mercoledì 22 giugno 2011

Milioni con Assad. Perché?

di Pino Cabras - Megachip

Milioni di siriani sono scesi in piazza in tutto il paese, martedì 21 Giugno 2011. La folla era un oceano a Damasco, Aleppo, Homs e Tartus. Questo scenario, nei deboli richiami sui siti dei quotidiani nostrani, si riduce a «migliaia di lealisti». La notizia viene nascosta, ma sarà difficile farlo a lungo, Quale notizia? Che esistono basi di consenso reali per le riforme annunciate dal presidente Bashar al-Assad nel suo discorso all’università di Damasco. Nel registrare questo consenso non parliamo di favoriti del regime che difendono privilegi. Non ha senso ridurre un evento simile a una misura così meschina, quando le strade proprio non ce la fanno a contenere la massa umana.
Parliamo di una forte realtà popolare, di manifestazioni di una grandezza senza precedenti nella storia della Siria. Anziché raccattare testimonianze dai social network, i grandi media farebbero bene a chiedersi perché i loro rozzi schemini sulle rivolte arabe facciano cilecca. Nel dubbio, intanto, le manifestazioni per loro non esistono.
In termini puramente numerici, il confronto fra i milioni che appoggiano il presidente con le migliaia di manifestanti anti-Assad delle scorse settimane mostra un divario indiscutibile. Può non piacere, ma ignorarlo significa partecipare a una manipolazione sfacciata dell’informazione, e non fa sorgere domande corrette su cosa stia accadendo in Siria.
I familiari dei soldati, e sono tanti, hanno il polso della situazione. Non credono ai tentativi orwelliani dei grandi canali via satellite in lingua araba di raccontare bombardamenti di villaggi, massacri e fosse comuni perpetrati dal regime. In molti, persino fra quelli che conoscono le scomode prigioni del loro paese, ritengono che la Siria sia al centro di una campagna di destabilizzazione nello stile di quelle che subivano i paesi latinoamericani negli anni settanta, con gruppi armati foraggiati dall'estero, e un’escalation di misure diplomatiche in vista di un intervento militare, domani, della NATO.
I pochi giornalisti occidentali sul campo in questi mesi, e anche gli inviati di Al Jazeera prima che si dimettessero per protesta contro le false rappresentazioni della situazione in Siria e Libano, hanno tutti verificato la portata del consenso popolare al presidente, a dispetto degli innegabili problemi.
Lo schemino dittatura/libertà è in questo caso inservibile. I conti tornerebbero se si usasse lo schema sovranità/dipendenza, e magari un terzo schema: laicità/religione; e un quarto: conflitti interetnici.
Sembra che le masse siriane non vadano a consigliarsi da Rosy Bindi né da Napolitano. Hanno guardato per anni Al Jazeera, che – quando manipolava di meno le notizie e girava di più a raccoglierle – mandava quasi a morire i suoi reporter con il giubbotto antiproiettile, e quelli dimostravano come alla caduta di Saddam non sia seguito un eldorado di democrazia, ma il caos e gli eccidi in un paese usurpato, schiacciato, abusato, concretamente rovinato.
È per questo che finanche chi ha avuto la sventura di stare nelle celle riservate per anni agli oppositori, con pieno discernimento politico dice: non come in Iraq, prego. E si stringe intorno all’unica difficile, contraddittoria proposta di riforma davvero in campo, quella di Assad.
Il resto odora già di uranio impoverito, fosforo bianco e predatori sostenuti dalle aberrazioni sempre più indecenti dell’interventismo umanitario, ancora incapace di uno straccio di autocritica persino di fronte ai bombardamenti che fanno stragi di innocenti in Libia.

8 commenti:

  1. Buongiorno mattiniera amica!
    Nel nostro piccolissimo abbiamo un bisignani che detta la linea a masi.
    Nel macrosistema la disinformazione, o meglio la distorsione della realtà, è sempre stata al centro degli interessi del potere. Penso alle falsità che scatenarono le guerre nello scorso secolo, a partire dalla Corea fino al Vietnam e all'Afghanistan e all'Iraq.
    La tv è la vera arma di distruzione di massa, non tutti sanno leggere tra le righe, e poi una bugia ripetuta tre volte diventa una quasi verità.
    Un abbraccio grandioso a te
    Namastè

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  2. Complimenti per l'articolo ... inquietante non è la notizia in sè (chi pensa ancora che ci sia democrazia e libertà sta ancora dormendo) ma la conferma che i media sono falsi e, ancora peggio, che ci credono dei gran bevitori di balle ... bè non hanno tutti i torti.
    Faccio l'avvocato e posso garantire che se l'umanità si battesse per difendere i suoi diritti come fa il privato anche solo per un metro di terra il mondo sarebbe già migliore purtroppo il "dividi et impera" ci ha fregati e LORO continuano a farla da padroni assoluti perchè la maggior parte di noi non vede oltre il proprio orto e "rompe i coglioni" per le minime cazzate mentre il cielo è pieno di scie chimiche e l'acqua e la terra inquinate da migliaia di sostanze chimiche ... e milioni di bambini sono costretti a crescere, se ci riescono, tra stenti e soprusi di ogni tipo.
    Mi dispiace doverlo ammettere ma la colpa di tutto ciò è di tutti (compreso il sottoscritto) quelli che non riescono a vivere fuori dalla piramide, anche di quelli, schiavi beoti, che ne formano la base. Rosa, ancora una volta ti faccio i complimenti per la scelta a 360° dei vari post ... mi auguro tanto che il tuo impegno porti al risveglio più persone possibili. Namastè

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  3. Ciao Paolo, sai che mi trovi d'accordo!
    L'informazione, soprattutto a livello globale, è gestita in modo di farci vedere il mondo come essi (il potere) vogliono che lo si veda. È ormai, sin troppo evidente come l'origne delle rivolte arabe sia quantomeno dubbia e come moltissime delle conseguenze che esse aprono siano congeniali e strumentalmente utili al progetto WTO.

    Un abbraccione ;-)
    Namastè

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  4. Anonimo grazie per l'apprezzamento :-))
    Hai ragione, il racconto che ci fanno del mondo è completamente distorto. Cerchiamo di spingere lo sguardo oltre Matrix...di vedere la realtà. anche perchè in caso sontrario il risveglio sarebbe abbastanza "duro". Eppure è evidente, come questa menzogna globale sia una costruzione "falsa e raffazzonata" l'evidenza dei nostri fiumi dei nostri territori, la stessa dipendenza drammatica dei nostri figli dalle loro medicine...beh, dovrebbe farci suonare non uno ma mille campanelli. Il che a volte succede, ma immediatamente dopo tutto si tacita...nascosto da mille distrazioni. Solo pochi paria accettano il ruolo dei lebbrosi e continuano ad aggirarsi con i loro campanelli cercando di svegliare e non sempre hanno il successo che meriterebbero :-//

    Un abbraccione
    Namastè

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  5. C'è troppa ansia di guerra in occidente... :-(

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  6. @ Giulio, l'ansia di guerra sembra essere radicata nell'essere umano come un'orrida malattia cronica... :-((

    Namastè

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  7. Alt! Anche Attila - a fare un solo comprensibile esempio - era ai suoi tempi popolare tra i suoi. Questo per dire che Assad e i suoi complici avranno anche seguito di massa ma rimangono dei criminali sanguinari. E l'America di Bush diede loro un bel po' di presunti terroristi da fare torturare, la stessa America che oggi critica questi goveranti siriani ...

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  8. @ Adriano:
    L'azione che porterà a NWO è perfettamente organizzata. Messa su in modo che i popoli chiedano l'intervento di un potere centrale che metta a posto le cose.
    Come tu hai detto, prima li hanno accarezzati e blanditi questi dittatori, per poi creare le condizioni per attaccarli.
    Rifacendosi ad un mondo che non esiste più sin dalla caduta del muro di Berlino. Questo è quanto!
    Anche Gheddafi non è certo presentabile in società, eppure l'attacco alla Libia non diventa meno strumentale per questo.
    Occorre forse cautela, prima di definire le rivoluzioni arabe come sollevazioni popolari, alcune lo sono, altre invece appaiono come mattoni messi lì apposta per arrivare all'attacco finale che vede l'Iran nel mirino...

    Una serata buona ;-))
    Namastè

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