mercoledì 8 febbraio 2012

SULLA NOSTRA PELLE SPENTA


Prima i Trattati di Velsen e di Lisbona - ignoti ai più ma firmati e ratificati in gran silenzio da tutti i governi e dalla maggioranza silente di europarlamentari e di onorevoli italiani - che hanno annichilito la Costituzione Repubblicana ed Antifascista. Ora siamo alla soluzione finale: il “Fiscal Compact”, ormai legge comunitaria ed italiana. Questa la “democrazia” dei tempi correnti: 25 Stati su 27 hanno approvato, senza neanche uno straccio di referendum o una consultazione con i propri  cittadini.
Le pagine del Treaty on Stability, Coordination and Governance in the Economic and Monetary Union,  meglio noto come Fiscal Compact, firmato il 31 gennaio 2012 dai capi di Stato e di governo della zona Euro sono 11. Entrerà in vigore il 1° Gennaio del 2013 se nei prossimi 11 mesi non sgorgherà dal basso una rivolta in piena regola. Ecco cosa succederà.


Traduzione - Uno Stato che dà ai propri cittadini e alle proprie aziende più denaro di quanto gliene tolga in tasse, cioè che spenda a deficit di bilancio, sarà illegale e anti costituzionale. Dovrà come minimo fare il pareggio di bilancio (cioè darci 100 e toglierci subito dopo 100), ma meglio ancora se farà il surplus di bilancio (ci darà 100 e ci toglierà 200 e anche più a piacimento), cioè dovrà impoverirci, scientificamente. Questa regola dovrà essere inserita nella Costituzioni degli Stati firmatari, o in leggi egualmente vincolanti (Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 a) - 3/2).
Se uno Stato non iscrive nella Costituzione o in leggi egualmente vincolanti l’obbligo di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, verrà giudicato dalla Corte Europea di Giustizia, che ha potere di sentenze sovranazionali, cioè vincolanti per tutti gli Stati aderenti. (Fiscal Compact, premessa a pag. 2).
Uno Stato che volesse ignorare questo scempio verrà messo sotto accusa automaticamente e dovrà correggersi presentando un piano dettagliato di correzioni, che sono le famigerate austerità. Le correzioni saranno dettate dalla Commissione Europea di tecnocrati non eletti - che, come doviziosamente dimostrato, rispondono alle lobby finanziarie di Bruxelles - (Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 e) - 3/2).
Se lo Stato sotto accusa si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, la Commissione Europea lo denuncerà agli altri Stati, che lo denunceranno alla Corte Europea di Giustizia, che ha potere di sentenze sovranazionali, cioè vincolanti per tutti gli Stati aderenti. Se questa Corte condannerà lo Stato recalcitrante, e se quest’ultimo comunque si rifiuterà di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, la Corte potrà condannare lo Stato disubbidiente a una multa che per l’Italia sarebbe di 2 miliardi di Euro (Fiscal Compact nel TITOLO III art. 5/1 a) – art. 8/1 – 8/2).
Il potere di denunciare alla Corte Europea di Giustizia uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, e quindi di sottoporlo al processo ulteriore della Corte per le punizioni monetarie finali, è riservato anche a un solo singolo Stato della zona Euro, e anche se la Commissione Europea non ha dato alcun parere negativo conto lo Stato sotto accusa(Fiscal Compact nel TITOLO III art. 8/1 – 8/2).
Il risultato della condanna da parte della Corte Europea di Giustizia di uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, non sarà solo una pesantissima multa di miliardi di Euro, ma si traduce anche in una “costrizione” assoluta per questo Stato di correggere il bilancio verso il pareggio o il surplus (Fiscal Compact, in premessa a pag. 3).
Quando scatta la procedura di denuncia di uno Stato che si rifiuta di impoverire i propri cittadini e aziende attraverso il pareggio di bilancio o il surplus di bilancio, gli altri Stati della zona Euro si prendono l’impegno di sostenere quella denuncia. Potranno rifiutarsi solo se troveranno un sostegno da parte di una maggioranza qualificata dei medesimi Stati. Cioè, per contrastare l’azione punitiva e arbitraria anche di un solo Stato, tutti gli altri dovranno trovare una maggioranza  (Fiscal Compact nel TITOLO III art. 7).
Dalla firma del Fiscal Compact in poi, uno Stato della zona Euro dovrà chiedere approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato. Anche qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata (Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6).
All’unico organo europeo legittimamente eletto dai cittadini, cioè il Parlamento Europeo, è riservato questo: il suo presidente “potrebbe” essere invitato ad ascoltare le decisioni dei tecnocrati della Commissione e del Consiglio. Basta. Ai parlamenti nazionali e al Parlamento Europeo è concesso di formare una conferenza di rappresentanti che potranno “discutere” , le decisioni prese dai tecnocrati (Fiscal Compact nel TITOLO V art. 12/5 – art. 13).
Il Fiscal Compact richiede a tutti gli Stati della zona Euro di promettere sostegno e fedeltà alla Moneta Euro e all’unione economica, al fine di promuovere “crescita, impiego e competitività”  ( Fiscal Compact nel TITOLO I art. 1/1).
Se uno Stato dovesse aver bisogno di sostegno finanziario europeo attraverso un salvataggio da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità, non avrà un singolo Euro se prima non avrà firmato il Fiscal Compact e non lo avrà obbedito in toto  (Fiscal Compact, in premessa a pag. 4).
Infine, il Fiscal Compact impone il rispetto a tutti gli Stati firmatari dell’Europact. Adottato dai capi di governo dell’Eurozona il 24 marzo 2011, stabilisce che la competitività sia giudicata solo in rapporto al contenimento degli stipendi e all’aumento della produttività; che gli stipendi pubblici debbano essere tenuti sotto controllo per non danneggiare la competitività; che la sostenibilità del debito nazionale sia giudicata a seconda della presunta generosità di spesa nella Sanità, Stato Sociale, e ammortizzatori sociali; che le pensioni e gli esborsi sociali devono essere riformati “allineando il sistema pensionistico alla situazione demografica nazionale, per esempio allineando l’età pensionistica con l’aspettativa di vita” (Fiscal Compact nella premessa a pag. 4).

 Conseguenze finali - L’Italia perde tutta la sua sovranità di spesa per i cittadini (welfare state) e la sua sovranità di spesa per le aziende (a favore di modernizzazione, infrastrutture, acquisti diretti, sgravi eccetera.).  Il Fiscal Compact impone per legge sovranazionale l’impoverimento sistematico e automatico da parte dello Stato dell’Italia produttiva e delle nostre famiglie. In tal modo lo Stato perde totalmente la sua funzione democratica primaria. Il parlamento italiano non conta più nulla in questo, è di fatto esautorato.  Siamo alla mercé delle punizioni inflitte da tecnocrati non eletti da noi, e del giudizio devastante della Germania, che com’è noto ed ampiamente provato, lavora da 40 anni per distruggere le economie dell’Europa del sud, dell’Italia in particolare. Saremo costretti ad austerità continue imposte dalla Commissione Europea che nessun italiano elegge. Questo significa povertà imposta su altra povertà, e solo per gli interessi di Berlino e di pochi speculatori internazionali. Infine, questo crimine contro un intero popolo e nazione è stato firmato da Mario Monti. Per la cronaca: un grande istituto bancario italiano ha realizzato già uno studio per l’uscita dell’Italia dall’Euro.

Colonia – L’Italia non ha solo rinunciato alla propria sovranità monetaria e finanziaria nel contesto di questa Europa, ma ha anche rinunciato alla propria autonomia giurisdizionale visto che una recente sentenza di  della corte dell'Aia ha di fatto annullato una sentenza della corte di Cassazione italiana che riteneva i tedeschi responsabili per la strage di Sant’Anna in cui la Wehrmacht assassinò numerosi civili italiani nel 1944, condannando lo stato tedesco al risarcimento danni. Non siamo più nemmeno sovrani di giudicare i crimini commessi sul nostro suolo. E non abbiamo più nemmeno un’autonomia politico elettorale visto che per la designazione del nostro premier contano di più i pareri “illuminati” della Merkel e di Sarkozy piuttosto che il responso delle urne,  vale a dire il parere del popolo italiano. Si è avverato il vecchio sogno di Hitler con altri mezzi,la Germania domina l’Europa non più con le armi ma col potere  finanziario.  E sempre più si avvera il disegno degli Illuminati di un mondo amorfo privo di nazioni in cui le decisioni sono prese non dai popoli ma da una minoranza di managers e finanzieri che non ha nemmeno la legittimazione di un voto popolare, ma solo la sponsorizzazione del capitale.

A parere di un cronista - Ho ascoltato la conferenza stampa di Monti and company sulla sicurezza. Raggelante, con Monti a dire quasi apertamente come manipolarci. Per quanto mi riguarda, la nostra anomala storia è al capolinea. Non si tratta di prelevare soldi dalle tasche  dei contribuenti. La redistribuzione di ricchezza è un’altra fiaba. Quello che conta è la produzione di ricchezza; poterla produrre con uno Stato sovrano a moneta sovrana.La nostra è un’epoca in cui il sistema di potere dominante  - grazie anche alla nostra indifferenza - ha reso plausibile l’inimmaginabile. Italiane e italiani, brava gente, sapranno trovare la coesione per una rivolta sociale prima che sia troppo tardi?

Porcata finale - B&B, ovvero Berlusconi e Bersani hanno già trovato l’ennesimo accordo, dopo quello famigerato - consumato a sinistra con il piduista qualche era fa - sulla terza rete Rai. Ufficialmente gli incontri tra i partiti sulla legge elettorale cominceranno oggi. Ma  siamo in grado di rivelare da fonti interne al Pdl e al Pd, che i due maggiori partiti avrebbero già trovato una sistemazione di massima: convergere sul modello ispano-tedesco. Un sistema che è già diventato un disegno di legge con primo firmatario il senatore democratico Stefano Ceccanti. Con questo schema elettorale le due forze principali avrebbero un premio di maggioranza implicito: con il 40% dei voti otterrebbero la maggioranza dei seggi. E la convergenza sulla riforma potrebbe essere il preludio di della grande coalizione Pd-Pdl-terzo Polo, guidata da Corrado Passera. Nuovo presidente della Repubblica, non ci crederete, mister P 2, tessera 1816. Sì, proprio, lui: il papi di Arcore.


FISCAL COMPACT
_______________________________

Nessun commento:

Posta un commento

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.