Più di novecento volti (noti e non) compongono il muro che difende chi con il proprio lavoro è costretto a mettere a rischio la vita. Speranza Casillo lancia un progetto fotografico davvero notevole, con il quale ha già vinto il "premio speciale artista dell’anno".
La mostra vincitrice è composta da due percorsi tematici: il primo, intitolato “Gomorra. Fotoillustrazioni di Speranza Casillo ispirate al lavoro letterario di Roberto Saviano“, è una raccolta di immagini volte a scovare ciò che è nascosto, "che è corrotto, deteriorato", fermandolo in immagini dense di pathos ritmate da elementi testuali, piccole frasi, che riprendono il best seller Gomorra. Sono, di fatto, sette elaborazioni digitali che raccontano i protagonisti del libro e dello spettacolo teatrale.
Il secondo progetto si intitola: “Se si alza una mano poi si alzano tutte”. Esso si struttura in un muro colorato da novecento volti e altrettante mani alzate costruito, scatto dopo scatto, con l’intento di “sostenere e proteggere chi mette a rischio la propria vita per la verità e la giustizia. Per l’amore della propria terra”.
Il titolo di quest’ultimo lavoro riprende una strofa della canzone “Cappotto di Legno” di Lucariello, il rapper napoletano Luca Caiazzo voce anche degli Almamegretta, scritta in collaborazione con Roberto Saviano. “E se si alza una mano s’aizan tutt’ quant, e mo sparatec’ a tutt’ quant’!”, dice il testo di quel brano che fu lanciato da Mtv per la campagna contro le mafie nel 2008. Un monito in un dialetto napoletano particolarmente stretto, intriso di un po’ di orgoglio ferito per una terra che, troppo spesso, ha girato le spalle ai proprio figli e che ancora una volta rischia di schierarsi (o di essersi già schierata?) dalla parte sbagliata.
“E se si alza una mano si alzano tutte, e adesso provate a sparare a tutti!”, recita Lucariello.
E questo è il tema di fondo della raccolta di ormai quasi mille volti e di altrettante mani alzate, e dell’intera mostra. Siamo al fianco di chi combatte contro la criminalità organizzata, lo saremo sempre, e siamo disposti a uscire da questa patina viscida di omertà che, asfittica, uccide lentamente il nostro Paese: questo è quello che quei novecento sorrisi urlano a tutta l’Italia.
Più di novecento persone hanno già promesso: a voce alta.
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