venerdì 21 ottobre 2011

La proposta Brambilla sulla vivisezione una vittoria?


Basta poco, generalmente, all’italiano medio per entusiasmarsi difronte a una notizia letta sui giornali o sentita in televisione.

Questo vale in generale ed è risultato un teorema valido anche relativamente alla proposta del Ministro Michela Vittoria Brambilla di un emendamento nominato con troppo entusiasmo “antivisisezione”.
Titoli altisonanti sono apparsi su molti siti internet e blog: “L’Italia contro la vivisezione”, “Mai più vivisezione in Italia” e via così fino ai toni entusiastici di qualcuno sui social network.
 Perchè non crederci?
Perchè non credere che il Governo italiano possa essere effettivamente orientato verso l’abolizione della sperimentazione animale?
Semplicemente perchè l’emendamento non lo afferma minimamente!

Per prima cosa richiamiamo sempre i lettori ad essere attenti e cauti difronte a qualsivoglia proposta, novità, modifica, apportata ai testi di legge al fine di comprenderne tutti gli aspetti prima di cantare vittoria, questo in generale.
Nello specifico, partendo da un assunto che potrete definire preconcetto, probabilmente, ma che noi riteniamo valido ovvero che nessuna legge abolirà mai qualcosa sua sponte se da questa il sistema trae guadagno ma al massimo la modificherà e regolamenterà senza contestarne eticamente i contenuti, ricordiamo che quel che la Brambilla ha presentato, altro non è che un emendamento che NON CONTIENE ALCUNA PRESA DI POSIZIONE ETICA CONTRO LA VIVISEZIONE restando una REGOLAMENTAZIONE che, in quanto tale, LEGITTIMA LA VIVISEZIONE STESSA.

A nostro avviso basterebbe questa presa di coscienza per evitare di perdere tempo nel tentativo di approfondire i contenuti dell’emendamento, ma lo faremo perché sappiamo che molti dei nostri lettori invece, vorranno avere ulteriori prove di quanto abbiamo affermato.
Analizziamolo dunque questo emendamento, a partire dal richiamo iniziale all’uso dei metodi alternativi e al cosiddetto “miglioramento delle condizioni sperimentali” a cui fa riferimento il primo punto.
La logica suggerita dall’emendamento è quella delle 3R, da sempre caldeggiata dai vivisezionisti e che risale alla definizione elaborata da Russel e Burch nel 1959 e si basa su 3 punti:
  • Refinement (Raffinamento),
  • Reduction (Riduzione)
  • Replacement (Rimpiazzamento).
Con Raffinamento si intende il miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute pur sempre su animali, in modo da ridurre la loro sofferenza; in alcuni casi, utilizzando ove possibile animali “meno evoluti”;
Con Riduzione si intende la riduzione del numero di animali usati, o l’aumento di informazioni ottenute con lo stesso numero di animali;
Con Rimpiazzamento si intende la sostituzione dell’animale con l’utilizzo di metodi alternativi.
Di questi 3 punti, solo l’ultima “R” è quasi totalmente accettabile: non ha alcun senso infatti continuare a sperimentare sugli animali cambiando solo il numero di animali o la specie e le modalità dell’esperimento senza mettere in discussione il principio stesso della vivisezione.
Caldeggiare la proposta Brambilla significa appoggiare tutte e tre le R, dunque essere comunque a favore della vivisezione.
Va pur sempre ricordato inoltre, che quando si parla di “metodi alternativi” si continua ad applicare la regola delle 3-R, e quindi non tutti quelli che sono definiti come “alternativi” e attualmente validati non prevedono l’uso di animali (vivi o morti).

In tutta la proposta di legge non c’è alcun aspetto che metta in discussione la validità della vivisezione ed è gravissimo che un simile cedimento alla logica delle 3R avvenga proprio mentre la situazione sembra più favorevole del passato per affermare la fallacia della sperimentazione animale e quindi per aprire rilevanti varchi a favore di metodi scientifici senza l’impiego di animali e in un momento in cui l’opinione pubblica pare essere sempre più orientata verso l’antivivisezionismo.
Si parla poi del
“divieto di utilizzo di scimmie antropomorfe, cani, gatti e specie in via di estinzione a meno che non risulti obbligatorio da legislazioni o da farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell’uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformità ai principi della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, previa autorizzazione del Ministero della Salute, sentito il Consiglio superiore di sanità”.
Ovvero, niente di diverso dalla situazione attuale: SI AI TEST SU ANIMALI SE QUESTI VENGONO IMPOSTI DA LEGGI NAZIONALI E INTERNAZIONALI E AUTORIZZATI DAL MINISTERO DELLA SALUTE E DAL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITA’ utilizzando ove possibile animali “meno evoluti” di cani, gatti e primati e favorendo dunque una tendenza che riteniamo agghiacciante e che vede migliaia di animalisti impietosirsi alla vista di canie gatti vivisezionati e non fare il minimo accenno a tutte le altre specie animali.
Non vediamo in tutto questo alcun dato positivo ma solo un tentativo squallido di indorare una pillola che non potremo mai ingoiare.
Si parla di divieto di allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione (intendendo solo quelli sunnominati quindi cani, gatti e primati) su tutto il territorio nazionale NON FACENDO NESSUN ACCENNO AD ALTRE SPECIE ANIMALI né TANTOMENO ALL’IMPORTAZIONE DI CANI, GATTI E PRIMATI DA ALTRI PAESI dove l’allevamento è consentito nonché a un divieto di utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche lasciando però l’eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari, ed esperimenti bellici.

Ancora un contentino assolutamente parziale sulla cui applicazione nutriamo fra l’altro molti dubbi.
Per non parlare poi del divieto di esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia come se il problema della sperimentazione animale fosse legato soltanto al dolore fisico che gli esperimenti provocano nell’animale dimenticando completamente che la vera sofferenza per gli animali da laboratorio è la vita di laboratorio, in condizioni totalmente innaturali e senza vita di relazione, privati della libertà,  al di fuori delle caratteristiche ecologiche ed etologiche della specie.
Per quanto riguarda la riduzione della sofferenza, l’emendamento richiama ulteriormente a un tipico approccio basato sul principio delle 3R e noi continuiamo a pensare che condividere una proposta di legge a favore della vivisezione solo perché si riduce il numero di animali impiegati nella didattica e perché c’è qualche speranza in più che questi soffrano “meno” ci sembra assolutamente incredibile.
Non parliamo neppure della proposta diassicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorioperchè non saremo mai soddisfatti da laboratori di vivisezione CONTROLLATI ma solo dall’abolizione dei laboratori di vivisezione e vedere accostata la parola BENESSERE  alla parola LABORATORIO ci fa accapponare la pelle.

Come abbiamo sempre voluto ripetere in questi anni, non vogliamo gabbie più grandi, ma solo gabbie vuote!

4 commenti:

  1. Un'abile (ma forse non tanto) manovra tendente ad ottenere lo scopo opposto a quello che vorrebbe far credere. Mi ricorda qualcosa? Forse la "riforma" berlusconiana della giustizia?
    un abbraccio Rosa, buona domenica
    Namastè

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  2. Beh wiska, d'altra parte la signora Brambilla è ammiratrice sfegatata "dell'imperatore unto" come ptrebbe essere diversamente...sebbene da un'animalista quale lei si professa mi sarei aspettata un minimo di coerenza e invece...
    Un abbraccione e buon fine settimana ;)
    Namastè

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  3. (dayton)Ciao Rosa,anche a me sembra strano,ogni tanto la bramb.salta fuori con novità.Stategie per distogliere attenzione ad altri problemi che ci sono .ciao a presto.
    (P.S) comunque pagheremo tutti caro,le offese fatte aqueste creature.

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  4. Ciao Dayton, credo che il tentativo sia quello di apparire sensibili alle questioni dell'animalismo nell'unico modo che loro conoscono, cioè opportunistico e di maniera .
    Uno specchietto per le allodole, adatto ad attrarre le numerosissime associazioni di amici degli animali che popolano questo paese, ma fra questo ed i reali interessi dei nostri fratelli anima-li c'è un abisso.
    Un abbraccio e buon fine settimana :)
    Namastè

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