mercoledì 28 aprile 2010

USA: VENTI DI SECESSIONE?

«La vecchia divisione fra progressisti e conservatori è diventata insignificante», dal momento che «le grandi banche hanno messo a segno un colpo di Stato». Thomas Naylor, il fondatore del movimento secessionista in Vermont (Second Vermont Republic) dice: «Il nostro punto di partenza è che abbiamo due nemici: il governo federale e l’America del business. L’uno possiede l’altro».

Naylor elenca furioso i segni del declino degli USA fra le nazioni industrializzate, nazione agli ultimi posti nella partecipazione al voto, nella sanità, nell’istruzione; ai primi per il tasso di omicidi e di mortalità, per criminalità giovanile, per le minorenni incinte, per la disparità sociale, e – inoltre – per inquinamento nonostante l’industrializzazione.

«Quaranta milioni di americani vivono sotto il livello di povertà e lo Stato federale ci ha accollato trilioni in debiti che non potremo mai pagare».

«Il solo modo di fermare queste guerre è smettere di pagare per esse. Il Vermont dà 1,5 miliardi di dollari al bilancio del Pentagono. Non vogliamo solo l’indipendenza del Vermont, vogliamo la dissoluzione pacifica dell’impero. Il governo USA ha perso la sua autorità morale».

Il movimento promuove l’autosufficienza agricola e l’uso di energie sostenibili. Ha un quindicinale ed una radio, Radio Free Vermont, il cui direttore-proprietario, Dennis Steele, s’è candidato a governatore con la secessione come programma. Gente che la pensa come lui sta concorrendo alla carica di vice-governatore, ad otto seggi del Senato e a due della Camera locali.

Ma anche in Texas c'è un movimento secessionista: il Texas Nationalist Movement « cresciuto impetuosamente dopo i salvataggi della banche ad opera della FED e del Tesoro», secondo il suo fondatore Daniel Miller.

Noi del Texas, dice «siamo la vacca da mungere a favore degli Stati indebitati. Il Texas viene penalizzato dalle leggi federali sulle emissioni di CO2 come da quelle sugli immigrati; ce l’hanno contro il nostro modo di vita, ci offendono». Il movimento sta raccogliendo un milione di firme da presentare per l’apertura della legislatura di Stato, gennaio 2011.

Stanno prendendo forza, inoltre, altre entità secessioniste, il Southern National Congress e l’ancora più a destra League of the South, che inalberano la bandiera dei Confederati, cominciano le riunioni cantandone l’inno (Dixie), e propugnano il ritorno al «potere bianco e maschio».

Per Naylor, questi movimenti sono un pericolo, perchè un loro atto violento potrebbe giustificare una repressione militare del secessionismo.

Tratto da: http://www.truthdig.com/report/item/the_new_secessionists_20100426/

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