sabato 10 novembre 2012

Siamo in ritardo, ma …



Dobbiamo cambiare il sistema di produzione, ridurre i consumi e cancellare gli sprechi, non è un’opinione, ma una condizione indispensabile per la nostra sopravvivenza. Già ad agosto, com’è noto, abbiamo raggiunto il massimo carico sopportabile dal pianeta, era il mese di agosto quando siamo arrivati all’overshoot day. Prima usciremo dalla religione della crescita e prima potremmo giungere alla prosperenza.
E’ altrettanto noto che si è sostenibili quando non si compromettono le risorse delle future generazioni, ed è altrettanto noto che, ahimé, diversi ecosistemi sono stati distrutti, specie estinte, e diverse risorse stanno raggiungendo il picco massimo.
“Sembra” che la stupidità regni il mondo. Anche i sistemi di controllo sociale sono aumentati, sono più persuasivi e più pervasivi: social media, microchip, e moneta elettronica.
Da questa catastrofe ampiamente annunciata negli anni ’70, ora ne vediamo le facce e le sfaccettature: deliri collettivi, regressioni psicologiche ed ethos infantilistico fra gli adulti, aumento dell’ignoranza di base e dell’ignoranza di ritorno, scarsa propensione alla lettura di saggi, incapacità di scegliere e valutare. Queste caratteristiche sono ampiamente diffuse nel nostro paese, mentre per fortuna in altri luoghi – sud America – aumenta il risveglio delle coscienze ed internet offre opportunità straordinarie di condivisione.

Chi ha potuto iniziare il processo di risveglio arrivando ad una massa critica sufficiente ha la straordinaria opportunità di progettare e costruire la transizione, e vivere in comunità libere, autosufficienti, realizzando la “civiltà contadina modernizzata”. Le risorse ci sono, ma bisogna pensare il cambiamento muovendosi dal basso e dall’alto. I cittadini sono la risorsa principale, e pertanto è necessario progettare comunità sostenibili partendo dai piccoli centri ove la risorsa naturale è ancora a portata di mano, mentre le città abbisognano di invertire il processo espansivo. Se una volta il cemento consumava suoli agricoli, oggi è auspicabile il contrario, l’agricoltura entra nella città per i bisogni alimentari dei cittadini attraverso orti sinergici auto gestiti. Se l’economia produceva per vendere in tutto il mondo, oggi l’economia deve produrre per il territorio locale. Inoltre, è obbligatorio avviare un progetto di recupero degli edifici esistenti, sia dal punto di visto energetico – smart grid – che dal punto di vista statico, poiché siamo giunti alla fine del ciclo vita di tanti edifici costruiti negli ’40, ’50, ’60 e ’70 e si rende necessario prevenire e ridurre il rischio sismico. I grandi complessi industriali stanno chiudendo e la nuova occupazione trova impiego nella manutenzione naturale dei suoli e dei territori, bonificando i suoli contaminati, e conservando le ricchezze naturali, artistiche e storiche. Nuova occupazione sorge da cooperative agricole energeticamente autosufficienti grazie all’economia della sussistenza.  Tutto ciò non solo è possibile, auspicabile, ma è l’unica strada necessaria per la sopravvivenza, è l’unica proposta alternativa a un sistema politico, economico palesemente immorale e dannoso all’essere umano.

14 commenti:

  1. Abbiamo messo la vita del pianeta e la nostra esistenza nella mani delle persone sbagliate..

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    1. Temo di sì, ma forse, siamo ancora a tempo a prendere, ciascuno nelle proprie mani il nostro destino, basta esserci, accettare la sfida.
      Buon pomeriggio
      Namastè

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  2. non liberi 'di' ma liberi 'da'.... dovremmo scrollarci di dosso tutto l'effimero, iniziando dalla politica per finire alla religione, passando per il consumismo......

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    1. Theyogi, come non essere d'accordo con te? Grandissima parte della nostra presa di coscienza passa da questa liberazione, così come la nostra schiavutù deriva dalla permanenza di questa nefanda influenza.
      Abbraccio
      Namastè

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  3. Cavoli , condivido il comm. di Mr. Hyde ...dovrebbe essere una priorità !!
    bellissimo post

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    1. Beh...io toglierei il condizionale....
      Buona domenica Valerio :))
      Namastè

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  4. Io vivo una vita semplice, non ho la tv e comsumo poco. Chi mi conosce, superficialmente, mi pensa sfortunata e credo che il problema dell'eccessivo consumismo che porta al disastro sia tutto in quel giudizio. In realtà mi ritengo fortunata e sono spesso felice.
    Il video è bellissimo e l'ho salvato.
    Ciao Rosa, buona giornata.

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    1. Anche io vivo questo tipo di vita, semplice ed anche io ho da tempo rinunciato alla televisione. Sono soddisfatta della mia povertà, non vorrei la ricchezza, non saprei che farmene, la rinuncia al consumismo non mi costa sacrificio, anzi mi dà gioia. Hai ragione, purtroppo non tutti capiscono, molti ritengono che sia follia...o rassegnazione, non è così. Ed ragione anche quando dici che parte del problema sta proprio nella convinzione che chi vive poveramente sia in qualche modo uno sfigato.
      Ciao Sari, buona giornata anche a te :))
      Namastè

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  5. Ciao Rosa, condivido in pieno il post anche se però non si va al nocciolo del problema con la conseguenza che non lo si può risolvere.
    Dicono che il caso non esista per cui non può essere solo l'avidità e la stupidità del genere umano ad aver creato questo mondo "illusorio e degenerato" .... se prendiamo per vera la storia dell'intervento extraterrestre nella nostra evoluzione (aggiundendo poi che solo una elitè ha mantenuto una conoscenza completa di ciò per perpetuere il loro dominio nei secoli) possiamo, fatalità, rispondere a molte domande sullo "strano e suicida" comportamento dell'essere umano visto che è a tutti gli effetti uno schiavo di oscure e celate forze .... fatalità è anche che politici corrotti, l'informazione come intrattenimento, la banda larga, il degeneramento dei costumi sociali, il bipolarismo etc siano stati programmati nei protocolli di sion e nel programma della loggia P2.
    La priorità è capire che siamo in matrix e che solo rinunciando ad essa possiamo liberarci ma ciò deve essere fatto per convinzione non per necessità se non rimane sempre la tentazione ... vorrei ricordare che nel passato molte sono state le piccole comunità agricole che si sono macchiate di gravi crimini come la caccia alle streghe.
    Se non sappiamo da dove arriviamo come facciamo a sapere dove dobbiamo andare? Namastè

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    1. Che l'essere umano possa essere influenzato da interventi esterni è oggetto di studi, sicuramente il suo comportamento o quantomeno, il comportamento del potere appare avulso, estraneo e tutto sommato spiegabile in questa chiave di lettura. Piacerebbe però vedere un poco di ottimismo, che credo fondamentale per qualsiasi reazione, persino ad una oscura macchinazione d'una razza dominante ed aliena. Secondo il medesimo principio tutto è come deve e tutta andrà com'è scritto e certamente la depressione impotente non servirà a fermare gli Annunaki...o chi per loro. Se qualcosa o qualcuno lo farà, sarà il pensiero positivo e l'amore disinteressato, ma come può pensare all'amore chi continua a piangere? Nessuno ha le prove che questo sia vero anche se le traduzioni di Biglino ce lo avvalorano e ce lo fanno pensare, anche se molte cose andrebbero al loro posto con una ipotesi di questo tipo...ed intanto dobbiamo vivere, qui adesso, ora, e non sarà certo la consapevolezza mia, tua e di pochissimi altri a fermare il loro cammino. Lavoriamo sul mondo, sulle sue aspettative, sulle sue motivazioni, cambiamo quel che possiamo e diffondiamoci come virus...ed i signori nascosti saranno costretti a fare i conti con la nostra gioia.
      Un abbraccio.
      Namastè

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  6. vorrei vivere in un posto in cui la coscienza che si risveglia sia ben visibile...ma se si guarda grande non si vede nulla è solo fissando ogni singola cosa molto bene che a volte ho buona speranza
    un abbraccio

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    1. Anche a me piacerebbe vivere in quel posto se mi dici dov'è ci vengo di corsa:)) ....ma a parte gli scherzi potrebbe essere questo il posto in cui avviene, esattamente come dici, guardando bene le cose. Brava Lo mi piace chi ha speranza, è la strada giusta. Sperare, credere e modificare sè stessi e l'intorno..
      Un abbraccio
      Namastè

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  7. Può essere molto più semplice: dobbiamo ritornare alla terra ..... alle cose che contano realmente; smettere di vivere di illusioni. Basta anche con le belle parole ad effetto che non significano nulla .....
    E soprattutto, se vogliamo cambiare davvero, per prima cosa dobbiamo accettare che ciò che esiste nel mondo è prodotto da noi tutti.
    Si perchè con chiunque parlo sembra che tutti criticano l'infernale realtà in cui esistiamo, al punto che mi chiedo se non sia io l’unico responsabile di tutti i mali del mondo!

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    1. Hai perfettamente ragione caro Marco ed è persino ripetitivo il dire che ogni cambiamento inizi da noi, da quel che siamo, da quanto siamo disposti a mettere in gioco delle nostre abitudini/convinzioni/
      convenzioni. È vero molti si lamentano, ma nulla sembra cambiare, perchè pochi sono disposti a farlo iniziando da sè. Tornare alla terra...sì, ma farlo sul serio, semplificare ed alleggerire le nostre aspettative. Essere con il pianeta e non cercare di piegarlo alle nostre esigenze. Dipende da noi...quante volte si è detto? Però è la più grande delle verità dipende soltanto da noi.
      Un abbraccio
      Namastè

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