mercoledì 12 settembre 2012

Dieta veg contro la crisi globale

Un nuovo rapporto pubblicato dalla Stockholm International Water Institute (SIWI) dimostra che, se il mondo non adotta una dieta vegetariana entro i prossimi 40 anni, il nostro pianeta potrebbe dover affrontare crisi alimentari e problemi globali di approvvigionamento idrico di proporzioni catastrofiche.


La relazione, dal titolo Feeding a Thirsty World: Challenges and opportunities for a food and water safe world , è stato resa nota in occasione della Settimana mondiale dell’acqua 2012. Nella relazione, si fa notare che oggi quasi un miliardo di persone soffrono la fame e la sete, nonostante il fatto che pro-capite la produzione alimentare è in costante aumento da decenni. Al fine di alimentare i previsti ulteriori 2 miliardi di abitanti del pianeta terra attesi entro la metà del secolo, deve essere fatto un uso più efficiente del suolo, acqua e altre risorse di produzione alimentare.
Tutta la catena della produzione alimentare consuma acqua, ma la catena di produzione della carne consuma quantità sproporzionate. Ad esempio, per produrre un chilo di carne bovina occorrono circa 1800 litri d’acqua. Per questo motivo, la relazione conclude che gli attuali livelli di consumo di carne non sono sostenibili e porteranno alla scarsità ad acqua e  di cibo. Secondo il rapporto:

 
L’analisi ha dimostrato che non ci sarà abbastanza acqua disponibile su terre coltivate attuali per produrre cibo per la popolazione prevista nel 2050, se seguiamo le tendenze attuali e le modifiche verso diete comuni nei paesi occidentali (3.000 kcal prodotto pro capite, tra cui il 20 per cento di calorie prodotte provenienti da proteine animali). Ci potrà essere solo abbastanza acqua, se la percentuale di alimenti a base di animali venga  limitato al 5 per cento del totale delle calorie ed i notevoli deficit idrici regionali potranno essere risanati solo da un sistema ben organizzato e affidabile del commercio alimentare animali e pesci di carne richiede una grande quantità di acqua fino a 10 volte di più rispetto alle colture di piante in crescita. Quasi un terzo di tutte le terre coltivabili del pianeta è usato per la coltivazione dei mangimi per gli animali. E poi, fino a un terzo di tutto il cibo che stiamo producendo viene sprecato.

I riferimenti di questo rapporto si basano su una ricerca precedente condotta dalla Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO). Questa ricerca risalente al 2006, aveva gia messo in luce l’impatto negativo dell’allevamento intensivo di animali e produzione oltre che consumo di carne, sia sulla questione inerente la fame nel mondo e la scarsita delle risorse idriche, oltre che degli effetti ambientali altamente nocivi per il pianeta.
Entrambe queste relazioni hanno evidenziano il duro impatto globale della “dieta occidentale” sull’intero pianeta e dimostrato che ciò che scegliamo di mangiare ha conseguenze di vasta portata. Torgny Holmgren, direttore esecutivo della SIWI ha dichiarato che “ridurre lo spreco di cibo è la via più intelligente e più immediata per alleviare la pressione sulle risorse idriche e sul territorio. Un’opportunità che non possiamo permetterci di trascurare “.
Saremo di fronte carestia e scarsità di acqua nel 2050? O scegliamo di ascoltare gli avvertimenti ora e combattere la fame nel mondo e la sete con un uso efficiente delle risorse  scegliendo una dieta a base vegetale? È possibile effettuare la scelta di combattere la fame oggi semplicemente scegliendo una dieta vegetariana/vegana.

Il passo è  breve: a voi la scelta!

(Foto di Ostrosky Photos su Flickr)

13 commenti:

  1. Sara (mia figlia) è praticamente vegetariana, e questo mi fa stare bene. Il resto della truppa (io, Letizia e la suocera Ciliana) come consumo di carne siamo veramente allo scarsissimo.
    Lo sai che sono una "buona forchetta" classica, ma sono soddisfatto del mio basso impatto ambientale.
    Buongiorno di Sole, cara Rosa
    Namastè

    RispondiElimina
  2. C'è un emergenza planetaria, ma ache l'emergenza del nostro portafoglio. Perché pagare cara della roba zeppa di antibiotici? io sto eliminando anche i latticini.
    Altro sono le uova delle mie galline...ma una volta era facile avere un pollaio, oggi puoi avere un antifurto che rompe le scatole alle 4 del mattino, ma guai se hai un gallo che canta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheheheheh sì mi rendo conto Sara, e sono convinta che avere un pollaio dove tu non "violenti" in alcun modo le galline, che mantieni in vita anche dopo il periodo di ovulazione, sia altra cosa. Sebbene, per me la contrarietà alle proteine animali oggi sia totale.
      Comunque dovremo studiare metodi di leggerezza...se vorremo salvare il pianeta ma anche noi stessi.
      Un abbraccio Saretta :))
      Namastè

      Elimina
  3. Ancora ciao!
    Non so se hai visto questi due film (io no), me li sto guardando ora, mentre lavoro... nel tempo libero ovviamente.

    SAMSARA http://www.youtube.com/watch?v=iQ03cJ3h6h8

    BARAKA http://www.youtube.com/watch?v=dp900RVnkVU&feature=BFa&list=PLFB09E57ECBFCADF8

    Il Sole che ti avevo augurato è nascosto dalle nuvole, tra poco pioverà.
    Buona giornata di pioggia!
    Namastè

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Complimenti, soprattutto a Sara per lo scarso impatto ambientale, ma questi comportamenti virtuosi dovranno divenire la norma se vogliamo salvare questo pianeta e noi stessi. Spero quindi che il vostro "comportamento familiare" divenga contagioso e si propaghi con la forza di un benefico virus. Di samsara avevo sentito parlare ed invece di baraka no. Li guarderò con calama, grazie per la segnalazione.
      E visto il mio ritardo nella risposta, buona serata ormai :))
      Namastè

      Ps. qua ancora non piove, ma ci stiamo lavorando :)

      Elimina
  4. Ciao Rosa, ho sempre più la sensazione che il pianeta non sia affatto in pericolo per le nostre attività (in fin dei conti siamo solo degli incivili e sporchi pidocchi sulla superficie di endor) ma che sia in continua trasformazione anche e soprattutto per influenze esterne ed interne ... non mi piace però il comportamento delle istituzioni che prima promuovono il consumo di carne come segno di civiltà e benessere e poi dopo qualche decennio dicono che è proprio il consumo di carne che sta distruggendo il pianeta ... al quale però basta per fortuna una "scrollatina" per liberarsi sia del gregge sia dei capi (ovviamente quelli nella nostra dimensione) e mi sa che la stiamo "chiamando" a gran voce per svegliarci visto che la maggior parte delle persone non vede altro che la matrix ... mi aggrappo solo a quella teoria della storia ciclica che sostiene che il prossimo ciclo sarà ascendente (anche perchè più in basso di così non si può andare).
    Auguro a tutte le persone di buona volontà di vedere e vivere questo nuovo ciclo ... di questo non c'è proprio nulla da salvare, nemmeno i suoi splendindi monumenti, templi e chiese che sono solo il simbolo della nostra schiavitù.
    Namastè

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che la scelta di non mangiare proteine animali, e quindi di non nutrirsi di sofferenza, sia una scelta personale, alta e indicativa del percorso che si vuole intraprendere.
      Come può concludere il proprio percorso spirituale chi faccia d'una violenza come nutrirsi di un vivente (senziente) che ha contribuito ad uccidere (il silenzio è complicità e farsi una bistecca più che mai) una norma di vita? Questa è una mia convinzione profonda. Non mi pare affatto che la posizione che sconsiglia l'uso delle proteine animali sia posizione di potere e di maggioranza, tutt'altro.
      Rispetto al fatto che poi ci siano "chiamate" ne sono assolutamente convinta e ritengo che i comportamenti vegani, legati al rispetto della vita ed alla sostenibilità ne facciano parte siano anzi dei nuovi linguaggi "a misura d'uomo nuovo" delle prove generali di "mondi possibili".
      Anche io mi auguro di vedere un'alba nuova per l'umanità...almeno gli accenni della nuova luce.
      Un abbraccio :)
      Namastè

      Elimina
    2. Ciao Rosa, mi dispiace di aver scritto in modo tale da confonderti ma non intendevo affatto criticare la scelta vegana (che è infatti vecchia come il mondo e che apprezzo veramente soprattutto dal punto di vista etico anche se dal lato pratico non è sempre così facile) ma l'operato della FAO: mi ricordo benissimo quando da bambino sentivo dire che i poveri del terzo mondo morivano di fame perchè non potevano mangiare carne oppure quando da adulto ho conosciuto una sua rappresentante che vendeva "in nero" i prodotti per le popolazioni povere (minestre liofilizzate) a commercianti locali ... sono dalla parte dei vegani ma non sarò mai dalla parte delle "finte" organizzazioni umanitarie che "non vedono" le scie chimiche le quali cadono proprio sulla frutta e sulla verdura che magari è anche OGM ... comunque per gli stessi motivi (e per essere coerenti fino in fondo) dovremo rinunciare a macchine, aerei, barche insieme a tutti gli elettrodomestici, telefonini TV e computer insomma all'industria in generale e al relativo lavoro da schiavi ed al conseguente inevitabile inquinamento ambientale.
      Namastè

      Elimina
    3. Ma no figurati, nessun problema.
      Il discorso è molto ampio e sulla diffidenza nei confronti delle organizzazioni "falsamente" compassionevoli concordo pienamente. Su alcune "ambiguità" dell'informazione di sistema poi è davvero inutile dirti che concordo. Siamo nella società dei consumi, sebbene si stia modificando, ed è normale che le forme con le quali ci schiavizzano siano molteplici ed attinenti ai consumi inutili. Quindi anche la mia non era una "critica", ma una precisazione. Ritengo che il veganismo sia un "comportamento virtuoso" che si muova nel senso dell'alternativa, averne di vegani fra la gente...ascolterebbero molto di più e capirebbero anche meglio.
      Buona serata amoco mio.
      Namastè

      Elimina
  5. Da vegano la mia risposta è scontata, la maggior parte delle colture viene utilizzata per alimentazione animale e biocarburanti, la rotazione delle colture non esiste più e il terreno diventa sterile la deforestazione avanza e i terreni destinati a colture di prodotti vegetariani sono pochi basta vedere il prezzo della carne che ora costa pochissimo rispetto ai vegetali e se vai sul bio son mazzate.
    Non è vero che non c'è abbastanza cibo, il problema sono le monoculture che a lungo andare sterelizzano il terreno, madre terra potrebbe nutrire abbondantemente tutti e anche di più se si eliminassero le lobby alimentari.
    Per concludere...... vegan è meglio.

    Ciao rosa e felice giornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Da vegana assolutamente d'accordo con te Zak, e come tu sai con una particolare attenzione all'auto-produzione ed al recupero delle tradizioni colturali ed alimentari. L'Europa ci impone di buttare i semi tradizionali ed adottare gli OGM...ma credo che sia necessaria la giusta disobbedienza civile in questo caso, nei nostri orti dobbiamo salvare i semi della tradizione. Stanno facendo di tutto per impedirci di cambiare il mondo...ed hanno capito (non sono stupidi) che la vera offensiva deriva dai comportamenti e dall'esempio, quindi iniziano ad intervenire proprio su quelli ed è lì che dovremo resistere.
      Un abbraccio caro Zak
      Namastè

      Elimina
  6. Una sperata rivoluzione può realizzarsi se parte da scelte individuali come questa. Se non sono capace di cambiare le mie abitudini, come posso cambiare il mondo? (sempre ammesso che lo si voglia ancora...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo Berica, gli embrioni di cambiamento, a mio parere, sono proprio questi comportamenti che fanno, invece di dire, che si pongono in modo diverso nei confronti del pianeta e dei viventi che lo abitano, noi dobbiamo iniziare ad essere il cambiamento che vogliamo.
      Un abbraccio
      Namastè

      Elimina

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.