martedì 17 marzo 2020

Ricordati che devi morire

Il virus dei virus! COVID-19 

Insomma, mi ero ripromessa di non parlarne e invece, vista la follia dilagante che si osserva un po' ovunque, ecco che un paio di cose mi vien proprio di buttarle di fuori.
Intanto, vorrei dire che la cosa più grottesca è che moriremo comunque; inesorabilmente quando ci toccherà, come sempre. 
Che poi, voglio dire... potremmo scampare persino ad una pandemia vera, che ne so la peste bubbonica per esempio, murandoci vivi dentro ad un bunker per evitare il contagio e magari schiattare con uno starnuto che ci fa esplodere un aneurisma nel cervello o rotolando giù per le scale. 
Chi può dirlo? 
E allora diamoci una calmata... siamo al ridicolo, ci scapicolliamo in una caccia compulsiva a mascherine e amuchina, con assalti in piena regola ai supermercati. É il delirio!
 
Sembra quasi un film fatto male, una commedia degli errori dove il susseguirsi di una serie di equivoci celi la realtà. 
All'inizio di questa vicenda mi sono chiesta da cosa stessero cercando di distrarci. Ho la pessima abitudine di seguire i miei pensieri, sino ad avere le risposte alle mie domande, non a tutte e non sempre, ovviamente. Però lo svolgersi delle vicende mi sta dando qualche delucidazione. 
Dunque, quel che appare è un'Europa bloccata da un'influenza mooolto contagiosa, impaurita rannicchiata su se stessa, dove politici senza scrupoli e signori della guerra stanno scorrazzando allegramente (unici ormai autorizzati a farlo peraltro).
E l'avvento  di una task force di bombardieri stealth B-2 Spirit ai confini con la Russia sufficienti a far finire il mondo almeno una ventina di volte è, quasi certamente, l'inizio di una risposta.

Ma come possono prenderci così facilmente per il naso, cosa ci accomuna rendendoci così facilmente manipolabili?  Indovinato? Esatto: la paura! L'incapacità di capire che moriremo tutti quando il destino ci chiamerà all'appuntamento e che non sarà un eccesso di auto-protezione, un uomo forte e nemmeno una equipe di medici e scienziati ad evitarlo. 
Da sempre potere e religioni hanno fatto affidamento su questa nostra paura. Per suo tramite ci hanno trasformati in spie, delatori,  in spettatori plaudenti nelle piazze dei loro roghi. 
Eppure è certo, prima o dopo, moriremo! Ma sarebbe bello, nel frattempo vivere, ridere, giocare e non contare i giorni rifugiandoci nelle nostre tane nel tentativo di rimandare il nostro appuntamento. La paura è una protezione, una reazione con cui ci proteggiamo, ma il nostro compito, il motivo per cui siamo qui è superarla e vivere
Se lo faremo nessuno potrà più usarla contro di noi, perché la conosceremo e non ci bloccherà più.

Rosa Bruno

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