venerdì 8 giugno 2012

I Metalli Tossici


I metalli tossici sono sostanze inquinanti che penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo attraverso cibi, bevande, aria, acqua, cosmetici, farmaci, vestiti, vernici e oggetti di uso. Sono pericolosi perché tendono a bioaccumularsi: tendono cioè ad aumentare la propria concentrazione in un organismo biologico.
Si accumulano lentamente e progressivamente nelle ossa, nel fegato, nei reni, nei tessuti connettivi, nel cervello e in altri organi. Il nostro organismo non riesce, con i normali processi detossinanti, a rimuoverli. Senza l’ausilio di sostanze chelanti, capaci di legarsi al metallo e di trasportarlo all’esterno dell’organismo, permangono per decenni e rappresentano un serio pericolo per la salute.


Cosa sono i metalli pesanti?

Il termine metallo pesante si riferisce a tutti gli elementi chimici metallici che hanno una densità relativamente alta e sono tossici in basse concentrazioni. Sono componenti naturali della crosta terrestre che non possono essere degradati o distrutti. Come elementi in tracce, alcuni metalli pesanti (per esempio rame, selenio, zinco) sono essenziali per mantenere il metabolismo del corpo umano.
Tuttavia, a concentrazioni più alte possono portare ad avvelenamento. La tossicità e la pericolosità dei metalli pesanti non è semplicemente legata alla loro presenza nell’ambiente ed al loro possibile contatto con gli organismi viventi, ma soprattutto alla forma chimica in cui essi sono presenti. Nella maggior parte dei casi i metalli non sono tossici quando presenti nel loro stato elementare, ad eccezione del mercurio allo stato di vapore (ma non allo stato liquido).
I tre metalli pesanti più inquinanti sono piombo, cadmio e mercurio. All’esposizione ai metalli pesanti sono associati molteplici effetti sulla salute, con diversi livelli di gravità e condizioni: problemi ai reni e alle ossa, disordini neurocomportamentali e dello sviluppo, ipertensione, diabete, tumore. Nonostante i miglioramenti tecnologici abbiano portato a una diminuzione nell’esposizione ambientale, molti metalli pesanti sono presenti nell’atmosfera. Vengono spinti anche a grande distanza dalle loro fonti di emissione dagli agenti atmosferici e possono contaminare luoghi impensabili.

I danni per la salute

L’eccesso di metalli nel nostro corpo blocca l’attività di numerosi complessi enzimatici determinando un danno metabolico. Sono responsabili di una vasta gamma di sintomi spesso di difficile interpretazione.
Quando queste sostanze tossiche vengono assorbite dall’organismo per ingestione, inalazione o per via cutanea, vanno incontro ad una serie di reazioni. La biodisponibilità è un parametro molto importante per quantificare l’effetto citotossicologico di un metallo pesante ed esso varia in funzione di: fattori 
intrinseci (età, sesso, ambiente) e fattori estrinseci ( proprietà fisiche: solubilità in acqua, in alcol, nei lipidi, nel succo gastrico, nel succo intestinale; proprietà chimiche: l’elemento può reagire con altri componenti della matrice alimentare, oppure con farmaci, formando composti in cui ha diverso grado di ossidazione; proprietà biochimiche: interessa in particolare la capacità di competere con altri elementi per i siti attivi dell’organismo).

Vademecum: quali sono gli effetti dei principali metalli tossici

  • Allumino: danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria, autismo.
  • Antimonio: danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco.
  • Arsenico: cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle.
  • Bario: ipertensione, paralisi.
  • Bismuto: dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea.
  • Cadmio: diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici, tumore.
  • Cromo: danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare.
  • Rame: irritazioni al naso, bocca ed occhi; cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni. Emicranie croniche
  • Gallio: irritazione alla gola, difficoltà respiratorie, dolori alla cassa toracica.
  • Afnio: irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose.
  • Indio: danni al cuore, reni e fegato.
  • Iridio: irritazione agli occhi e al tratto digestivo.
  • Lantanio: cancro polmonare, danni al fegato.
  • Piombo: danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni, difficoltà di apprendimento, distruzione del sistema nervoso.
  • Manganese : turbe alla coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro.
  • Mercurio: distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA.
  • Nickel: embolia polmonare, difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle.
  • Palladio: altamente tossico e cancerogeno, irritante per le mucose.
  • Platino: alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni.
  • Rodio: macchie alla pelle, potenzialmente tossico e sospetto cancerogeno.
  • Rutenio: altamente tossico e cancerogeno, danni alle ossa.
  • Scandio: embolia polmonare, danni al fegato.
  • Stronzio: cancro ai polmoni, nei bambini difficoltà di sviluppo delle ossa.
  • Tantalio: irritazione agli occhi e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore.
  • Tallio: danni allo stomaco, al sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono danni al sistema nervoso e paralisi.
  • Stagno: irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficoltà ad urinare.
  • Tungsteno: danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi.
  • Vanadio: disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino.
  • Ittrio : altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato.

Un pericolo sottovalutato

I metalli tossici sono dei nemici silenziosi, poiché a causa di negligenza e disinformazione, l’attenzione nei loro confronti è minima. Lo studio dei metalli tossici e dei loro meccanismi d’azione è spesso completamente ignorato dalla classe medica. La gran parte dei testi di nutrizione, si limita a qualche accenno, senza approfondirli come meriterebbero. Nella stragrande maggioranza dei casi l’avvelenamento o l’intossicazione da metalli pesanti avviene senza clamori, in assoluto silenzio e senza segnali eclatanti. E’ un processo lentissimo, che avviene giorno dopo giorno, attraverso più canali (l’aria, l’acqua, gli alimenti, le esalazioni, il contatto con depositi) e che si manifesta sotto forma di disturbi, alterazioni, malattie piccole e grandi. Inevitabilmente l’attenzione si focalizza su questi sintomi, tralasciando completamente, e colpevolmente, di verificare se i metalli tossici sono in qualche modo in relazione con lo stato di salute. Qualche anno fa la prestigiosa rivista scientifica americana “Lancet” ha pubblicato uno studio che dimostrava una correlazione tra il morbo di Alzheimer ed un accumulo di alluminio nell’organismo. Altri studi invece dimostrano un collegamento tra la sclerosi multipla, l’autismo e la presenza di mercurio; altri ancora il nesso tra cadmio, piombo e sclerosi laterale amiotrofica, altri infine l’effetto nocivo dei metalli pesanti sul sistema immunitario.

Un nemico subdolo

I metalli tossici vengono da molti definiti come “killer subdoli” poiché si sostituiscono nell’organismo ai minerali necessari per la vita, alterando funzioni e strutture biologiche.
Il concetto di sostituzione degli elementi vitali con altri meno idonei è un principio di base della sopravvivenza di tutti gli esseri viventi. Esaminato sotto questo profili, il principio della sostituzione da un minerale ad un metallo tossico, può essere visto come un meccanismo di adattamento. L’accumulo dei metalli tossici nel nostro organismo, si può spiegare, come un processo adattativo che si innesca nei casi in cui si debba fronteggiare una carenza di elementi vitali.
L’organismo che si trova ad affrontare una mancanza di minerali o vitamine indispensabili per la salute, ricorre ai metalli tossici, che li sostituiscono nei siti di legame degli enzimi e dei sistemi enzimatici. Si tratta di un processo subdolo, poiché in qualche modo è il nostro stesso organismo che apre la strada ai suoi nemici e li posiziona proprio nelle componenti più vitali e indispensabili.
Ad esempio il piombo sostituisce il calcio nel cervello, il cadmio sostituisce lo zinco e l’alluminio sostituisce il magnesio. La sostituzione permette ai sistemi enzimatici, vitali per la nostra salute, di continuare a funzionare, ma non di funzionare esattamente come prima. Il metallo incorporato causa infatti una o più alterazioni fisiologiche. Le reazioni non avvengono esattamente come prima, ma trovano una via alternativa, danno vita ad una variante che inevitabilmente determina delle conseguenze negative per l’equilibrio generale. L’organismo può rimediare a questa varianti se avvengono per un periodo limitato di tempo, tuttavia se perdurano abbastanza a lungo, non è più possibile porvi rimedio. Per questa ragione è opportuno seguire periodicamente un programma di disintossicazione

Precauzioni utili

Poiché prevenire è sempre meglio che curare è opportuno prestare attenzione alle possibili fonti di intossicazione, adottando le cautele del caso.
Nell’alimentazione:
  • Utilizzare per quanto possibile alimenti provenienti da agricoltura ed allevamento biologici certificati e controllati.
  • Variare spesso fornitori, in modo da consumare alimenti provenienti da diverse zone geografiche, riducendo quindi i rischi statistici di intossicazione acuta.
  • Evitare alimenti ricchi di additivi, coloranti, conservanti, aromatizzanti ed altre sostanze inutili e dannose.
 
Per la salute:
  • Non abusare di farmaci e non assumere mai farmaci mediante autoprescrizione.
  • Almeno due volte l’anno è importante una cura disintossicante a base di piante, integratori ed altri prodotti naturali.
 
Nella bellezza:
  • Molti cosmetici contengono metalli tossici, leggere con attenzione le etichette e sostituirli con alternative naturali.
 
In casa:
  • Scegliere detersivi a base di sostanze naturali innocue per l’ambiente.
  • Evitare di acquistare ed utilizzare oggetti che contengono metalli tossici (come le padelle antiaderenti con PFOA) preferendo le alternative che ne sono prive.
  • Non utilizzare incensi, fragranze per l’ambiente e candele industriali, che liberano molte tossine nell’aria. Scegliere profumi, incensi, candele a base di oli essenziali.
  • Non utilizzare prodotti chimici per la pulizia degli ambienti, la cura delle piante o la lotta agli insetti.

Come eliminare i metalli tossici dal nostro organismo?
La terapia con sostanze chelanti sintetiche presenta moltissimi effetti collaterali ed è consigliabile solo nei casi di avvelenamenti acuti, in cui il rischio per la salute è così alto da non poter aspettare. In tutti gli altri casi, è preferibile un approccio più delicato, che consente di rimuovere gli eccessi dei metalli tossici nell’arco di alcune settimane o mesi, senza comportare rischi o pericoli per la salute.
I chelanti naturali offrono numerosi vantaggi rispetto a quelli sintetici, risultano perfettamente tollerabili dall’organismo, non producono effetti collaterali e non danneggiano a loro volta gli organi con entrano in contatto. L’unico limite dei chelanti naturali è rappresentato dal tempo, la loro assunzione deve infatti essere continuativa e protratta per mesi. Gli oli essenziali sono ottimi chelanti naturali, capaci di detossificare in profondità.
L’olio essenziale è una miscela molto complessa di sostanze volatili aromatiche, che vengono prodotte naturalmente dalle piante. Gli oli essenziali possono venire assorbiti dall’uomo essenzialmente attraverso due vie: quella esterna (inalazione, bagni, assorbimento epidermico, massaggi) e quella interna (assunzione orale). Gli oli essenziali sono le sostanze più concentrate, attive e potenti, che siano presenti in Natura. Possono essere utilizzati per detossificare il corpo dai metalli pesanti. Tra gli oli più utili vanno ricordati: solidago, arancio, maggiorana, pompelmo, mirra e carota.

Un rimedio ai metalli pesanti

Preparare un mix con
Miscelare e lasciar riposare 24 ore. Frizionare sulle piante dei piedi, tutte le sere per 28 giorni, poche gocce dell’olio aromatico.
Per difendersi con successo dal pericolo dei metalli tossici è importante conoscere le fonti di contaminazione, imparare a scegliere i prodotti che usiamo ed essere consapevoli dei possibili rischi per la salute.

Nel libro Come Difendersi dai Metalli Pesanti si trovano semplici schede che guidano passo dopo passo.

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