lunedì 27 novembre 2017

Sì, libero...

«La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati dalla società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite, e alla fine?... Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, Tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo di essere ammirato. Lo voglio libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero...»

[Charles Bukowski]


Foto(di)vagando

domenica 19 novembre 2017

La necessaria maturazione

Ho sempre pensato che i compromessi sul benessere animale fossero monumenti all'ipocrisia. L'animalismo come "atteggiamento" è molto diverso da quello come "comportamento e scelta di vita". Essere parte del tutto e comprendere che ogni particella di vita lo è altrettanto è molto diverso dal "generico senso di colpa" di gruppi di ex onnivori annoiati. 
Comprendere che la fine del genocidio animale è un passo indispensabile per una civiltà diversa e per una visione altra è fondamentale anche per la crescita spirituale che siamo qui per portare a termine.

La nostra maturazione come Umanità passa da questa coscienza, dalla capacità di capire di non essere gli unici portatori della scintilla... gli unici figli dell'Anima Mundi.

Rosa Bruno

sabato 18 novembre 2017

Caccia e dintorni...


Foto(di)vagando
Rifletto su Donald Trump e sulla revoca del divieto d'importazione negli USA di trofei derivanti dalla caccia all'elefante. Certo, non mi stupisco, sta nel personaggio, si adatta al suo profilo; uno così li ama i safari e ci tiene ad esibire i suoi trofei.
La mia riflessione però si allarga, partendo dagli elefanti a tutta la caccia ed a tutto il mito “dell'uomo cacciatore” a questo suo preteso diritto allo sterminio di ciò che ancora non ha iniziato veramente a comprendere.
Apice della creazione? Ma davvero?
La Caccia è prepotenza pura, gusto dell'ammazzare, mitologia del sangue, nella caccia si perpetua l'arroganza, la prepotenza, la prevaricazione. L'idea malata che la morte possa essere divertente, uno sport.
Quest'anno come gli altri anni si sprecano le storie d'assurdità derivanti da questo folle e macabro diletto. Perchè poi, quando hanno in mano un fucile, si trasformano, diventano tutti marines e vanno sparacchiando ovunque a destra a manca a qualsiasi cosa viva o che si muova. Ma anche se non si muove, fa lo stesso.
L'Atteggiamento del cacciatore è prepotente, fanfarone, auto-giustificatorio.
Stanno, e questa volta lo dico, stanno, perchè non c'entro con questo e non voglio entrarci se non per manifestar loro il mio disprezzo, stanno contribuendo alla distruzione del pianeta. Come possiamo pretendere che sia pace se per sport acconsentiamo alla morte ed al piacere di procurarla. Come potrebbe un cacciatore essere mentalmente sano?
La caccia rientra fra le brutture umane, certo non l'unica, ma fa parte di un pensiero (e qui torniamo a Donald Trump) che lo rappresenta.
Quello stesso che poi produce i gruppi di supremazia bianca che lo portano al potere, che qui da noi giustifica il fascistume putrido e la prepotenza razzista. Stesso solco, medesimo pensiero e medesima logica. Un aspetto del genocidio animale fra i più odiosi, fra i meno giustificabili, ammesso che ve ne siano di accettabili... e lo dubito.
Che siano gli elefanti è odioso, ma non da meno sono i pettirossi, i cigni imperiali, i passerotti, i fagiani e le quaglie, i cinghiali, gli orsi, i lupi... o quei leprotti deliziosi che incontro attraversando le mie campagne quando il divieto di caccia me lo permette. Non da meno sono le nutrie, che pure hanno diffuso e importato e che ora sterminano, perchè danno loro fastidio!
La caccia è un rapporto malato con il pianeta, con i nostri fratelli Anima-li. È la glorificazione della miseria umana.

Rosa Bruno