giovedì 9 dicembre 2010

La carta degli ortolani

Corrado Bosello (Terra Emilia Romagna)
INIZIATIVE. A Bologna cresce la passione per gli orti. E si sta scrivendo una sorta di decalogo per i bambini. 
E' un tempo in cui di orti ne senti parlare pressoché dappertutto. Ora c’è chi sta scrivendo la “carta dei piccoli ortolani”. Che, però, sono piccoli davvero. Tutto ciò succede a Bologna, dove gli orti sono stati per decenni “degli anziani”, o delle scuole, ma ognuno nel suo recinto. Nell’ultimo decennio, invece, tutto sugli orti si è rimescolato, ed oggi ci sono quartieri a Bologna, come a San Donato, con ben quattro punti pubblici di orti condivisi in posti assolutamente differenti, in un parco pubblico, in centro interculturale, nella facoltà di agraria ed, infine, nella city farm. Questi tipi di orti aperti ai bambini, che si trovano anche nei posti di tutti hanno dei vantaggi, perchè si possono visitare tante volte nello scorrere dei mesi, ci si può tornare sempre, dopo la scuola, insieme ai genitori, e per tutto l’anno.
  Per orti nelle scuole tradizionalmente si pensa alle scuole primarie. E così si scopre invece che i piccoli ortolani esistono negli orti in città, addirittura dai due anni di età.
Per convincere gli ortolani di lungo corso ad aprire i recinti ai bambini piccolissimi, in un recente seminario si è provato a proporre come fare. Per il primo punto della carta “si è già piccoli ortolani senza essere per forza bambine e bambini grandi”, perchè l’orto dei piccoli è un meraviglioso laboratorio a cielo aperto, per mettere le mani in terra, con pazienza e tempi lunghi. L’orto, come dimostra benissimo la rete nazionale degli orti didattici, diventa così un vero luogo di pace. Questo tipo di orto, continua la carta dei piccoli ortolani proposta a Bologna, non deve produrre per forza, perché produce già tanto, come la passione ed il coinvolgimento di volontari, la professionalità di educatrici e insegnanti, la disponibilità dei genitori.

L’orto dei piccoli ha bisogno di biodiversità, dà casa ai piccoli animali, con lombricaio e casette nido e mangiatoie per uccelli. L’orto dei piccoli è solo naturale, bandisce ogni tipo di chimica e accetta anche i “danni” di quelle piccole presenze che lo popolano e se ne cibano. In questo contesto non potevano certamente mancare i preziosi suggerimenti, perché nell’orto dei piccoli servono tanti innaffiatoi, tante palette e zappette, e quel che conta davvero succede. Tutto e soltanto, dal metro in giù. E, infine, un’attenzione particolare agli adulti. Ci vuole ovviamente chi è disposto a lasciar provare e anche a lasciar “sbagliare” i più piccoli ortolani. Ovvero, quelli che sì aiutano, ma non si sostituiscono agli ortolani in erba. Quelli che, insomma,  sanno che quello che conta è che i piccoli ortolani stiano proprio bene.






Nessun commento:

Posta un commento

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.