giovedì 1 settembre 2011

Debito pubblico: la grande truffa

tratto da Megachip

di Giulietto Chiesa - lavocedellevoci.it.

Ma davvero dobbiamo tenerceli questi banchieri? A cosa servono le banche? Cos'e' la finanza? Perche' siamo tutti indebitati? Chi e' responsabile di questo debito? E' tutto normale in quello che sta accadendo, o c'e' qualcosa che non quadra?
Non si finirebbe piu' di fare domande quando si assiste alla commedia quotidiana delle borse che crollano, dei politici che si danno la colpa l'un l'altro, dei fantomatici “speculatori” che non si sa chi siano, salvo che sono certamente dei balordi miliardari che ci portano via i soldi dalle tasche.  Eppure tutto e' chiaro come il sole. Chi comanda il mondo occidentale (non il mondo, ma solo l'Occidente) sono le grandi banche.
Le grandi banche sono solidali tra di loro e fanno parte di un pool molto ristretto. I “creditori”, apparentemente, sono loro. Sono loro che ormai dettano agli Stati quello che devono fare. E' la dittatura del denaro che ha cancellato ogni democrazia.
Ma e' poi vero che gli dobbiamo qualche cosa?

La risposta - la sanno tutti quelli che “sanno” - e' che siamo stati derubati. I grandi conglomerati finanziari dell'Occidente sono andati tutti in fallimento nel 2007. Sarebbero crollati tutti se la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e i paesi produttori di petrolio non fossero intervenuti, di fatto coprendo i loro crack. Hanno lasciato fallire la Lehman Brothers, per dare un contentino al grande pubblico ignaro. Tutti gli altri sono stati salvati. Con i soldi nostri.
Nessuna regola e' stata introdotta per tagliargli le unghie. E loro, una volta salvati dai governi, hanno chiesto di essere pagati una seconda volta. Certo i crediti, sulla carta, li hanno, ma sono i prestiti che hanno elargito sul niente. Producevano denaro con dei trucchi e lo prestavano facendosi pagare l'interesse da noi.
Quando si e' scoperto che bluffavano, hanno convocato i governi e i banchieri centrali (entrambi loro maggiordomi) e hanno detto: «siamo troppo grossi per fallire. Volete farci affondare? Peggio per voi. Niente piu' campagne elettorali gratis, niente piu' potere. Vi faremo fronteggiare le folle infuriate e scateneremo i nostri media contro di voi. Vi faremo a pezzi, pubblicheremo dove sono i vostri conti in banca, vi rinfacceremo i soldi che vi abbiamo dato sottobanco».
E governi e banche centrali hanno ovviamente ceduto, essendo i loro manutengoli. La Grecia, l'Irlanda, il Portogallo sono stati gli esperimenti preliminari. «Bisogna salvarli!», gridano tutti, altrimenti crolla l'euro, crolla l'Europa. Ma chi li deve salvare? Cioe' chi deve pagare i loro (falsi) debiti ai grandi banchieri? Gli Stati. Ma gli Stati sono gia' in rosso dopo i salvataggi delle banche del 2007-2008. Allora devono pagare le popolazioni. Anche l'Italia. Stanno dicendo ai popoli europei che e' finito il patto sociale che ha retto negli ultimi sessant'anni l'Europa occidentale.
Via il welfare, praticamente di colpo. E poi? Dicono: «poi si deve ricominciare a crescere».
Cioe' a consumare. Ma con quali soldi, se i redditi di tutti i lavoratori verranno falciati? E con quali beni, visto che dovremo privatizzare perfino il Colosseo, mentre le aste delle privatizzazioni saranno affollate di banchieri che verranno a comprare usando i nostri debiti, cioe' usando il denaro virtuale che loro hanno prodotto e noi abbiamo gia' pagato una volta.
Rapina bella e buona, o brutta e cattiva, se volete.
E noi che facciamo? I partiti, la sinistra non hanno nessuna idea alternativa, avendo da decenni ormai accettato tutti i ricatti possibili e immaginabili ed essendo parte della grande truffa.
La mia idea e' di mandarli tutti a quel paese e di organizzarci per impedire che ci esproprino. Bisogna dire, chiaro e tondo, che quei debiti sono illegali. Fatti da regimi corrotti alle nostre spalle. Cioe' non esigibili. Vogliamo sapere chi sono i creditori, vogliamo vederli in faccia, uno per uno. Vogliamo prima di tutto un “audit” indipendente. Poi vogliamo che cambino le regole. Uno Stato non e' equiparabile a una banca. Le vite di milioni di persone non sono quelle dei ricchi detentori delle maggioranze dei pacchetti azionari di una banca. Gli Stati devono avere accesso al denaro a tasso zero. Le banche devono avere riserve pari almeno alla quantita' di prestiti che erogano.
Eresia, eresia!, grideranno gli economisti che in tutti questi anni hanno tenuto bordone ai ladri.
Ma noi dobbiamo rispondere: «non pagheremo!».
Il problema e' come. La mia risposta e': difendere il nostro territorio. Come fanno i No tav della Val di Susa. Loro hanno capito e si sono organizzati. Facciamo la stessa cosa a Napoli e a Roma, a Palermo e a Bologna. Vedrete che li costringiamo a trattare.

14 commenti:

  1. Molto teorico e un pò confusionario, lo "stato" dovrobbe "riappropriarsi" della moneta, ovvero riprendersi la sovranità. Il produttore della moneta non dovrebbe esser pagato con il debito per stampare. E tanto per non esser presi per i fondelli lo stesso produttore (banche centrali) non dovrebbe esser un soggetto privato, ma pubblico.

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  2. Ciao Mark, per quello che possa contare, personalmente ho smesso di avere rapporti con le banche dal quel mo'.
    Rispetto al signoraggio...non è nuovo e la coscienza di questo inganno si sta radicando.
    La gente comincia a capire e, per come la vedo io, non è così sbagliato inziare dai territori...perchè lì sussistono i legami e le strutture di "solidarietà" che possono rispondere a questa tematica.

    Un abbraccio ^^
    Namastè

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  3. Così ad occhio la posizione dell'amato Giulietto è la stessa della destra identitaria e xenofoba. Sarà che gli opposti si incontrano, sarà che il serpente che si morde la coda è un'ottima immagine alchemica e misteriosofica, ma insomma...

    Non si capisce più nulla, perchè anch'io sono d'accordo con lui. Se mi spiegasse come, poi, potremmo continuare a farci pagare le spese FUTURE che noi, di certo, continueremo a fare. :)

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  4. @LAV
    Mah...destra xenofoba forse è eccessivo, partire dai territori non mi pare necessariamente identitario e di destra.
    Anche se oggi definire destra e sinistra è difficile e anche un po' fastidioso.
    Credo che riferirsi all'espeienza dei No Dal Molin, dei No TAV, dei referendari non sia nè dall'una nè dall'altra parte sia semplicemente giusto.

    Abbraccio, buona giornata :-)
    Namastè

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  5. e pensare che ci sono banche che dicono "la mia banca è diversa..."

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  6. L'esercizio del credito è di interesse pubblico e lo Stato essendo l'ente pubblico per eccellenza deve poter esercitare il credito. Chiedo scusa per questa bestemmia socialista, ma il nostro stato ha già abbandonato da tempo le banche pubbliche (che in verità si comportavano un po' da private). Eppure solo un socialismo democratico e morale ci può salvare.
    Namastè

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  7. Ciao Ernest, la conosco bene "la mia banca è differente"... ed è proprio perchè la conosco bene che non voglio più avere a che fare con nessuna banca "uguale" o "diversa" che sia...
    Un abbraccione ^^
    Namastè

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  8. Ciao Francesco, beh...lo stato non solo non esercita questo diritto/dovere, che da solo basterebbe a risolvere o almeno ad arginare la crisi, ma lo "regala" ai banchieri.
    Che lo usano per "gestire" la crisi a loro uso e consumo per modificare in senso medioevale la società...
    Attento te a fare il socialista, che son tempi duri per quelli che dissentono.... ahahah

    Un abbraccione ^^
    Namastè

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  9. E passo di palo in frasca: ieri ero in banca, avevo davanti una suora. La cassiera le dice: "106.700" e mi guarda...
    Al mio turno la cassiera mi dice: "Devo aver sbagliato tutto nella mia vita!" Le rispondo: "Mi dici la mia disponibilità?" E lei: "158"
    "Anche io devo aver sbagliato tutto, da oggi al 20 settembre fanno meno di dieci euro al giorno".
    Ciao Rosa, oggi mi girano, e parecchio.
    Namastè

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  10. Ciao Paolo, non dirlo a me, che mi girano da quel mo'! Beh io però, non avendo rapporti con le banche, non ho nemmeno il pathos della fila per sapere di non averne.
    Tempi durissimi per i giramenti amico mio. Spero che tu abbia un orto, in questi casi è una manna.
    Comunque anche nel cunicolo più oscuro riesci sempre a farmi ridere...grazie!

    Un abbraccione^^
    Namastè

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  11. Debito pubblico? Ma che vadano tutti a far in....!
    Leggi per favore il mio post di oggi,

    http://fintatolleranza.blogspot.com/

    in particolare leggiti solo il commento che ho messo sotto le foto dei barboni, ecco il mondo che sogno e vediamo se così gli uomini si comportassero, è un Utopia purtroppo, chi manterrebbe queste sanguisughe maledette che ci vogliono schiavizzare e ammalati!

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  12. Ciao Dioniso, utopia? Forse no, anche se difficile, pechè bisogna passarci per capire e generalmente gli esseri umani hanno terrore di questo ed è per questa stessa paura che isolano il povero, soprattutto se hanno avuto modo di conscerlo prima che lo diventasse.
    Hanno il sacro terrore di doversi confrontare con la fragilità, ma anche con l'inutilità del sistema.
    Hai ragione e lo sai come lo so io, che il sistema migliore per non essere come loro è non possedere, perchè così scopri l'enorme ricchezza del non avere niente.
    Però è difficile persino da dire. Molto bello il tuo post e molto vero, per sfuggire al sistema basta non voler esserci...uscirne e riufiutarsi di "collaborare".

    Un abbraccione ^_^
    Namastè

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  13. io lo penso da tanto, in questi giorni di più...voglio fare il possibile per essere fuori dalla loro economia e dove non è possibile al lato più estremo..
    un abbraccio cara Rosa!

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  14. Ciao Lo, ovviamente approvo...è la scelta migliore, non è poi così difficile, basta essere consapevoli e non compulsivi, moltissimo di quello che compriamo è inutile e suggerito dall'ipnosi sistemica..

    Ricambio l'abbraccio con uno più forte ^__^
    Namastè

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