martedì 29 giugno 2010

Con i se non si sfama il mondo


“Se scegliessimo di intraprendere un cammino di riforme piu’ ambizioso nel medio termine, potremmo ridurre sensibilmente gli squilibri globali”, affermano i leader nella dichiarazione finale del Summit G20. “Troppi condizionali – dichiara Luca De Fraia, segretario generale di Actionaid -. La poverta’ e’ un imperativo presente. Sono piu’ di un milione le persone che muoiono di fame nel mondo, persone che attendono aiuti concreti, non parole”. Cala il sipario sul G20 canadese senza che alcuna soluzione concreta a sostegno della fragile situazione economica mondiale sia stata intrapresa. L’unica proposta reale in gioco, sostenuta dai governi di Francia e Germania, era l’istituzione della Financial transaction act (Ftt), un’imposta di entita’ irrisoria che avrebbe potuto contribuire a coprire i costi generati dalla crisi e rappresentare un freno alle attivita’ speculative senza colpire l’economia reale. Tuttavia, a Toronto nulla di tutto cio’ e’ divenuto realta’.
“Un passo indietro rispetto alle promesse fatte nel 2005 – afferma De Fraia -. Invece di ragionare su come e quando mettere in campo concretamente le risorse che, da anni, devono ancora essere impregnate, i leader hanno fatto una nuova, debole, promessa: sette miliardi di dollari per la salute materna e infantile (Muskoka initiative on Maternal, newborn and child health)”.
‘Se i grandi del pianeta vogliono effettivamente garantire “una crescita globale vigorosa, sostenibile ed equilibrata’ come dichiarano nella relazione conclusiva del G20, impegnino delle risorse concrete – conclude De Fraia -. La Banca Mondiale ha affermato che basta un taglio dello 0,50 per cento nella crescita dei paesi in via di sviluppo per aumentare di 80 milioni il numero di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno. Le parole non sfamano milioni di pance vuote, i tagli nemmeno”

fonte: http://www.gliitaliani.it/
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2 commenti:

  1. La scelta di varare a Toronto tutti insieme una piccola tassa sulle transazioni finanziarie come la Tobin tax avrebbe potuto essere un aiuto concreto per risolvere i problemi della fame nel mondo, sarebbe stata utile per avere una tracciabilità delle stesse transazioni finanziarie, poteva fare diminuire le transazioni puramente speculative e avrebbe fatto pagare agli speculatori una parte dei danni che provocano nel mondo. I grandi della terra non sono grandi nell’anima. francesco zaffuto www.lacrisi2009,com

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  2. Benvenuto nel blog Francesco :)

    È vero! Un'occasione perduta a Toronto, e non solo quella e non solo lì, le promesse si accumulano alle promesse...e le parole continuano ad essere sprecate, ma nulla sembra cambiare, l'uomo resta fermo...e prepara guerre, anzichè preoccuparsi della vita. Sono molto d'accordo con te,basterebbe così poco, un cambio di prospettiva, un diverso valore all'esistenza ed al rapporto con il prossimo, un nuovo paradigma, per fare così tanto, scopriremmo allora che lo stiamo facendo per noi, che il mondo che ci circonda migliora e che gaia stessa ci è grata, scopriremmo molte cose, tutte molto importanti e faremmo, finalmente, qualche cosa di buono...ma questo passo pur così piccolo appare tanto difficile, perchè come dici tu è una questione di anima ed i grandi della terra sembrano molto più preoccupati della loro tasca piuttosto che della loro anima.

    Un caro saluto.
    Namastè

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