dollari riciclati fra la Svizzera e New York?
3) Conoscevate l'operazione "Digint", la piccola società informatica di proprietà per il 49% del colosso e per il 51% di Mokbel?
4) Confermate i dati Sipri e che quindi siete l’ottava azienda al mondo nel settore degli armamenti con vendite per oltre 13,2 miliardi di dollari che rappresentano il 53% di tutte le vendite dell’azienda?
5) Perché avete omesso, nel vostro rapporto 2009, che l’Alenia Aeronautica con la britannica BAE hanno venduto 72 caccia Eurofighter (EFA) all’Arabia Saudita?
6) Ci conferma che l’anno precedente il big business era stato quello della Agusta Westland per i Mangusta del valore di oltre un miliardo di euro alla Turchia accusata da Amnesty International di reiterate violazioni dei diritti umani?
7) Ci conferma che nel 2007 la maxicommessa era stata quella di un lotto di missili contraerei Spada-Aspide della MBDA al Pakistan proprio nel bel mezzo dello “stato di emergenza”?
8) E’ vero che negli ultimi anni i principali affari sono stati fatti coi paesi del Sud del mondo?
9) E’vero che Finmeccanica non ha mai subíto condanne per violazione delle norme contenute nella Legge 185/90? (sull’esportazione di armamenti – ndr).
10) Un’ultima domanda di geografia: Arabia Saudita, Turchia e Pakistan (ma l’elenco è molto più lungo) sono per Finmeccanica “nazioni che offrono adeguate assicurazioni di democrazia”? Come mai i rapporti di Human Rights Watch e di Amnesty International, oltre che a quelli della Commissione Onu sui diritti umani dicono altro?
Fabio Pipinato

4 commenti:

  1. Comunque mi sembra una follia sparare a zero pubblicamente su una delle poche societa' italiane che compete con successo nel campo del alta-tecnologia a livello internazionale.

    I giudici dovrebbero essere piu discreti anche perche' ci sono dei posti di lavoro in gioco.

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  2. @ Riccardo-

    Premetto che chi scrive non è radical chic, conosce bene il senso e l'importanza del lavoro, la disoccupazione e la povertà, "quella vera". Dico questo per evitare future polemiche.
    Il fine giustifica sempre i mezzi? Quanto male abbiamo fatto a questo pianeta chiudendo gli occhi in nome del lavoro? Possiamo continuare a farlo? Può essere la Guerra, possono essere le armi pragmaticamente e costantemente difese in nome ed in difesa del lavoro????
    Dobbiamo accettare qualsiasi compromesso per conservare il nostro posto????
    Forse che la delocalizzazione ha fermato la produzione della FIAT?
    Io sono convinta di no, che il fine non sempre giustifichi, credo che il discorso sull'etica del lavoro vada iniziato o non la cominceremo mai e continueremo bellamente a distruggere il pianeta ed a giustificare qualsiasi bruttura, purchè non ci riguardi. Sono convinta che si debba parlare di qualità e di modello del mondo che vogliamo.
    Non si sta forse cercando di giustificare anche la scelta Nucleare riempiendosi la bocca del termine Lavoro?
    E L'ILVA di Taranto, per esempio, non ha distrutto un territorio ed ammalato un'intera popolazione in nome del lavoro? Forse che "Il che cosa si faccia con le armi" che vengono vendute non riguarda gli operai che le costruiscono? Essi sono santificati e perdonati dal loro ruolo? Oppure dal loro bisogno?
    Sono moltissime le domande che l'industrializzazione ci pone e che la nuova moda La Russa-Gelmini del porre la scuola pubblica in relazione con le fabbriche d'armi e la guerra rende urgenti. Vogliamo piccoli soldati, pronti a tutto, schiere di volontari per le guerre future? Si dismette la scuola pubblica per farne una piccola succursale dell'esercito?
    Perchè solo questo potranno fare i figli dei poveri....partire volontari sui futuribili e numerosi campi di battaglia....

    La tecnologia, il lavoro giustificano la guerra?

    Per finire, un discorso che potrebbe durare ancora molte ore, negli Stati Uniti le lobbies dei produttori di armi hanno trasformato la nazione in un popolo di armati...è giusto questo...???
    Per chi mi commenta difendendo le fabbriche di armi richiamando il lavoro evidentemente sì.......

    Buona vita.
    Namastè

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  3. La Turchia, da quando è governata dall'AKP, è una nazione benemerita e, in quanto a violazioni dei diritti umani, chi è senza peccato scagli la prima pietra.
    Quanto a Finmeccanica, diffido per principio dei magistrati italiani e, ugualmente, dei gazzettieri che fanno loro da cassa di risonanza.

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  4. @ Andrea Carancini

    Io non credo che la Turchia si possa definire una nazione benemerita, rispetto a paramentri normalmente democratici, ma anche se lo fosse questo giustificherebbe in qualche modo le fabbriche di armi? Ed ancora ad una domanda che riguarda la prospettiva di mondo mi si risponde richiamando la credibilità di magistrati e giornalisti, non mi sembra un comportamento nuovo...dove l'ho già visto? Chi lo adotta normalmente? Però a parte gli scherzi quello di cui stiamo parlando è se abbia senso investire la scuola d'una visione guerrafondaia e finalizzata al profitto con questi discutibili mezzi, stiamo parlando di modelli e di prospettive oltre che di legalità.

    Buona serata
    Namastè

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