venerdì 27 aprile 2012

“Sgoverno MONTI”: LIBERTA’ DI PENSIERO ADDIO

di Gianni Lannes

Finale di partita o dipartita finale? Un fatto è certo: la censura totale. La libertà di pensiero non è gradita  a chi detiene il potere per conto terzi. Ora tocca ai blog: la democrazia va annichilita per sempre, tanto la popolazione italiana non reagirà mai, avranno pensato i maggiordomi dell’alta finanza e i soliti boiardi di Stato.  Al totalitarismo soft del terzo millennio imposto da un potere straniero in salsetta tricolore, non basta controllare le leve dell’economia, le forze armate, la stragrande maggioranza degli organi di informazione o ricattare i morenti partiti. Adesso che iniziano a manifestarsi i veri effetti delle manovre governative, ovvero fallimenti di massa e suicidi a catena, spunta fuori la proposta ministeriale di Paola Severino: una regolamentazione per i diari liberi che navigano su internet. Niente di nuovo: ci aveva già provato il piduista di Arcore, con tessera 1816 rilasciata dalla loggia P 2 di Eugenio Cefis (il mandante degli omicidi Mattei, De Mauro e Pasolini). Lo ha annunciato proprio il ministro della Giustizia, non eletta democraticamente, ma imposta con un golpe presidenziale - in barba alla Costituzione repubblicana e alla sovranità popolare - intervenendo al Festival del giornalismo di Perugia, evento già sponsorizzato dall’Enel con tanto di propaganda nuclearista. Nessun giornalista di fama ha reagito: l’atonia intellettuale è più che completa.

Un pretesto - «Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro cittadino - ha detto il guardasigilli abusivo - ma lo deve fare seguendo le regole: credo che questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive su un blog». «Il fatto di scrivere su un blog - ha aggiunto - non ti autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci che i diritti di ciascuno di noi sono limitati dai diritti degli altri, io non posso intaccare il diritto di un'altra persona solo perché sono lasciato libero di esprimermi». Sui blog, in particolare, Severino ha sottolineato come «il problema non è vederli con sfavore ma reprimere gli abusi che vengono fatti, anche se su internet è più difficile. Non c’è un preconcetto - ha ribadito - ma questo mondo va regolamentato altrimenti si finisce nell’arbitrio». L’autentico problema italiano, almeno per il ministro è quello di reprimere i cosiddetti e presunti abusi. «Il giornale - ha detto la Severino - ha una sua consistenza cartacea. Il giornalista è individuabile e l’editore anche ed è dunque possibile intervenire. Il blog ha invece una diffusione assolutamente non controllata e non controllabile. E’ in grado di provocare dei danni estremamente più diffusi. Ecco perché bisogna vederne anche la parte oscura. E’ un fenomeno certamente positivo per certi aspetti ma nel quale si possono annidare anche cose negative (può essere un punto criminogeno). Questo mondo va regolamentato e pur nella spontaneità che ne rappresenta la caratteristica non può trasformarsi in arbitrio».

Senti chi sproloquia - «Il cittadino - ha spiegato il ministro - ha il diritto di interloquire con un altro cittadino ma lo deve fare anche lui seguendo le regole. Credo questo sia un dovere di tutti, anche di chi scrive sui blog. Il fatto di scrivere su un blog non ti autorizza a scrivere qualunque cosa soprattutto se stai trattando di diritti di altri. Ricordiamoci che i diritti di ciascuno di noi sono limitati da quelli degli altri. Non posso intaccarlo solo perché sono lasciato libero di scrivere. Mi devo sentire libero di scrivere e i blog hanno questa grandissima capacità di diffondere il pensiero in tempo reale, un grandissimo pregio che riconosco. Ma questo non deve far trasformare la libertà in arbitrio. Questa è una regola che tutti dovrebbero seguire». Del resto «è molto difficile» configurare un obbligo di rettifica per i blog.
Repentino l’intervento  del deputato Massimo Donadi: «Il web è un patrimonio di tutti, è e deve restare libero. Siamo contrari a qualsiasi forma di censura sui blog, che sono fondamentali per la circolazione delle notizie, del pensiero e della cultura». «Non c’è bisogno di leggi restrittive perché le norme attuali già sono sufficienti contro la diffamazione e la circolazione di notizie false. I blog sono un esempio di libertà, un fenomeno culturale e informativo da coltivare e sostenere, non certo da controllare o imbavagliare. I blogger sono una risorsa, i problemi dell’informazione sono ben altri».

Tallone giudiziario - Secondo l’avvocato Severino «è nelle fasi interlocutorie delle indagini che più di frequente avviene la comunicazione e la diffusione della notizia». La selezione spetta quindi, secondo il ministro, al pubblico ministero o al giudice, a seconda dei momenti. «L’idea di base è lasciare al magistrato il compito di escludere le notizie che non sono rilevanti e attengono esclusivamente alla sfera personale delle persone interessate dal provvedimento, anche in quelle fasi nelle quali il provvedimento stesso viene consegnato alle parti» ha spiegato. In pratica quella cui sta pensando il ministro è una regolamentazione imperniata su tre cardini. Primo fra tutti la libertà della magistratura i secretare informazioni che metterebbero in crisi le indagini e allo stesso momento «salvaguardare la sfera personale». Perché, sostiene il ministro non è utile, neppure ai giudici, che si divulghino elementi non riconducibili alle indagini. I tre punti sono: «il diritto-dovere del giornalista di informare su fatti che hanno una rilevanza sociale, quello del magistrato di portare avanti le proprie indagini con una tutela della riservatezza indispensabile in alcune fasi e infine il diritto del cittadino, anche sotto indagine, di vedere pubblicate notizie che attengano all’inchiesta ma non esclusivamente la sua vita privata e anche di non vedere sui mezzi d’informazione contenuti di intercettazioni non rilevanti per il procedimento». Insomma, in questa ottica, dopo la sentenza decalogo della Cassazione, saranno i magistrati a stabilire come e cosa scrivere o raccontare.

Addio articolo 21 - «I blog possono fare più danni dei giornali», ha detto Severino, accennando a una regolamentazione in sede di Unione europea per evitare che i provider si possano trasferire in Paesi dove le maglie della legge sono più larghe. «Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro. Ma deve seguire le regole»,  ha detto  la Severino. «Scrivere su un blog non autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se si sta trattando di diritti di altri. I blog hanno capacità di diffondere pensiero ma questo non deve trasformarsi in libertà di arbitrio», ha ripetuto Severino che appunto prevede presto una forma di regolamentazione. Anche se sarà «difficile pensare a un obbligo di rettifica nei blog». Sarebbe invece opportuno introdurre nel codice penale un nuovo reato: ossia l’ostacolo alla libera informazione. Una norma positiva per rafforzare la difesa di un diritto sancito dalla Costituzione e dalla carta fondamentali dei diritti europei.

Deriva pericolosa - Sereni e sorridenti e spensierati. Ridere senza pensare: è l’imperativo categorico. Ci vogliono come tifosi lobotomizzati, mentre ingiustizia, corruzione e mafie statali imperversano. Al popolo italiano vengono tenute nascoste verità inconfessabili, ad esempio la presenza sul suolo nazionale di centinaia di ordigni atomici targati USA, in violazione del Tratto internazionale di non proliferazione nucleare (TNP).  Al popolo italiano vengono tenute nascoste da più di mezzo secolo le cose essenziali per la libertà. Per dirla con il grande presidente Sandro Pertini: «Libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile». A quando la concretezza di una nuova resistenza che salvaguardi le libertà e i diritti fondamentali? L’Italia, come abbastanza noto, è al 75° posto della classifica mondiale della libertà d’informazione. Vogliono farci retrocedere all’ultimo gradino planetario con tanto di decreto governativo? Il peggio, forse deve ancora arrivare: il Parlamento è stato già platealmente esautorato da ogni facoltà. Ci vogliono sudditi, non cittadini e così tentano di privarci anche della libertà d’opinione. Non dimentichiamo che in punta di diritto costituzionale, il governo Monti è privo di autorità legittima, in quanto non sottoposto al voto democratico, ovvero alla sovranità popolare. Allora: congediamo pacificamente Monti Mario e la sua banda di autoritari burocrati, prima che l’addomesticamento in atto dia i suoi frutti più deleteri.
 

10 commenti:

  1. Non è quella da 7 milioni di euro l'anno, questo dittatore in gonnella? Certo che il pensiero fa veramente paura. E dopo il nano di Arcore ci provano pure loro.
    Namastè.
    Buon fine settimana

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    1. Loro non sono affatto diversi, anzi riescono ad essere persino più pericolosi, perchè agiscono a fronte ad un consenso partitico molto ampio, il golpe è ottimamente congegnato ma l'uso della manipolazione e della stampa è addirittura più spudorato perchè comprende alcune testate che "apparentemente" osteggiavano il nano.
      Il progetto non cambia affatto, così come non cambia la filosofia che lo sottende. Ancora meno cambiano gli interessi rappresentati da questi signori.
      Un abbraccio caro Massimo, buon fine settimana anche a te!
      Namastè

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  2. Quella della libertà sul web è una delle guerre che non possiamo permetterci di perdere. Non lo possono ancora controllare e non dobbiamo permettere che ci riescano. Deve essere chiaro che ci proveranno, ci proveranno sempre. dobbiamo vigilare, quindi ben vengano articoli come questo.
    Namastè :)

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    1. Sì Vess, sono convinta che non si debba cedere su questa questione. La rete è un territorio che l'èlite non riesce a controllare pienamente, ma è un non-luogo che essi esigono di controllare, perché frontiera del futuro. Vorrebbero poterci fare quello che preferiscono e li infastidisce moltissimo che, invece, ancora così tanto sfugga al controllo.
      Un abbraccio.
      Namastè

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  3. Non accettano critiche perchè sono troppo presuntuosi...e ritengono per questo che la gente non abbia il diritto di pensare e di analizzare le questioni.

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    1. Presuntuosi è forse una definizione sin troppo bonaria, che presupporrebbe una buona fede che sono molto lontani dall'avere.
      Ci stanno massacrando scientemente e sono impegnati a non farci pensare affatto.
      Un abbraccio cara Arianna.
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  4. Ciao Rosa, mi auguro tanto che la tua idea sulla rete sia vera perchè io ho molti dubbi in proposito visto che è una LORO invenzione ... la considero una vera e propria rete perchè illude che ci sia libertà quando dal lato pratico non è cambiato nulla anzi le cose continuano a peggiorare ... quando come stamattina mi sveglio sereno perchè ho passato una bellissima serata in famiglia e gioioso perchè vedo filtrare i raggi di sole ma mi basta alzare gli occhi per guardare il cielo e vedere scie chimiche che lo deturpano per tornare alla dura realtà di schiavi.
    In ogni caso onore e rispetto a chi come te non molla mai e tiene accesa la fiaccola della verità.
    Namastè

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    1. So molto bene, purtroppo, quanto tu abbia assolutamente ragione...tutto quanto (tranne la meraviglia del creato) è una loro invenzione, le trappole e le gabbie che ci hanno costruito attorno sono infinite, ma forse alcune cose, se impariamo ad usarle cum grano salis, possono tornarci utili e trasformarsi, per loro, in un arma doppio taglio, l'importante è mantenere la chiarezza ed imparare a farle giocare in nostro favore, magari anche leggendo fra le righe del loro racconto...perchè all'essere cosciente ogni trucco è svelato.
      Comunque è vero, ed anche in questo hai ragione, amo la vita e tutti gli esseri viventi, amo l'infinito universo, ed in nome di questo, non mi arrenderò, non mollerò mai... fino alla fine.
      Un grande abbraccio.
      Namastè

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  5. Sono inqualificabili, ma alla fine la perdono loro con questa truce pretesa!

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    1. Mah non so Adriano, sembra che tutte le iniziative di questo governo...con la scusa che "ce lo chiede l'Europa" finiscano per passare. Con opposizione=0
      Buona serata :)
      Namastè

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