martedì 21 febbraio 2012

MONTI MARIO: GIU' LA MASCHERA


Bilderberger and its followers restrict 
our liberty and threaten the rule of law. 

Colpo di Stato in atto. Dove? Banale: nella discarica d’Europa. In Italia: democrazia calpestata, futuro a rischio per la gran massa di popolazione ed un premier comandato a distanza dalla Commissione Trilaterale - espressione del gruppo di potere Bilderberg - designato nei palazzi che contano già a presidente della Repubblica senza alcuna legittimazione popolare, sfacciatamente osannato dai mass media e dai politicanti da strapazzo in circolazione televisiva. Ma diamo un’occhiata a qualche macroscopico conflitto di interessi di mister Monti, che potrebbe ambire in un Paese serio, o meglio, in uno Stato di diritto, al massimo alla carica di capo condomino. «I Commissari Mario Monti, Erikki Liikanen, Pedro Solbes Mira, GuntherVerheugen, Antonio Vitorino e FrederikBolkestein hanno, in passato, partecipato a riunioni del Gruppo Bilderberg e sono, pertanto, membri di fatto, dato che vengono mantenuti informati sulle sue attività. Romano Prodi, Presidente della Commissione, è stato membro del comitato direttivo di tale gruppo negli anni '80, epoca in cui il Presidente della BCE, WimDuisenberg, era tesoriere. Tre Commissari sono o sono stati membri della Commissione Trilaterale: Mario Monti, Chris Patten e Pedro Solbes Mira. Può la Commissione indicare il nome dei Commissari che parteciperanno alle prossime riunioni del Gruppo Bilderberg e della Trilaterale, precisare se essi parteciperanno a nome della Commissione o a titolo apparentemente privato e se beneficeranno di indennità giornaliere o di altri rimborsi per le spese associate a tali riunioni? Può la Commissione assicurare che tali adesioni vengano menzionate nella dichiarazione di interessi finanziari di ogni Commissario?».


Il 4 aprile di 9 anni fa,  l’eurodeputato Patricia McKenna ha depositato questa interrogazione parlamentare in cui chiede chiarimenti in merito alle partecipazioni di Mario Monti, commissario UE alla competitività, alle conferenze del gruppo Bilderberg ed alla sua qualità di membro della Commissione Trilaterale. 

Il recidivo - In precedenza, il 4 gennaio 1999, la stessa parlamentare europea Mckenna aveva puntato l’attenzione proprio sull’attuale presidente del consiglio dei ministri. «Oggetto: Partecipazione del Commissario Mario Monti ad un incontro "Bilderberg". In relazione all'incontro "Bilderberg" che ha avuto luogo dal 30 maggio al 2 giugno 1996 a Toronto, al quale ha partecipato il Commissario Monti, può la Commissione far sapere:

1. Quali elementi compongono il costo totale del viaggio? Le spese sono state rimborsate a suo tempo e, in caso contrario, chi le ha sostenute?
2. Dato che di regola Bilderberg si assume le spese di un lussuoso alloggio, il Commissario dovrebbe dichiararle?
3. Il Commissario ha beneficiato dell'indennità giornaliera di missione per la durata del soggiorno?
4. Il Commissario ha preso dei giorni di congedo per questo viaggio?

La Commissione ritiene che il Commissario Monti avrebbe dovuto dichiarare di essere membro del comitato direttivo “Bilderberg”? In caso contrario, per quale motivo?».
L’unica risposta è stata fornita il  15 maggio 2003. Romano Prodi in veste di Presidente della Commissione UE certifica che «Numerosi membri della Commissione sono stati invitati e hanno partecipato alle riunioni del gruppo Bilderberg, alcuni durante il loro mandato alla Commissione, altri sono stati invitati e hanno partecipato prima di essere membri della Commissione e non hanno più partecipato durante il loro mandato. È necessario precisare che la qualità di membro del gruppo non è previsto dallo statuto di tale gruppo. Esiste solo la figura di “membro dello SteeringCommittee”. Nessun membro della Commissione è membro dello SteeringCommittee. Persone non appartenenti allo SteeringCommittee del gruppo Bilderberg possono essere invitate alle sue riunioni. La partecipazione occasionale a una riunione non giustifica una citazione sulla dichiarazione d'interessi prevista dal Codice di condotta applicabile ai Commissari. Infatti, la partecipazione occasionale a una conferenza o il fatto di ricevere informazioni sulle attività di un gruppo non implicano necessariamente l'appartenenza o la qualità di membro di un gruppo. Quanto alla partecipazione alla prossima riunione del gruppo Bilderberg, che avrà luogo dal 16 al 18 maggio 2003 a Versailles, è necessario precisare che tre Commissari hanno accettato l'invito che hanno ricevuto a causa delle funzioni che essi esercitano, anche se non partecipano a nome del Collegio. Si tratta di M. Monti, F. Bolkestein e P. Lamy. La loro trasferta si effettuerà sulla base delle norme generalmente applicabili in materia. Per quanto riguarda la Commissione Trilaterale, il suo statuto esclude la partecipazione di un membro che esercita una funzione pubblica. Nessun Commissario è quindi membro della Commissione trilaterale e nessun Commissario ha manifestato, fino ad oggi, la sua intenzione a partecipare a una delle prossime riunioni della Commissione trilaterale».

Bancocrazia - Come ha  evidenziato Claudio Messora «Mario Monti non era nuovo alla Commissione Europea. Era già membro dell’assemblea precedente, la Commissione Santer, la quale vanta l’invidiabile primato di essere stata la prima ed unica costretta alle dimissioni in blocco. Le accuse gravi e circostanziate, come ben delineato da un rapporto della House of Commons - il Parlamento Inglese - erano di cattiva gestione, distrazione di fondi e atti di nepotismo. Sul banco degli imputati, tra l’altro, anche l’ufficio presieduto da Emma Bonino e Manuel Marín, l’ECHO, lo European Community Humanitarian Office, sotto accusa dall’Unità di Coordinamento per la Lotta Anti Frodi (UCLAF) per questioni che affondavano le radici negli anni ‘80, inerenti a una cattiva gestione dei fondi, spesi per l’assunzione di burocrati europei scelti in maniera conveniente anziché per gli aiuti umanitari.  Dopo le dimissioni, e nonostante il loro spettro che aveva minato la credibilità della Commissione Europea come istituzione, Monti si riaccreditò alla corte della successiva Commissione Prodi, da vero burocrate UE come da più parti viene descritto.  Mario Monti sarebbe divenuto di lì a poco non un semplice invitato alle conferenze del Gruppo Bilderberg, ma addirittura un membro del Comitato Direttivo (vedi Bilderberg Meeting Governance). Parimenti, sarebbe divenuto non un semplice membro della Commissione Trilaterale, ma una delle sue tre cariche più importanti, assumendo la rappresentanza della più importante area di influenza attuale, quella dove si stanno giocando i futuri interessi della governance mondiale: l’Europa». Non è tutto: c’è anche Emma Bonino nel sistema. L’interrogazione europea di Patricia McKenna del gennaio 1999  (E-3899/98) è inequivocabile. «Partecipazione della Commissaria Emma Bonino all'incontro "Bilderberg" 1998. In relazione all'incontro "Bilderberg" che ha avuto luogo dal 14 al 17 maggio 1998 a Turnberry, Scozia, al quale ha partecipato la Commissaria Bonino, può la Commissione far sapere:

1. Quali elementi compongono il costo totale del viaggio? Le spese sono state rimborsate a suo tempo e, in caso contrario, chi le ha sostenute?
2. Dato che di regola Bilderberg si assume le spese di un lussuoso alloggio, la Commissaria dovrebbe dichiararle?
3. La Commissaria ha beneficiato dell'indennità giornaliera di missione per la durata del soggiorno?
4. La Commissaria ha preso dei giorni di congedo per questo viaggio?».

Parola di Monti. C’è un video su You Tube che rivela l’insidioso pensiero politico dell’illuminato. Dichiara infatti, Monti: «E qui, naturalmente io ho una distorsione riguardo all’Europa. Ed è una distorsione positiva che riguarda l’Europa. Anche l’Europa non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario.
E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini alla collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle e c’è una crisi in atto, visibile, conclamata. Abbiamo bisogno delle crisi come il G 20, come gli altri consessi internazionali per fare passi avanti. Quando una crisi sparisce, eh (balbetta, nda) rimane un cedimento perché si sono messe in opera istituzioni, leggi, eccetera, per cui non è pienamente reversibile. Basta veder anche per quanto riguarda il comportamento dei poteri pubblici ci sono meccanismi simili a quelli che stamattina sono stati così sapientemente spiegati. Mi dicono che sono pronti dei sistemi software che permettono … che permettono insomma l’uomo politico legge il suo discorso sul leggìo elettronico, viene condotto l’istant polling, le frasi successive, le pagine successive del discorso possono essere automaticamente adattate a seconda della reazione, dell’audience del consesso. Questo che cos’è? E’ il colmo della democrazia, cioè un referendum istantaneo, o è il colmo della leadership ma della followership? Non lo so? Ehm, la… (attimo di esitazione, nda) certamente occorrono delle autorità di enforcement rispettate, che si facciano rispettare, che siano indipendenti e che abbiano risorse e mezzi adeguati. Oggi abbiamo in Europa troppi governi che si dicono liberali e che come prima cosa hanno cercato di attenuare la portata, la capacità di azione, le risorse, l’indipendenza delle autorità che si sposano necessariamente al mercato in un’economia anche solo liberale».

Soluzione - “S’entit’ sentit’, popul’ dulu’ paes’ ”. Il ritornello è del cantastorie Matteo Salvatore, ma calza a pennello. Ecco cosa dice anche Mario Draghi durante l’audizione al Parlamento Europeo del 16 gennaio scorso: «Se i paesi sono disposti a cedere parte della sovranità nazionale verso un'unione fiscale, allora questo è un inizio della fiducia, e se vi è la fiducia poi gli altri passi seguiranno, da parte degli stessi paesi». Che singolare sintonia. Il premier Monti, ministri e sottosegretari non sono stati eletti dal Popolo Sovrano. Nessuno di questi  personaggi governativi è stato eletto democraticamente. Allora, di che parliamo? Altro che unione di popoli. La Gran Bretagna fa parte dell’Unione europea ma ha conservato la sterlina, a differenza del Belpaese che ha rinunciato alla lira con una perdita secca del potere d’acquisto della moneta corrente. La Germania non ha ancora pagato i danni di guerra e, non ha intenzione di farlo perché ha una posizione di dominio ed usa il vecchio continente come suo mercato interno da sfruttare a piacimento. Ci sono ancora dei bocconcini quali Enel, Eni, Poste e Finmeccanica che fanno gola a speculatori esteri e nostrani. Si prospetta che la Sicilia possa, in base al suo statuto speciale, acquisire sovranità monetaria, stampando una lira siciliana e staccandosi dell’Europa. Se la seguisse il resto d’Italia sarebbe un buon calcio nel sedere ai potentati che intendono dominarci. Uscire dall'euro, nazionalizzare le banche e spendere a deficit. Subito. Altrimenti è finita.

Video
Mario Monti. Finanza: Comportamenti, Regole, Istituzioni
http://www.youtube.com/watch?v=STEvyznA2Ew&feature=related

Risposta di R. Prodi del 15 maggio 2003
http://img825.imageshack.us/img825/7291/getallanswersdo.pdf
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