martedì 6 settembre 2011

Farmaco antifame Mediator: 300 denunce per truffa aggravata


Entro la fine di settembre l'Associazione in difesa delle vittime del farmaco Mediator (Avim) intende depositare circa 300 denunce per  truffa aggravata contro la casa farmaceutica Servier.

L'Avim, ha spiegato il suo presidente Dominique Michel Courtois, accusa i laboratori Servier di aver mentito sulle caratteristiche del medicinale, presentato come antidiabetico ma venduto ugualmente come farmaco antifame.

Oggi due grandi quotidiani francesi hanno rivelato che due ricercatori della Servier quest'estate avrebbero spiegato ai giudici che il Mediator presentava le caratteristiche di un antifame più che di un antidiabetico, e che queste peculiarità sarebbero state dissimulate di proposito per non compromettere il mercato dei diabetici.


Il professore Jean Charpentier, che aveva redatto lo studio destinato ad ottenere l'autorizzazione per la messa in vendita sul mercato (AMM) nel 1973, ha spiegato ai giudici - secondo il resoconto verbale ottenuto dai giornali - che la dissimulazione era stata fatta "con lo scopo di ottenere l'autorizzazione". Charpentier avrebbe confermato che il suo rapporto è stato modificato per sopprimere qualsiasi riferimento all'effetto anti-fame del Mediator oltre che la sua parentela chimica con le anfetamine.

"Tutto ciò non fa che confermare ciò che già sapevamo sul Mediator", ha dichiarato Courtois "che vi è stata una truffa, ne sono persuaso dal primo giorno". La magistratura ha aperto a dicembre un'inchiesta sullo scandalo Mediator, fabbricato dai laboratori Servier. Il medicinale è un antidiabetico che molto pazienti hanno assunto con l'unico scopo di dimagrire, subendo conseguenze cardiache. Tale farmaco è stato prescritto a circa cinque milioni di francesi, tra il 1976 e il 2009, data in cui ne è stata vietata la vendita. Avrebbe provocato la morte di centinaia di persone, tra 500 e 2000.

Secondo rivelazioni pubblicate dal quotidiano Liberation, su questa vicenda ha fortemente influito il ruolo del produttore Servier, seconda casa farmaceutica francese dopo Sanofi-Aventis. In un 'fax confidenziale' del 22 marzo 1996 emerge che l'azienda avrebbe tentato di 'far tacere' i medici troppo critici nei confronti dell'Isomeride, un altro farmaco prodotto dal laboratorio francese e venduto negli Usa dalla società Wyeth. «Esistono altri Mediator?» si chiedeva il quotidinao Le Monde. Secondo l'Afssaps (l'Agenzia francese per la sicurezza dei farmaci) scriveva il giornale, ci sono almeno altri 76 farmaci sotto esame in Francia.

2 commenti:

  1. Big Pharma - intesa in senso lato - perde il pelo, ma non il vizio ...

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  2. Già Adriano, a quanto pare... :-/
    ma non deve stupire, si sa' che l'ultimo interesse che hanno è la nostra salute...le priorità assolute sono le vendite ed i dividendi...

    Namastè

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