venerdì 15 giugno 2012

Italia, una storia di ordinaria follia

Salvador Dalì. Pensieri (1925)
testo raccolto da
Stella Spinelli
 
Riceviamo e pubblichiamo la storia di una nostra lettrice che non ha bisogno di introduzione, né di commenti tanto è agghiacciante nella sua brutale verità. Abita in un bel paese del Molise, ma preferisce non dire di più e dunque mantenere l’anonimato perché – come ci ha spiegato – “non voglio vergognarmi ancora di più se qualcuno mi riconosce o riconosce la mia storia”. Buona lettura.



Ho 50 anni e da tempo sono un’invalida civile. Ho iniziato con un’invalidità del 50 percento, poi nel 2008 sono stata dichiarata invalida civile all’80 e sono arrivata a percepire una pensione di circa 267 euro mensili. Nel 2009 faccio domanda per l’aggravamento e mi viene riconosciuto il 100 percento in seguito ad un effettivo peggioramento delle mie condizioni fisiche riscontrabile dagli esami più recenti da me effettuati e portati in sede di commissione come da procedura.
Il 100 percento però non me lo confermano subito: mi dicono che sono da rivedere dopo 2 anni e che per ora mi devo accontentare della pensione corrispondente all’invalidità precedente. Chissà, forse speravano che un miracolo nel frattempo mi avrebbe fatto migliorare.
Quei due anni scadono alla fine di marzo 2012 e – in assenza di quel miracolo – sollecito attraverso un patronato la richiesta della visita anche perchè io usufruisco dell’esenzione su farmaci ed esami e per la percentuale dell’80 percento è un codice e per quella del 100 è un altro codice.
Ci tengo ad essere una cittadina rispettosa delle regole, purtroppo.
Il primo aprile 2012 – bel pesce d’aprile – non trovo l’accredito della pensione sul mio conto corrente.
Interrogo la banca e non ne sanno niente, chiedo telefonicamente all’Inps e neanche loro mi sanno dire niente. Non ci crederete, ma per ben due settimane ogni volta che chiamavo il numero verde Inps o gli uffici della sede principale, ricevevo una spiegazione diversa dalla precedente. A tutt’oggi, la versione più plausibile, ma che nessuno mi ha ancora confermato, deduco che sia che l’assegno pensionistico viene sospeso quando c’è un rinnovo come quello che ho avuto io. Inutile precisare che io non ho chiesto nessun rinnovo bensì un aggravamento. Non ci sentono!
Sarà anche cosi e sarà anche questa la prassi ma nessuno mi aveva detto che mi avrebbero sospeso il pagamento della mia unica fonte di sostentamento e non lo trovo per niente giusto.
La mia è una storia complicata. Sono separata legalmente, ma il mio ex marito risulta ancora domiciliato all’indirizzo dove abitavamo insieme e dove ora abito da sola e non posso chiedere un aiuto economico ai servizi sociali del mio comune perché mi richiedono il certificato Isee e lo stato di famiglia. Sullo stato di famiglia risulta ancora il mio ex marito e per questo sull’Isee risulta il suo reddito e quindi niente da fare su quel fronte. Mesi fa sono stata all’anagrafe del Comune chiedendo di togliere mio marito dal mio stato di famiglia, ma a quanto sembra deve essere lui a fare richiesta di togliersi denunciando il suo nuovo domicilio. Se lui non lo fa – come nel mio caso – io me lo devo tenere a vita sul mio stato di famiglia e amen. E così lui viene tutelato e io me la prendo in quel posto.
Il 28 maggio, vista la disperazione che mi attanaglia, ho parlato con la Caritas e più che invitarmi alla mensa per mangiare non mi hanno aiutata in altro modo. C’è solo un piccolo particolare: io non cammino quasi, in casa mi muovo su una sedia a rotelle tipo da ufficio regalatami da una mia amica. Aggiungo che abito al secondo piano senza ascensore e sono praticamente agli arresti domiciliari – come uso definirmi – perchè non esco mai.
Ma tornando alla storia dell’Inps, il 5 aprile vengo chiamata alla visita dalla commissione della Asl dove come al solito racconto tutte le mie patologie e faccio presente la faccenda dell’Inps e della sospensione della pensione. Nei giorni successivi continuo a chiamare Asl e Inps per avere informazioni su cosa devo fare affinché mi riattivino i pagamenti, ma come già detto nessuno mi sa dire niente.
Poi qualcuno mi dice che devo aspettare che mi arrivi il verbale del 5 aprile 2012 a casa e con quello in mano posso fare di nuovo la richiesta perché mi venga pagata la pensione come prima.
Il verbale a tutt’oggi non si sa dove sia, su quale scrivania giaccia. Mi dicono che è presto e che devo aspettare e che i tempi sono lunghi, ma io intanto come faccio a campare?
Già prima era un inferno perché i 200 euro che mi passa il mio ex marito e i 267 di pensione non mi permettevano certo la bella vita, ma ora sono proprio alla fame.
Ho già venduto quello che potevo per realizzare quel po’ di contante per andare avanti e ora all’ultimo mi è rimasto solo da vendere il computer che per me è l’unico mezzo che mi fa stare in contatto col mondo esterno e che mi aiuta a non impazzire.
La mia disperazione e l’umiliazione mi stanno uccidendo, mi fanno male gli occhi dal troppo piangere e la voglia di morire si sta impossesando sempre più di me.
Questa non è vita, io amo la vita nonostante tutto, ma non si mangia con le belle idee e con le belle parole, la realtà è che ho bollette che non potrò pagare e che di conseguenza a breve mi verranno staccate luce gas e telefono e che non ho soldi per fare la spesa.
Questa è la mia storia, io che ho lavorato una vita e che ci sono sempre stata per tutti a questo punto della mia vita si girano tutti dall’altra parte per non vedere e per non farsi carico. Per parenti amici e istituzioni io sono invisibile. Degli amici e dei parenti me ne sono dovuta fare una ragione, ma delle istituzioni no.
E purtroppo, più il tempo passa e più la mia situazione va sempre peggiorando. Come se non bastasse, domenica è morta mia madre e io non ho potuto nemmeno comprarle un fiore. Come non posso partecipare alle spese del suo funerale che sono totalmente sulle spalle di mio fratello e delle mie sorelle. Dove è finita la mia dignità? L’Inps continua a non darmi risposte e questo verbale non si sa su quale scrivania stia a prendere polvere. Nessuno mi aiuta e tutti si trincerano dietro alle leggi le regole e quante più scusanti trovano per non prendersi carico di me.
Spero che almeno pubblicando la mia storia che sicuramente sarà simile a tante altre si possa muovere qualcosa, anche se l’indifferenza che vivo sulla mia pelle è totale. E chissà, però, se potrò riuscire a vederla su E Il mensile prima che io sia costretta a privarmi anche del mio amato pc.
 

26 commenti:

  1. Sono così impegnati a pagare le pensioni dei politici, che non gli avanza tempo per la povera gente.

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    1. Questo è scandaloso e casi simili a questo ce ne sono parecchi. Sempre con gli ultimi ed i deboli e sembra trovino particolare piacere ad accanirsi sugli invalidi.
      Namastè

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  2. Rabbia, tanta rabbia da andare li e cominciare a spaccare tutto fin quando non vengono sistemate le cose...E di queste storie di ordinaria follia burocratica ce ne sono a centinaia di migliaia..

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    1. Sì, purtroppo davvero tante... è terra di nessuno, zona in cui la burocrazia ne uccide più della spada, terra d'abuso e disperazione :(
      Un abbraccio
      Namastè

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  3. ...SI PRESENTI DAL "SIGNOR" MONTI E DAI POLITICI CHE LO SOSTENGONO E CHE NON FANNO NIENTE AFFINCHE', QUESTO TIPO DI ABERRANTE CRIMINOPOLITICA CESSI(ALFANO CASINI E BERSANI)CHE TUTTO HANNO E NIENTE VOGLIONO PERDERE ...(PRIVILEGI CHE NOI, PERSONE "COMUNI" CI SOGNIAMO)... "DENUNCI" E SPIEGHI LORO, LA SITUAZIONE IN CUI SUO MALGRADO , PER INCOMPETENZA DI CHI GESTISCE L'INPS , ED ALTRE ISTITUZIONI , SI E' VENUTA A TROVARE ... E POI , LI "OBBLIGHI" A CEDERLE IL'10% DELLA LORO RETRIBUZIONE MENSILE ... SONO CONVITO , CHE POTREBBE FARE UNA VITA PIU' CHE DIGNITOSA ... VERGOGNA !!!

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    1. Sono belle parole ed io sono anche d'accordo, ma dubito che un ultimo (e come lei migliaia) possa davvero ottenere giustizia.
      Ci hanno anche provato, gli invalidi, a fare manifestazioni e scioperi della fame....ascolto? Molto vicino allo 0 assoluto, anzi si accaniscono sugli assegni di sostentamento e di accompagnamento, perchè pare che i problemi di spreco e malcostume siano tutti lì, in questo paese del magna magna.
      Buon pomeriggio.
      Namastè

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  4. Dispiace molto quando si sentono queste storie, ma dobbiamo renderci conto di una cosa: non è un caso. Lo stato italiano (e non solo) VUOLE metterci in ginocchio. Quali sono le motivazioni non è questo il posto dove dibatterne e sarebbe difficile arrivare ad una motivazione univoca e sicura, ce ne sono sicuramente diverse. Ma ciò che è sicuro è che i potenti VOGLIONO generare una SUPER CRISI.

    I miei genitori sono quasi nelle stesse condizioni della signora della lettera, con l'unica differenza che io sono ancora in casa e li aiuto. Posso confermare che mia madre invalida al 100% quando ha dovuto chiedere il rinnovo si è vista mancare la pensione per diversi mesi (non ricordo se 6 o 9), e quest'anno con l'ultimo rinnovo (dopo dovrebbe essere considerata permanente) ci sarà probabilmente un ulteriore sospensione. Questo perché fino a prova contraria sei un impostore che si dichiara invalido. Del resto per gli Studi di Settore sei un evasore fino a prova contraria.

    Tralasciamo il fatto che l'INPS ha chiesto anche svariate migliaia di euro in dietro ai miei genitori perché glieli avrebbe dati erroneamente. Mi faccio solo grasse risate!

    Questa è l'Italia, non che gli altri paesi siano messi tanto meglio, ma qui proprio siamo alla frutta... a proposito: con una dieta crudista si può guarire da quasi ogni malattia, senza accendere gas e senza utilizzare elettricità. E con autoproduzione. Spero che molti malati si informino e ne facciano uso, tantissime persone stanno ottenendo risultati strabilianti in tutto il mondo ma anche moltissimo in Italia. Per maggiori informazioni resto a disposizioni.

    Un abbraccio!
    Namasté

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    1. Conosco bene le brutture dell'INPS, anche mio marito è un invalido civile...ed anche io ho la precisa sensazione che il sistema tenda a "perdere" i superflui...quasi con ostentata indifferenza. I sistemi di garanzia sono saltati, purtroppo, e la guerra fra poveri diviene sempre più una realtà. E' persino ovvio che i primissimi a farne le spese siano i deboli. La burocrazia è il sistema, più gelidamente efficiente per rendere quasi invisibile il reale intento eugenetico. Sulla dieta vegana e crudista, in particolare è molto vero quel che dici, io e mio marito siamo infatti vegani
      Abbraccio ricambiato :))
      Namastè

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  5. Esprimendo la mia umana solidarietà, aggiungo che temo ce ne siano troppe di vicende similari oggi in Italia.

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    1. Quando le "storie" come questa diventano troppe perdono il loro senso reale come le parole eccessivamente ripetute, ma questo non può e non deve farci dimenticare che dietro ad ognuna di queste vicende c'è un'anima ed una persona reale. Il potere fa affidamento su questa nostra incapacità di mantenere concentrazione e lucidità di fronte alla ripetitività, così come confida sulla scarsezza della nostra memoria.
      Buon pomeriggio caro Adriano.
      Namastè

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  6. Quando leggo o so di storie come questa, mi torna in mente sempre La banalità del male della Arendt, lì dove parlando di Eichmann considera che non si trattava di un " un efferato e titanico “mostro” accecato dall’odio e invece si trova di fronte un imputato che ad una perizia psichica è risultato “completamente normale” e che appare un uomo qualunque, banale, un pagliaccio che parla per frasi fatte e giustifica più volte il suo operato dicendo di essersi limitato ad eseguire gli ordini."
    Perché poi, nascoste dietro alle risposte vaghe di Inps, Servizi Sociali, Caritas, parenti e amici, scopriamo che l'abbandono a se stesso di un individuo precipitato nella disperazione del bisogno di aiuto non è solo responsabilità di leggi ingiuste e fasciste. Già il tollerarle senza troppe reazioni è infondo un nascondersi nella "normalità" che pretende di aver la propria vita cui badare. Dietro ogni passaggio di una pratica burocratica si nascondono uomini e donne che, per mantenere il proprio stipendio, si "adattano" al non reagire come umani che non scartoffie hanno sul tavolo, ma destini.
    Nascondersi dietro gli ordini, la prassi, le leggi, la burocrazia, è diventato un modo "normale" di sopravvivere in una società che produce più leggi che giustizia e che, proprio nel produrre leggi senza sosta, seppellisce il diritto alla vita che è di chiunque, non esclusiva della "normalità".
    La "noramlità", delle procedure e delle persone, in questi casi, sono già di per sé l'accettazione di un sistema di esclusione nazista del più debole.
    Se parlassero tutti quelli che oggi si trovano a subire in silenzio (per dignità) storie di esclusione sociale simili a questa, questo paese dovrebbe prendere atto di essere un paese fascista fin dentro il midollo, nazista inconsapevole che vede solo nell'esecuzione degli ordini e nel rispetto di leggi e procedure demenziali la propria cifra di disumanità.
    Buonista eh?
    Che pretendere da un dipendente o da un qualsiasi "normale" cittadino che si faccia carico dei problemi altrui che gli passano sottomano è quasi pretendere che quel dipendente o quel cittadino si schierino da soli contro le camere a gas (ma senza gas, che quello si paga) odierne.
    Quando uno Stato è gestito come fosse una banca, anche gli impiegati allo sportello diventano nottetempo banchieri. Misurano tutto in termini di dare/avere, di colonne entrate e colonne uscite.
    E chi è in rosso è non solo un fallito, ma perfino un potenziale delinquente da evitare.

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    1. Trovo davvero poco da aggiungere al tuo splendido commento. La guerra tra poveri alla fine la fanno i poveri...e l'eugenetica trova per sé orrende scuse di efficienza. Quante volte è stato ripetuto che il cambiamento dovrebbe iniziare da noi ed è proprio questo il senso, perchè proprio giocando sul nostro concetto di normalità e sul nostro "naturale" perbenismo danno stura all'orrore e fanno passare questa idea, questa filosofia.
      I delatori della Germania nazista erano persone normalissime, che hanno continuato a vivere "normalmente" anche dopo la guerra.
      Così come oggi coloro che odiano l'extracomunitario o che definiscono un "peso" l'ìnvalido o il portatore di handicap, sono persone "normali".
      La meritocrazia è normale...anzi auspicata, desiderata, invocata ad ogni piè sospinto e tutti ovviamente sono convinti per sé d'essere fra meritevoli.
      La competizione è normale...e chi non può correre è fuori dai giochi.
      Grazie per la tua riflessione, la trovo davvero interessante.
      L'ignavo è complice non vittima.
      Un abbraccio.
      Namastè

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  7. Queste storie sono i moderni mostri. E non c'è da incolpare altri che l'inedia o la bestialità dei vari impiegati e impiegatini. Che tristezza e che rabbia.
    Questa signora dovrebbe trovare il coraggio di uscire allo scoperto e scrivere una lettera ai politici della sua città e anche al giornale locale affinchè la sua condizione venga alla luce e, forse, si spera, risolta.
    Namastè

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    1. Mah sai...mio marito è quasi nella medesima situazione, con la differenza che non è completamente solo, per quanto io disoccupata e super-precaria possa aiutare. Ha scritto al mondo intero, dalPresidente del Consiglio Berlusconi (allora in carica) sino al Capo dello Stato Napolitano...ha scomodato istituzioni provinciali e regionali ed ha ricevuto un minimo di ascolto solo dal nostro comune di residenza, per il resto, belle parole e garanzie d'impegno (provincia e regione) oppure addirittura l'assoluto nulla (stato), neppure uno straccio di risposta.
      Per quanto ne so associazioni di invalidi hanno fatto anche manifestazioni a Roma...e ascolto, lo ripeto =0.
      Secondo me su questi argomenti non ascolta proprio nessuno. Esiste la legge 68 che obbligherebbe a collocare gli invalidi con facilitazioni al lavoro, ma essa è stata ampiamente emendata e ad oggi tale diritto è filtrato da tutte le "eventualità" di collocamento al lavoro, quindi risente della flessibilità in entrata, ma non solo. L'obbligo decade in tempi di crisi, in cui, come si suol dire, non c'è posto per i validi, figuriamoci per gli invalidi...e siamo sempre lì...hai ragione, "che tristezza e che rabbia"
      Un abbraccio a te cara Sari :)
      Namastè

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  8. Ciao Rosa, sai indirettamente sono coinvolto in un caso simile, un mio caro amico, 26 anni, operato di un tumore alla testa un paio d'anni fà con asportazione di una bella fetta di cervello, un attimo e ti trovi catapultato in un vortice fatto di assurdità e muri di gomma, tolta la patente, perso il lavoro e 250 euro (ora) di pensione d'invalidità e ogni anno deve dimostrare che il cervello non gli sia ricresciuto, la sua donna, meravigliosa persona, fà l'impossibile e gli amici, quelli rimasti, facciamo quello che possiamo.
    Dobbiamo aiutarci l'uno con l'altro, il più fortunato aiuti quello meno fortunato è l'unica strada percorribile, le istituzioni?.............bah rispetto troppo il tuo blog per dire parolacce ma credo che mi hai capito.

    Un abbraccione grande grande

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    1. Grazie per la delicatezza, ma le parolacce sarebbero giustificate. Sulla tematica delle invalidità c'è davvero una jungla...fra abusi ed omissioni.
      La solidarietà da voi dimostrata, attorno al vostro amico è l'unica strada, vista l'ostinata assenza dello stato, però lasciami constatare come il vostro sia un caso da segnalare visto che normalmente la risposta della società è ben altra e come minimo ci si sente dire "che ognuno ha i suoi guai".
      Certamente sì, la compassione potrebbe, addirttura, essere un amortizzatore ufficiale e riconosciuto...se esistesse davvero.
      Un abbraccione grande anche a te caro Zak!
      Namastè

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  9. Che tristezza...anche parenti e amici invisibili!

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  10. Già, cara Gianna dileguati...sciolti come neve al sole.
    Un abbraccio
    Namastè

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  11. Hai messo il dito sulla piaga, cara Rosa.
    O meglio, su una delle tante piaghe che ha questo paese.
    Tutto finisce sulle spalle di chi avrebbe invece maggior bisogno di sostegno e oltre a questo, sono riusciti a scatenare la guerra tra poveri.
    E così abbiamo ben poche speranze.
    Ti abbraccio, mia cara amica.
    Lara

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    1. Hai ragione Lara, troppe sono le piaghe. Gli ultimi poi sono gravati d'ogni possibile ingiustizia e pare persino strano dopo mille e mille dichiarazioni di equità. Purtroppo la guerra tra poveri è già iniziata e non è per nulla bella da vedere. La speranza, dicono, è l'ultima a morire...ma con queste albe e chiari di luna, c'è da augurarsi che non si suicidi pure lei!
      Un abbraccio a te e buona serata cara amica :)
      Namastè

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  12. Dayton, Ciao Rosa.Dobbiamo liberare il Charl Bronson che c'è in noi,
    e non manca molto.
    Ciao a presto!!!!!

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    1. Ciao Dayton, tu sai che sono contraria ad ogni forma di violenza.
      Non credo nei giustizieri...essi finiscono, inesorabilmente per divenire tiranni, o peggio comodissimi pretesti, facendo il loro gioco e fungendo da capro espiatorio.
      Esistono varie forme e modi, per far implodere il sistema, almeno per provare a farlo, senza dover ricorrere all'ultimo rifugio dell'impotenza...appunto la violenza, individualistica poi.
      E' sempre il solito discorso, il cambiamento deve avvenire dentro di noi e conseguentemente la modificazione dei nostri comportamenti.
      Sono i comportamenti a sfasare e spostare il sistema
      Purtroppo, e lo sappiamo sin troppo bene, la gran massa di pecoroni non capisce questo e preferisce continuare a dormire facendosi dominare e manipolare, ma credo che un paio di "giustizieri nella notte" non servano a nulla...se non a riempire le pagine dei loro giornali...
      Un abbraccio Dayton buon fine settimana.
      Namastè

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  13. Dayton,Lo so Rosa e ai pienamente ragione ,fanno arrabbiare certe cose,sono un pò testa calda.
    Diamo tempo al tempo,ed energia alle forze invisibili !!
    Buon fine settimana anche a te.
    A PRESTO BY !!

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    1. Ti capisco Dayton, l'incazzatura e lo sfogo sono ampiamente giustificati.
      Un abbraccio, a presto!
      Namastè

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  14. E' sempre la solita storia, purtroppo. Quando chiedi qualcosa, si parte sempre dal presupposto che tu non ne abbia diritto. Ergo che tu voglia rubare.

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    1. E' vero, hai ragione, pensano in questo modo, ma saperlo non basta a giustificarlo. In realtà la mentalità che sta sotto a queste "follie" è ben peggiore del semplice sospetto e riguarda la possibilità di perdere, di lasciare indietro chi viene ritenuto un peso per la società...il che temo sia molto peggio.
      Un abbraccio
      Namastè

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