venerdì 9 marzo 2012

L’Uomo a Misura di Mondo

di Gianpaolo Marcucci

Quando si parla di politica, economia, lavoro, società, ambiente, tutti coloro che sostengono sia necessario cambiare rotta dicono almeno una volta nella loro vita: vogliamo un mondo a misura d’uomo. Tutti lo reclamano, è uno slogan ritenuto fondamentale tanto dagli attivisti più sfegatati che dai più miti lettori di scritti etici.
Ma perché vogliamo un mondo a misura d’uomo? Non è forse l’uomo che ha guidato il nostro sistema politico-economico al collasso e alla distruzione dei diritti umani? Non è l’uomo che, in nome di paure, angosce e tentacolari proiezioni del suo io, ha portato allo sfruttamento folle ed incondizionato delle risorse del pianeta? Siamo sicuri che il mondo non sia già fin troppo a misura d’uomo? Perché invece che riflettere su noi stessi e su ciò che ci circonda continuiamo ad elevarci ad esseri superiori? Perché chiediamo ancora uno sforzo al mondo, affinché divenga lui a nostra misura, a nostra immagine e somiglianza? E’ il momento di rivalutare questa concezione egocentrica e deresponsabilizzante e cominciare a capire che non è il pianeta a doversi adattare a noi, ma siamo noi a dover abbracciare le sue leggi. Lui ci sta facendo la gentile concessione di ospitarci e noi, in cambio, gli chiediamo più di quello che può dare e pretendiamo che divenga un pozzo infinito da cui pescare rimedi alle nostre inquietudini. Se vogliamo il cambiamento siamo noi che dobbiamo cambiare! Sta a noi muoverci nella direzione di ciò che vogliamo veder realizzato; in quello che mangiamo, in quello che acquistiamo, in come ci comportiamo con le persone che ci stanno accanto, in ciò che facciamo di lavoro, in quello che diciamo e in cui crediamo, in tutto, tutto ciò che rappresenta la parola noi.
Prestiamo attenzione a cosa chiediamo: Non è un mondo a misura d’uomo quello di cui abbiamo bisogno. Ciò che dobbiamo pretendere, invece, è che ognuno di noi divenga un uomo a misura di mondo. 

4 commenti:

  1. Ciao Rosa, prendo spunto dal bellissimo post per chiederti se condividi questo mio pensiero e cioè che, per risolvere le contraddizioni della nostra società, sia indispensabile sapere molto di più sulla vera storia dell'umanità ... oggi si sostiene che molti problemi caratteriali e disturbi mentali siano dovuti a traumi subiti durante l'infanzia: ad osservare la nostra società risulta piuttosto lampante che quanto meno sia caduta spesso dal letto quando era "piccola".
    Escludere l'origine extra terrestre dell'attuale razza umana (con conseguente sua programmazione e/o manipolazione) potrebbe essere fatale in quanto potremmo davvero essere non di questo mondo con conseguente spiegazione del perchè dello stato delle cose.
    Però ogni volta che osservo un antico monumento megalittico, ogni volta che studio le società gilaniche, ogni volta che vedo un sorriso nel volto di un bambino sento in fondo al cuore che lo spirito terrestre è ancora vivo e solo in attesa di essere risvegliato dal coraggio degli uomini e delle donne che, vivendo nell'agape, saranno pronti all'evento.
    Grazie ancora a te per il tempo che dedichi ad un pazzo cane sciolto come me.
    Namastè

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    1. Il tempo che dedico a te è tempo prezioso anche per me, caro amico...quindi sono io che ringrazio te!

      Credo che negare la possibilità di un origine extra-terrestre sia, semplicemente miope, colpevolmente ed inutilmente. Però molte cose sciocche sono state affermate nel nome della scienza ed altre negate, alcune branche dello scibile non vengono percorse...ma gli scienziati negano anche le scie chimiche...quindi.
      Pensa per esempio se gli sforzi (e gli infiniti investimenti) "scientifici" dedicati al nucleare alla ricerca petrolifera o farmaceutica, fossero stati dedicati con la medesima tenacia alle rinnovabili, alla medicina naturale, alle fonti energetiche compatibili...beh, molto semplicemente saremmo in un mondo diverso. E' sempre una questione di scelte e di premesse. Noi viviamo su questo pianeta come fossimo suoi parassiti o virus....questo comportamento andrebbe indagato e forse i risultati potrebbe stupirci.
      Un abbraccio.
      Namastè

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  2. Devo riconoscere che la rete, come tutte le altre cose materiali, è solo uno strumento e come per tutti gli strumenti (tranne le armi e le "medicine" chimiche) il suo uso dipende dalla volontà del soggetto .. è bello avere un rapporto cuore a cuore senza nessuna barriera nemmeno quella del nome.
    Buonanotte Rosa.

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    1. Concordo, la rete è certamente uno strumento, ma può dare molto se usata con cognizione e sincerità, può persino arrivare ad essere veicolo d'empatia.
      Molto dipende dalle cose che si dicono e da quelle che si cercano.
      Un grande abbraccio e felice giorno a te!
      Namastè

      P.S. Mi accorgo ora di alcuni refusi nella risposta precedente, di cui mi scuso ;( ...la fretta!!!

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