martedì 8 maggio 2012

La liberazione culturale


Vess Savage Garden

bites di libero pensiero

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La liberazione culturale

Mala tempora currunt et peiora parant ... o forse no. Dipende da che parte stai, economicamente, socialmente e, di questo intendo parlare oggi, culturalmente. "Cultura" è una parola chimerica. Non si sa bene che cosa sia o cosa debba essere. La si vede come un privilegio di pochi professionisti oppure come la vera base della condivisione tra i popoli. La verità è che il termine non ha un significato univoco ma equivoco. La cultura in sè non esiste, esistono le culture. Non si dovrebbe usare il termine al singolare perchè esso non può essere declinato in tal modo. Per dirla con un certo Wittgenstein, tale termine al singolare non corrisponde ad un fatto e quindi non esiste. E di ciò di cui non si può parlare, perchè non esiste, si deve tacere. Invece della cultura, al singolare, ne parlano molti, ne parlano in troppi. Perchè? Perchè gli conviene. Quando l'economia della gente è triturata dal sistema lobbistico della finanza senz'anima, quando la politica fallisce il suo gioco di prestigio e riesce a prendere per il culo sempre meno persone, e, soprattutto, sempre meno giovani, ecco che arrivano i duri della cultura, quelli che dominano negli atenei e nell'editoria, vecchi tromboni ingessati in pompa magna o presunti guru incensati dal sistema per continuare ad alimentare le menzogne più profonde sul sapere e sul suo ruolo. Infine, quando il gioco diventa davvero pesante e la situazione sociale diventa imprevedibile, ecco che arrivano i mastini, quelli veri, le superstar della retorica, i maestri dei maestri, coloro che quando dormono non sognano come tutti gli altri ma creano mondi alternativi, coloro che non bisbigliano ma sussurrano poemi, che riempiono di gente le loro conferenze in tutto il mondo, i titani della comunicazione, i generali della cultura... al singolare, cioè di qualcosa che non esiste. Ma vediamo perchè e in che cosa consiste il loro sporco ma remunerativo lavoro.

2 commenti:

  1. Ciao rosa proprio un bel post; condivido soprattutto il fatto che ci sono troppi pifferai magici in giro che ci portano dritti nelle fauci del mostro (NWO)
    Namastè

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    1. Sì, una splendida analisi. Apre la mente e l'anima al fluire delle mille influenze delle culture del mondo, contribuisce alla ricerca di linguaggi che possano servire da ponte. Supera l'inganno della cultura alta, unica e condivisa, che dà origine all'unico pensiero "nel migliore dei mondi" (?)... ed espone la necessità di dare respiro alle culture altre, alle voci alternative ed ai pensieri diversi da quelli del potere.
      Sì, davvero un bel post!
      Un abbraccio.
      Namastè

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