mercoledì 6 luglio 2016

QUELL’AUTO COLOR CARTA DA ZUCCHERO, SOTTO LA VECCHIA QUERCIA

Fonte foto: Foto(di)vagando
Ho acquisito  l’abitudine e l’immenso piacere di lunghe camminate nei campi. Lo faccio perchè è salutare, ma soprattutto perchè sento il bisogno di silenzio e del contatto con la natura;  è il mio non luogo, il posto della meditazione. Per me è divenuto uno spazio indispensabile, vitale. Perché ne parlo? Proprio io che non amo affatto parlare di me?  Lo faccio perché ultimamente sono impedita in questa mia scelta dal fatto di essere donna e la cosa mi fa infuriare e mi umilia.
Infatti, da qualche tempo un auto color carta da zucchero circola sempre su quella stradina  e si sofferma spesso in misteriosa  attesa sotto un’antica quercia a metà strada; ed è strano perché non è affatto un luogo frequentato. Va detto che nei dintorni molte donne sono state aggredite e violentate dopo essere state caricate a forza su delle auto.
L'auto in questione non appartiene né ai contadini che lavorano quelle terre e che conosco bene, né ad alcuno dei loro operai. Non so, lo confesso, se il misterioso proprietario dell’auto abbia cattive intenzioni, ma all’apparenza sembra che aspetti qualcuno o qualcosa e questo si ripete da svariati giorni.
Nell’ultima passeggiata non ho avuto cuore di passare davanti alla postazione a mezza strada sotto una quercia che egli (perché di un lui si tratta) ha scelto per attendere quello che attende. L’orario è insolito, la situazione anche.