La donna condannata alla lapidazione per adulterio scarcerata mercoledì. Tornano a casa anche i due giornalisti tedeschi che erano accusati di spionaggio. La gioia della comunità internazionale
 TEHERAN - Sakineh Mohammadi Ashtiani è salva, ed è già  tornata a casa, a Tabriz" nel nord ovest dell'Iran. La donna condannata  alla lapidazione per adulterio, suo figlio Sajjad Qaderzadeh e  l'avvocato Javid Hutan Kian "sono stati liberati ieri", hanno riferito  varie fonti del Comitato Internazionale contro la lapidazione. "Non  abbiamo ancora parlato con lei", ha detto Mina Ahadi, presidente del  comitato. Ma sulla tv di Stato iraniana la notizia del ritorno a casa di  Sakineh è continua. Insieme a Sakineh, a suo figlio e al suo avvocato  sono stati liberati anche i due giornalisti tedeschi arrestati il 10  ottobre mentre intervistavano Sajjad e il suo legale. I due erano  accusati di spionaggio.
L'incubo di una lapidazione che per anni ha sconvolto e mobilitato la comunità internazionale, ha avuto un lieto fine. E finalmente il volto della donna che tutti hanno sempre visto nascosto da un velo e in una sola foto ingiallita, ha contorni netti.
L'incubo di una lapidazione che per anni ha sconvolto e mobilitato la comunità internazionale, ha avuto un lieto fine. E finalmente il volto della donna che tutti hanno sempre visto nascosto da un velo e in una sola foto ingiallita, ha contorni netti.
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Stasera su Popolare Network, alle 20, ascoltavo con un orecchio solo, stavo facendo mille cose insieme. Una intervistata non dava molto credito alla fonte della notizia. Speriamo domani di avere notizie che ne confermano la liberazione.
RispondiEliminaCome si diceva, la comunicazione può portare cambiamenti importanti. Ora bisogna far si che questo crei un precedente invalicabile.
Avanti così!
Namastè
Anche io ne ho appreso la notizia su Popolare, ovviamente mi auguro che venga confermata la liberazione.
RispondiEliminaIn questo caso si tratterebbe davvero di una svolta importante, che fa ben sperare per il futuro.
Abbraccio
Namastè
Ma non era stata condannata per concorso nell'omicidio del marito? E poi, doveva essere impiccata non lapidata.Comunque meglio così, la pena di morte è cosa infame.
RispondiEliminawalter
@ Walter-
RispondiEliminaDiverse versioni si sono susseguite, ma io credo che, se venisse confermata, come mi auguro, la notizia del rilascio, si dimostrerebbe come tutte quante fossero costruite sul nulla, completamente infondate.
Ma comunque sia, come anche tu dici, la pena di morte è cosa infame...SEMPRE !
;-)) Buona giornata
Namastè
Mi sa che dovremo continuare la lotta :(
RispondiEliminaMa noooooo Paolo, ho letto oraa la smentita...
RispondiEliminaMa che buffoni...!
E ora? Daccapo... :-(((
Ti abbraccio
Namastè