domenica 31 ottobre 2010

INTEGRAZIONE: EPPUR SI MUOVE

fonte: www.migrare.eu

In questa Italia che sul versante dell’immigrazione si caratterizza per l’avvento del reato di clandestinità e per la stipula del trattato italolibico che intende proteggere la frontiera mediterranea con i respingimenti indiscriminati in mare, si tende a nascondere talune di quelle realtà efficaci ed edificanti che tanto avrebbero da insegnare agli sterili pregiudizi della destra.

In quella straordinaria terra di contraddizioni, slanci e arresti che è la Calabria, non distante da Rosarno, che ha scelto di essere ricordata per la deportazione dei braccianti extracomunitari, si erge, fisicamente dalla cima di un cucuzzolo e moralmente dall’alto della sua recente esperienza di integrazione, Riace. Un paesino che, destinato ad un lento abbandono demografico, è ora risorto grazie alla volontà del Sindaco Mimmo Lucano di aderire al «Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati» (Sprar) che ha permesso l’accoglienza di profughi dall’Iraq e dalla Siria; curdi, afghani, eritrei, somali, serbi rom che rimpiazzano i riacesi emigrati a loro volta verso il mondo.
 L’esperienza di Riace, nata il 1° luglio 1998 quando un barcone con trecento profughi approdò sulle spiagge del suo territorio, è stata già narrata dal regista Wim Wendres nel documentario “Il volo” con Ben Gazzarra nella parte del Sindaco perché ha qualcosa di veramente esaltante il programma di reinsediamento dei rifugiati che stanno ripopolando Riace facendo riaprire le scuole, ristrutturare le case, riscoprire le antiche tradizioni artigianali.

One Love | Playing For Change | Song Around the World



video trovato su:  www.luigiboschi.it 

Italia, appello per gli imputati della manifestazione pacifista di Firenze del 1999

Dopo gli scontri davanti all'ambasciata statunitense tredici persone furono condannate a sette anni di carcere. Ora il secondo grado
 
Un appello in favore dei pacifisti condannati per i disordini di Firenze del 1999 è disponibile on line per esprime la propria solidarietà verso gli imputati. Tra i primi firmatari: Alessandro Santoro, Andrea Satta, Angela Staude Terzani, Enzo Mazzi, Folco Terzani, Luigi Ciotti, Ornella De Zordo, Marco Vichi, Sandro Veronesi, Sergio Staino, Simona Baldanzi, Maso Notarianni e Gino Strada.

Il 13 maggio 1999 un gruppo di manifestanti si ritrovò per le strade di Firenze per protestare contro la guerra in Jugoslavia. Il corteo arrivò fin sotto l'ambasciata statunitense dove la polizia presidiava la zona. Ne seguirono una serie di tafferugli di lieve entità. Dieci anni dopo, il 5 novembre 2010, inizierà il processo di appello per tredici manifestanti ritenuti colpevoli di resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

"Nessuno, sul momento, fu fermato o arrestato, ma in seguito vi furono identificazioni e denunce", si legge nell'appello. "Si è arrivati così alle condanne di primo grado, molto pesanti per i 13 imputati: ben sette anni, per le accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale". Le pene inflitte sembrano sproporzionate alla realtà dei fatti. Alcuni manifestanti rimasero contusi mentre una donna si dovette operare ad un occhio.

"Non intendiamo sindacare le procedure legali, né esprimere giudizi tecnico-giuridici sulla sentenza, ma ci pare che le pene inflitte in primo grado e le loro conseguenze sulla vita delle persone imputate, siano del tutto sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti", si legge ancora. Secondo i promotori la sentenza è soprattutto politica. "Perciò esprimiamo la nostra pubblica preoccupazione in vista del processo d'appello, convinti come siamo che la giustizia non possa mai essere sinonimo di vendetta e nemmeno strumento per mandare messaggi "esemplari" a chicchessia.

L'appello si conclude con una richiesta di sottoscrizione per salvaguardare la democrazia e la giustizia. "Questa non è una storia che riguarda solo 13 persone imputate, ma un passaggio significativo per la vita cittadina e per il senso di parole e concetti che ci sono cari, come democrazia, giustizia, equità."

PeaceReporter

Cultura: come evitare il crollo

Irene Beltrami

Il vuoto culturale avvertito attualmente nel Paese è quotidianamente sotto gli occhi di molti lungimiranti e sconfortati italiani. Sorvolando sugli ormai rinomati contenuti mediocri offerti dai palinsesti televisivi, abbiamo provato ad osservare la questione da un altro punto di vista.
Recessione economica e crisi culturale non sono sinonimi: tuttavia al di là di apparenti perplessità sembrerebbero esserci alcune attinenze, nemmeno troppo azzardate. Secondo il sociologo americano Richard Florida la creatività, intesa come ‘cultura’ in senso prettamente utilitaristico, acquista un importante valore economico nel momento in cui permette di sviluppare idee ed innovazioni competitive sul mercato. Lo studioso sostiene cioè che investire nella cultura e nell’arte permette di accrescere la qualità del capitale sociale e, quindi, le potenzialità della cultura d’impresa. È esattamente questo tipo di investimento che, attualmente, risulta non essere particolarmente solido nel nostro Paese.
Stando ad esempio al Rapporto 2010 dell’Aie (l’Associazione Italiana Editori) relativo allo stato dell’editoria italiana, nel Paese si è verificato un calo generalizzato dei consumi culturali.

4 novembre: tutti in fila per i cacciabombardieri, prima che ci vendan la Cavour

(Il cacciabombardiere Amx Ghibli a Milano - Foto: ©La Repubblica)

tratto da: Unimondo

di Giorgio Beretta

E cosi ci risiamo. Se l’anno scorso in piazza Duomo a Milano era stato parcheggiato in bella mostra uno dei gioiellini dell’alta tecnologia militare europea – il cacciabombardiere l’Eurofighter Typhoon – quest’anno “i caccia atterrati in Duomo” sono addirittura due: “un cacciabombardiere europeo bireattore Tornado e un Amx Ghibli, il cacciabombardiere monoreattore da attacco al suolo italo-brasiliano attualmente impiegato in Afghanistan” – ci informa un servizio fotografico de La Repubblica”. Quattro Amx Ghibli sono infatti schierati ad Herat, dove al momento “hanno solo compiti di ricognizione e possono eventualmente sparare con il solo cannone di bordo, in casi particolari” – riferisce l’Ansa: sono questi i velivoli che il ministro La Russa ha proposto di dotare di bombe.
Il bell’arsenale è stato piazzato, come lo scorso anno, per le celebrazioni del 4 novembre, “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate” che prevede in numerose città italiane “esibizioni di attività addestrative, eventi e concerti di bande e fanfare militari” in ricordo di quella che per il Ministero della Difesa sarebbe stata una “Grande Guerra”, mentre per l’allora papa Benedetto XV era più mestamente una “inutile strage” o meglio “il suicidio dell’Europa civile”.

A nessuno interessa _ un popolo vittima di perenne persecuzioni

Birmania-Thailandia: il campo profughi di Mae La

Mae La non esiste sulle carte geografiche. L’unica mappa che riporta questo nome è fornita dall’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR). Al posto del solito cerchio che indica il centro di un Paese c’è disegnata una tenda. Una delle tante che si vedono sulle piantine delle Organizzazioni umanitarie se si segue la linea di confine a Nord-Est della Thailandia, sul confine con la Birmania.
 
 
Il cartello all’ingresso recita “Mae La tempolary shelter area” (Mae La area di rifugio temporaneo). Una ironica dicitura, dove temporaneo è anche scritto sbagliato, se si pensa che molte persone vivono oramai in questo posto da oltre 15 anni. Un lembo di terra che accoglie i profughi in fuga dal Myanmar (ex Birmania, ndr), dove secondo molti analisti è tuttora in atto la più lunga guerra civile al mondo. Oltre 37mila birmani, per la maggior parte di etnia Karen, si riparano in una gabbia grande poco più di 4 chilometri quadrati. Sono scappati dal Paese per sfuggire alle violenze del governo militare di Pyinmana, che da oltre 60 anni perseguita e insanguina i villaggi da cui provengono. Di loro nessuno parla. Non hanno le prime pagine della stampa internazionale. Una visita di Angelina Jolie nel marzo 2009. Qualche comunicato delle Nazioni Unite per ricordare come la situazione non sia delle migliori e poco più. 

sabato 30 ottobre 2010

Lasciarsi andare...Osho

Il lasciarsi andare è una comprensione profonda del fenomeno che siamo parte di un’unica esistenza. Non possiamo permetterci di avere un ego separato; siamo tutt’uno con il Tutto. Ed esso è vasto, immenso.

La tua comprensione ti aiuterà ad andare con il Tutto, dovunque vada. Non hai una meta separata dal Tutto e il Tutto non ha una meta. Non sta andando da nessuna parte.

La comprensione del lasciarsi andare ti aiuta a essere semplicemente qui, senza mete, senza nemmeno pensare ad ottenere qualcosa, senza conflitti o lotte, sapendo che lottare con te stesso è stupido.

GENIUS SECULI


http://video.google.com/videoplay?docid=6561068664203649137#

La comunità rumena in Italia


Dal gennaio 2007 sono divenuti cittadini europei a tutti gli effetti e la loro comunità è diventata in poco tempo la più importante sul nostro territorio per diffusione e forza economica: parliamo dei romeni, un gruppo a metà strada tra l’indifferenza e una percezione xenofoba, figlia quasi sempre dell’infondato allarmismo delle cronache mediatiche.
A tal proposito Caritas Italia e Caritas Romania hanno presentato recentemente un nuovo Dossier, intitolato “i romeni in Italia: tra rifiuto e accoglienza”: una riflessione accurata e approfondita, frutto di una ricerca triennale che ha mostrato, dati alla mano, quanto questa minoranza sia decisiva per il futuro del nostro Paese. Dal rapporto delle due Caritas nazionali, attraverso il confronto con le strutture pubbliche, le organizzazioni sociali e l’opinione pubblica dei due Paesi direttamente interessati, scaturisce inevitabilmente l’immagine di un’ Italia multiculturale in modo (verrebbe da dire) quasi "involontario", fagocitata dai pregiudizi e spesso razzista, cioè ancora molto chiusa in quell’ arretrata ignoranza che non permette di concepire la presenza straniera come risorsa.

“Taste the waste”, il film dedicato allo spreco di cibo in un mondo affamato

 
In un mondo affamato, l’Occidente spreca quasi la metà del cibo, perlopiù prima ancora che arrivi nei supermercati. Non si tratta di bucce di patata e ossi di pollo, ma di roba buona. Perfettamente commestibile.
“Taste the waste” di Valentin Thun è un film-documentario emergente sullo spreco di cibo. Ad esso è affiancato un sito internet.
Il nocciolo della questione? La frutta e la verdura che non sono perfette a vedersi, anche se ottime, non arrivano neanche sui mercati.
Gli scaffali dei supermercati rigurgitano di roba perchè il consumatore possa scegliere: offrono più di quanto effettivamente serve, e il resto va buttato. C’è trailer: e intanto ne riparliamo.
L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo. Europa e Nordamerica buttano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per dar da mangiare a tutti gli affamati del mondo.

Nessuna via di fuga dal Vesuvio

Scritto da Sirio Valent
Non c’è pace sotto al Vesuvio. Un ospedale ipermoderno cresce sotto il tiro di lapilli e cenere, a 100 metri dalla linea rossa di massimo rischio. Un piano di evacuazione progettato vent’anni fa e mai finito non ha ancora raggiunto i cittadini che dovrebbe salvare. Forse perchè se lo conoscessero, riderebbero: alla strada della salvezza mancano ancora parecchi pezzi, i lavori sono fermi da dieci anni.
Il parco nazionale del Vesuvio non ha pace. Da ogni lato la Montagna è aggredita, tirata in ballo, giudicata: chi ci vede Gomorra, chi una terra sfortunata. O l’uno e l’altro. Alle pendici di sud-est cittadini e militari si fronteggiano davanti ai cancelli di Cava Vitiello, tra camion dell’immondizia bruciati e i sospetti di interessi camorristi. Sul versante ovest, sul litorale, l’abusivismo riporta nodi irrisolti al pettine. Ville extralusso e alberghi di nuova costruzione contendono le falde del vulcano alle case più modeste – ma non meno abusive – dei privati cittadini. Entrambi sono fuori posto, nel territorio dichiarato da anni patrimonio dell’umanità dall’Unesco e tutelato come parco nazionale da forestali, finanzieri, carabinieri e polizia. Per le case di privati cittadini è già pronto il decreto di demolizione, voluto dalla giunta Caldoro per “svoltare” dalle nefandezze dell’era Bassolino: per ville e resort milionari, come la Crowne Plaza, c’è solo silenzio, nemmeno tanto imbarazzato. Due pesi e due misure, che da una giunta all’altra non cambiano.

Chi l’ha detto?

sritto da  David

Porsi delle domande, dubitare, è propriamente ciò che distingue l’uomo dal computer.

Il computer non può mettere in discussione i propri assunti (non è proprio così ma non voglio entrare in discorsi di logica), altrimenti entrerebbe in un loop, cioè in un processo ricorsivo senza fine ed andrebbe in tilt.
Tutta la vita è un porsi domande e rispondere a noi stessi.
In altre parole, mettere in dubbio ciò che pensiamo è ciò che ci distingue dalle macchine. Chi non è più capace di dubitare delle proprie convinzioni, e anche di fronte all’evidenza dei fatti si rifiuta di cambiare paradigma mentale, è già morto, non può progredire. Schiavo è colui che non sa uscire dalle proprie abitudini, dalle proprie ideologie, dalle proprie convinzioni. Per questo ogni idea fissa e assoluta è una pazzia in sé, di qualunque tipo essa sia.
La convivenza, la tolleranza, l’amore, sono resi possibili dalla capacità della mente di plasmare se stessa in base alle informazioni che arrivano dall’esterno e dall’interno del corpo. Se ci rendiamo ciechi a tutto questo perché abbiamo paura di veder crollare il nostro misero sistema di convinzioni ci precludiamo il vero cammino verso la pace e un mondo migliore.

Fotografato raggio di luce sulla piramide di Kukulkan

fonte: www.climatrix.org

La notizia è di alcuni mesi fa, ma in Italia è quasi completamente sconosciuta. Jaime Maussan, conduttore del programma televisivo messicano Tercer Milenio, ha condotto con Fernando Correa un'indagine di alcuni mesi su un'incredibile foto di cui è entrato in possesso durante un convegno tenutosi a Los Angeles lo scorso anno. La foto, analizzata per verificarne l'attendibilità da uno studio italiano ed un'altro messicano, risulta assolutamente non contraffatta ed originale e ritrae un raggio di luce che parte dalla cuspide della piramide maya di Kukulkan, a Chichen Itza, nella penisola dello Yucatan.
Una famiglia di salvadoregni, residenti a Los Angeles ed in vacanza nello Yucatan, è stata testimone di questo fenomeno, già conosciuto in Messico, ma raramente fotografato.
Vi riassumo brevemente la storia di questa foto, che potete seguire ed osservare direttamente nella puntata televisiva di Tercer Milenio.
Il 24 luglio del 2009 il capofamiglia salvadoregno stava fotografando con un I phone le sue due bambine che posavano dinanzi alla piramide di Kukulkan; al terzo scatto, qualcosa di strano compare nel display di preview della foto. Sbalorditi dall'accaduto i turisti, che non avevano tantomeno visto ad occhio nudo il raggio che avevano immortalato, fanno subito vedere la foto ad una signora nativa indios che stava piangendo, la quale gli disse che "Eran mi antepasados, mis abuelos..", tradotto in italiano: "Erano i miei antenati i miei nonni..", ed aggiunse che era meglio che non la condividesse con nessuno.

Le malattie arrivano se non seguiamo la nostra anima

tratto da: scienzasegreta
La sofferenza arriva quando non seguiamo il percorso deciso dalla nostra anima. La sofferenza è un indicatore... ci indica la via, ci dice se stiamo facendo le cose in modo corretto o sbagliato.

Questa è una bellissima storia:
C'era un uomo che adorava suonare il flauto.
Si sposò con una giovane e bellissima donna e la prima notte di nozze lui volle suonare per lei.
Sua moglie gli disse che non poteva sopportare il suono del flauto e aggiunse "O me o il flauto!"
Il flauto venne riposto e l'uomo non lo suonò più.
Anni dopo all'uomo venne diagnosticato un cancro.
Il suo medico acutamente gli suggerì di fare quello che più gli piaceva... di suonare ancora il suo flauto... ed egli si mise a suonare di nuovo.
Due mesi dopo il tumore era sparito.
L'uomo tirò fuori dalla tasca il suo flauto e con un sorriso colmo di gioia disse "Cancro andato, moglie andata!"

La nostra consapevolezza cresce quando facciamo quello che siamo destinati a fare nella vita.
La nostra consapevolezza ci dà la forza di fare quello che dobbiamo fare contro i programmi stabiliti dagli altri, le relazioni, la famiglia e la società. Per quanto cerchiamo di soddisfare le aspettative dei nostri genitori o proviamo a conquistare le cose che non riusciamo, alla fine vediamo le cose come sono e capiamo che nella vita dobbiamo fare le cose che ci danno la gioia.
Solo la nostra consapevolezza ci può liberare dalla programmazione negativa indotta, solo la consapevolezza ci permette di decidere quale è la direzione migliore per noi.
La vera felicità può venire solo quando prendiamo la responsabilità delle nostre scelte, solo quando sappiamo che abbiamo scelto per noi stessi.

Per approfondire www.energyenhancement.org

La necessità di una pratica di liberazione studentesca

tratto da: nwo-truthresearch
Nelle nostre società occidentali è in atto un assalto alla pubblica istruzione di ogni livello. E' giusto lottare per mantenere adeguati finanziamenti pubblici a questo settore, ma sarebbe ancora più giusto interrogarsi sulla natura della pubblica istruzione, cosa che nessuno fa; e non solo non sia fa questo: in Italia ci sono addirittura facoltà universitarie dove le lotte più "rivoluzionarie" non vanno oltre il chiedere un bidone per la raccolta differenziata nelle aule; una vera pagliacciata. Rauncort ci offre uno spunto al riguardo; egli afferma che l'istruzione ha lo scopo di formare degli schiavi obbedienti che servono l'impero mondiale; non possiamo certo dargli torto, visto la lobotomia, il lavaggio del cervello e le false informazioni che riceviamo nelle aule. Sarebbe necessario quindi contestare l'oppressione che vige all'interno delle scuole e dell'università al fine di arrivare ad una vera liberazione studentesca. Insomma, sarebbe necessario pensare anche a quale tipo di scuola vogliamo, se volgiamo un futuro più libero.

di
Denis G. Rancourt
fonte: http://activistteacher.blogspot.com
3 giugno 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Le scuole moderne della classe media del Primo Mondo e il sistema universitario sono violentemente repressivi. [1]
Queste istituzioni sono progettare per la replicazione e la formazione dell'obbedienza e derubano gli studenti della loro spinta naturale verso l'inchiesta indipendente, la libera espressione, l'influenza della natura e l'entusiasmo per la vita. [2]
Utilizzando il pretesto che la formazione tecnica richiede "disciplina" (leggi stupida ripetizione) e "standardizzazione" (leggi dimostrazione di fedeltà alla dottrina imposta) le istituzioni di "istruzione superiore" impongono un regime di addestramento all'obbedienza seguito dall'indottrinamento di specialità e dottorato. [3]

Moratoria sulla Geoingegneria: Bloccate le rischiose soluzioni tecnologiche per il clima

tratto da: ilupidieinstein

Comunicato 29 Ottobre 2010 ETC Group

Comunicato stampa: Moratoria sulla Geoingegneria all'ONU ministeriale in Giappone
NAGOYA, Giappone – in una storica decisione consensuale, la Convenzione sulla Diversità Biologica di 193-membri (CBD) chiuderà la decima riunione biennale con una moratoria de facto sui  progetti ed esperimenti di Geoingegneria.
"Qualsiasi sperimentazione pubblica o privata o mossa avventata destinata a manipolare il termostato planetario sarà in violazione di questo consenso delle Nazioni Unite accuratamete redatto," ha dichiarato Silvia Ribeiro, direttore  del gruppo ETC dell'America latina .

L'accordo, raggiunto durante la parte ministeriale del meeting  di due settimane, che includeva 110  ministri dell'ambiente, invita i governi a garantire che nessuna attività di Geoingegneria si svolgerà fino a che i rischi per l'ambiente e la biodiversità e gli impatti sociali, culturali ed economici associati non sono stati meditati in modo appropriato. Il segretariato della Convenzione  è stato anche incaricato di riferire in merito a varie proposte di Geoingegneria e possibili misure di regolamentazioni intergovernative.

venerdì 29 ottobre 2010

LA BIG PHARMA USA SCRITTORI FANTASMA PER CONVINCERE MEDICI E PAZIENTI...

tratto da: www.thelivingspirits.net

11, Ottobre 2010
By Bob Livingston, da: http://current.com/1t7734c
Traduzione per The Living Spirits, di Tatiana Coan


Quando abbiamo un disturbo e andiamo dal medico, ci aspettiamo che venga prescritto un medicinale come cura e che la scelta di questo medicinale venga fatta sulla base di risultati di test effettuati per quel disturbo. Invece, probabilmente non è così. 
 I medici potrebbero pensare che lo sia, come anche i pazienti, ma il fatto è che le informazioni che i medici ricevono – persino da alcune pubblicazioni che hanno la pretesa di essere state convalidate prima di essere pubblicate - sono spesso solo un prodotto dell’ufficio marketing di Big Pharma.
Questo perché Big Pharma usa “scrittori fantasma” per abbozzare articoli per le pubblicazioni e li fa sottoscrivere a medici considerati luminari come se questi ne fossero gli autori, anche se tutto quello che questi dottori fanno è leggere gli articoli e suggerire modifiche.
Questo fatto venne alla luce alla fine del 2008 quando il Congresso (Parlamento USA ndt)  iniziò a interessarsi di questa questione e poi nuovamente venne a galla nel 2009. Fu nel 2009 che il New York Times e la Public Library of Science (PLoS - la  Biblioteca della Scienza) ebbero accesso ai documenti usati in una causa legale depositata da più di 14.000 querelanti che svilupparono il cancro al seno mentre prendevano il farmaco Prempro, usato come terapia ormonale per la menopausa.

L'altra faccia della crisi. L'Occidente perde terreno, l'Oriente avanza

fonte: www.campoantimperialista.it

Scritto da Ennio Bilancini

Pubblichiamo due brevi articoli con i quali Ennio Bilancini anticipa i temi che tratterà nella sua relazione al convegno di Chianciano del 30-31 ottobre.

I punti di vista sulla corrente crisi economica e finanziaria sono i più svariati, ma noi italiani siamo esposti quasi esclusivamente a quello occidentalo-centrico nelle sue varianti più o meno catastrofiche del tipo "l'ora del giudizio è arrivata" oppure nelle varianti più o meno naturaliste del tipo "si tratta solo di un aggiustamento naturale del sistema capitalistico".
Chi osserva la situazione da tali punti di vista corre il rischio di guardare solo una tessera del mosaico, perdendo la possibilità di comprendere cosa sta effettivamente accadendo all'economia del pianeta terra.
La dinamica che si sta dispiegando parallelamente alla crisi esplosa negli ultimi tre anni (ma che ha mosso i primi passi più di venti anni fa) è lo spostamento del baricentro dell'economia mondiale verso est, cioè verso l'Asia. Per capire la portata di questo fenomeno, basti sapere che esso modifica un assetto nato con il capitalismo e rimasto sostanzialmente immutato per più di due secoli. La tendenza in atto è inequivocabile, mostrata chiaramente dalla diversa risposta alla crisi delle economie che non sono del primo mondo.
Considerando l'economia mondiale nel suo complesso, nell'anno più acuto della crisi c'è stata una riduzione del 15% della produzione industriale, una riduzione del 50% del valore dei capitali quotati in borsa e un declino del 20% del commercio mondiale. Numeri da cataclisma, pure peggiori della famigerata crisi del 1929.

Il déjà vu del Cavaliere

fonte: www.terranews.it

Giorgio Mottola da Acerra

CRISI. Il presidente del Consiglio Berlusconi torna ad Acerra e annuncia: «Tra tre giorni non ci sarà più nemmeno un sacchetto per le strade di Napoli». La promessa: «I termovalorizzatori? Saranno quattro».

Stavolta non è arrivato con la scopa, come fece quando venne a Napoli nel 2009 a dichiarare la fine dell’emergenza. Ma la sostanza dell’annuncio che Berlusconi ha fatto ieri ad Acerra è più o meno la stessa lo stessa. Anche stavolta farà il miracolo. «Tra tre giorni non ci sarà più nemmeno un sacchetto di immondizia per le strade della nostra amata città», ha promesso il premier. Ieri, ha incontrato, all’interno del termovalorizzatore, tutti i protagonisti dell’emergenza campana: Guido Bertolaso, nominato la settimana scorsa commissario ad acta della discarica di Terzigno, il Governatore della Regione Stefano Caldoro, i presidenti delle cinque Province e i prefetti. Il Cavaliere ha dispensato ottimismo a piene mani: l’inceneritore funziona benissimo, l’immondizia di Terzigno non puzzerà più, la seconda discarica, per ora, non si farà e i termovalorizzatori saranno pronti in meno di un anno e mezzo. Insomma, tutto risolto. Partiamo dal termovalorizzatore di Acerra.

Il business delle false malattie ecco i trucchi delle industrie

fonte: www.repubblica.it

Si moltiplicano le giornate dedicate a una patologia: sono 60 a livello nazionale. Osteoporosi, menopausa e timidezza: un tempo non erano considerate disfunzioni, ora sì. E sale il costo per sanità pubblica e famiglie: 4 miliardi all'anno. Ecco come le major del medicinale riescono a venderci farmaci inutili di 
  
MICHELE BOCCI 
NON CE n'è nemmeno uno. Sul calendario non sono rimasti più mesi, settimane o giorni liberi da malattie. Da prevenire, scoprire prima possibile, sconfiggere, studiare o raccontare a chi sta bene. Cancro, alzheimer, sclerosi multipla, aids sono protagoniste ogni anno di giornate mondiali o italiane, regionali o cittadine. Ma anche la menopausa, l'osteoporosi, l'incontinenza e addirittura la stipsi hanno i loro periodi dedicati, con appuntamenti nelle piazze, davanti ai supermercati, negli ambulatori. Sotto gazebo montati in centro si misurano glicemia e pressione, si fanno valutazioni odontoiatriche e audiometriche ai passanti. C'è un palcoscenico per ogni problema, che sia infettivo e raro come la meningite oppure diffusissimo come l'ipertensione. Molti forse non sanno che in Italia si celebra anche il mese della prevenzione degli attacchi di panico.

RICORDANDO RINO

Ciao Rino









Il rapporto per l’"anno europeo della lotta contro la povertà"

dipinto: Pablo Picasso-(DarioD'andelo)


È stato presentato a Roma in questi giorni il X rapporto sulla povertà in Italia curato dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Emanuela Zancan di Padova. Il Rapporto 2010 ha un titolo che non lascia dubbi: “In caduta libera” (sintesi in.pdf). Il rapporto guarda alla povertà in Italia e in parte in Europa, ai suoi nuovi volti, a come si è modificata, alle emergenze, urgenze e alle possibili risposte a questa lunga crisi economica.
I numeri: mezzo milione di poveri in più in Italia solo nel 2009. Circa 8 milioni 370 mila persone sono “in condizioni di forte fragilità economica”, di questi il 4,7% vive in condizioni di povertà assoluta, ovvero non è in grado di accedere ai beni essenziali che consentono di vivere uno standard di vita minimamente accettabile.
È questa la fotografia. Dati preoccupanti che partendo dalla famiglia evidenziano la sempre crescente categoria degli “impoveriti”: persone che nel corso degli ultimi anni hanno visto cambiare la propria posizione in senso peggiorativo e che sono attualmente a rischio di cadere sotto la linea della povertà, ovvero “circa 983 Euro per un nucleo di due persone”.
Le strade che portano alla povertà - evidenzia ancora il rapporto - sono quindi “sempre più veloci, complesse, multidimensionali, con frequenti uscite e ritorni da una situazione di disagio sociale evidente”. “Non è vero - afferma il documento - che siamo meno poveri come farebbero pensare i dati ufficiali del luglio 2010”, l'affermazione dell'Istat si basa su calcoli che danno “un'illusione ottica” che non tiene conto di quanto la linea della povertà relativa si sia abbassata in relazione al costo della vita.

giovedì 28 ottobre 2010

Gli schiavi del cioccolato: lo scandalo che investe i maggiori produttori di cacao mondiali

Bianca B.

I grandi produttori di cioccolato mondiali (da Nestlè a Hershey’s) dieci anni fa avevano promesso che non avrebbero più usato bambini come schiavi per la raccolta del cacao. Lo scandalo era venuto fuori a seguito di un articolo di due reporter americani (Sudarsan Raghavan e Sumana Chatterjee) che avevano raccontato all’America e al Mondo come le grandi compagnie del cacao usassero i bambini per la raccolta del cacao trattandoli esattamente come schiavi.
 
I due reporter avevano pubblicato un dossier dove venivano dimostrate (anche con molte immagino shock)  le torture inflitte ai piccoli nelle grandi piantagioni tropicali di proprietà delle multinazionali del cacao. Avevano poi pubblicato i drammatici racconti dei piccoli costretti per pochi centesimi al giorno a lavorare per 13/14 ore sotto la paura di essere frustati o malmenati se fossero crollati o se non avessero mantenuto un alto standard di raccolta.
Quel dossier finì dai giornali al Congresso americano che costrinse le multinazionali del cacao a firmare un accordo secondo il quale si impegnavano a non usare più bambini come schiavi nelle piantagioni entro il 2005 e a mettere nelle etichette dei prodotti la dicitura “slave-free” per certificare che quel cacao (o quel derivato) non provenisse da piantagioni dove venivano impiegati bambini in schiavitù. Nel 2005 le multinazionali del cacao ottennero una proroga fino al 2008 e nel 2008 ne ottennero un’altra fino al 2010.

Contenuti legati e morti e ancora vivi



Certi fatti li conoscono in pochi, sono marginali, certi altri  li leggono in un numero ancora più esiguo, sopratutto se si tratta di detenuti contenuti  legati e morti, mai prosciolti da certa cronaca nera, che diventa sempre più buia, fino alla fine:  “pericolosi per sè e per gli altri e/o se si arreca pubblico scandalo“. La mia filosofia da 4 soldi è quella di farli circolare e comunicare, non fosse altro che per darne notizia. Così iniziavo il 17 agosto 2009 per  denunciare la morte di Francesco Mastrogiovanni, tramite la segnalazione di un amico.  Ne ho avuta un’altra   alcuni giorni fa:  il titolo dell’Unione Sarda il 21 ottobre ,  L’ambulante morto in psichiatria:accusati di sequestro sette medici redatto da Maria Francesca Chiappe. Il fatto si svolge nel Reparto psichiatria dell’ospedale Ss.Trinità di Cagliari.

La Bolivia avrà uno sbocco sul Pacifico. Grazie al Perù

La buona notizia di oggi

tratto da:  stampalibera

Una zona franca per uso commerciale e industriale, segno di un nuovo dialogo tra le nazioni sudamericane. Nuovi sviluppi si attendono dal Cile.

Il presidente del Perú, Alán García, e quello della Bolivia, Evo Morales, hanno siglato un importante documento che concede al governo di La Paz un’area di quasi 3,6 chilometri quadrati della spiaggia peruviana della città di Ilo, sull’Oceano Pacifico, per costruirvi una zona franca commerciale ed industriale. Inoltre, il documento sancisce che il Perù non si opporrà all’eventuale cessione del Cile alla Bolivia di un accesso al Pacifico con sovranità territoriale.
L’intesa tra Bolivia e Perú per la zona franca nei pressi di Ilo sorse nel lontano 1992. Successivi contrasti ne bloccarono la realizzazione del progetto che riprese con nuovo vigore nel 2004.

NonC’èG(i)ustoNelSalone


Tre giorni contro il Salone del Gusto e irruzione alla Conferenza finale
Si è conclusa la tre giorni di contestazione del Salone del (dis)Gusto di Torino 2010, che ha visto in piazza attivisti determinati a farsi portavoce degli animali fra i visitatori e gli organizzatori del Salone.
Slogan, cartelli, striscioni, volantini e video sulla sofferenza degli animali da allevamento (intensivo o biologico) hanno affiancato la tre giorni organizzata da “Slow Food” e finanziata (tra gli altri) dal Ministero dell’Agricoltura, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, ricordando a tutti chi fossero gli ospiti più numerosi della kermesse: gli animali non umani fatti a pezzi e venduti negli stands.  La morte e la sofferenza degli animali suona ancora più scandalosa in una manifestazione che si ritiene etica e vanta di promuovere la sostenibilità ambientale, il cibo biologico e “di qualità”, il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni del terzo mondo; manifestazione non a caso associata all’evento internazionale “Terra Madre”.

L'Argentina piange il suo ex presidente Nestor Kirchner

(foto: prensa07)


Aveva compiuto 60 anni lo scorso febbraio, e già lo scorso febbraio era stato sottoposto a un intervento chirurgico per problemi cardiaci, e a settembre l'ostruzione di un'arteria coronaria lo tennero lontano da alcuni impegni internazionali. Oggi il suo cuore non ha retto, inutile il ricovero d'urgenza all'ospedale del Calafate, nella sua provincia di Santa Cruz dove si trovava con la moglie, l'attuale presidente Cristina Fernandez.
Leader del partito giustizialista peronista, negli ultimi anni si stava dedicando principalmente al progetto di integrazione latinoamericano, tanto da essere stato nominato segretario generale dell'Unasur. Molte le voci riguardo a una sua probabile ricandidatura a fine mandato di sua moglie, per poter terminare quel progetto iniziato anni fa.
Dal 2003 al 2007 era lui a guidare l'Argentina e tirarla fuori dalla terribile crisi finanziaria, economica e sociale in cui era piombata grazie alla politica scellerata del suo predecessore Carlos Menem e alle ricette neoliberiste del Fondo Monetario Internazionale.

Radicali: suicidi in carcere per psicofarmaci

Si riaccende per voce dei radicali la questione della somministrazione di psicofarmaci nelle carceri.
 
 
La morte di un ventiduenne napoletano avvenuta nel carcere anconetano di Montacuto nei giorni scorsi probabilmente per la massiccia assunzione di farmaci, come i due suicidi che l'avevano preceduta, riaccende i riflettori sulla questione psicofarmaci in carcere e più in generale della sanità penitenziaria. Lo afferma, in una nota, Andrea Granata Segretario dell'Associazione Radicali Marche. "Come più volte evidenziato dai Radicali esiste un problema psicofarmaci nelle carceri italiane dato - aggiunge - da somministrazioni a fini non terapeutici ma di "sedazione istituzionale". La questione del sovraffollamento carcerario è reale e drammatica - spiega - ma rischia di essere la foglia di fico dietro la quale chi ha competenze e responsabilità della sanità penitenziaria continua a celarsi. Ove i risultati dell'autopsia disposta sul corpo del ventiduenne napoletano dovessero confermare l'ipotesi della massiccia assunzione di psicofarmaci ci attendiamo che senza alcun ulteriore indugio l'autorità giudiziaria si occupi di accertare eventuali profili di responsabilità penale". 

Fonte: Agi
via www.aamterranuova.it

LE PROVE SCIENTIFICO-LEGALI CHE SMENTISCONO LE INDAGINI UFFICIALI SULL’11/9


DI RICHARD GAGE E GREGG ROBERTS
Architects & Engineers for 9/11 Truth

AE911Truth (gruppo “Architetti e Ingegneri per la Verità sull'11/9”) trasmette le prove ai media: Conferenza Stampa - National Press Club – Washington DC.

Ed. – Di seguito la dichiarazione testuale della durata di 10 minuti letta da Richard Gage, AIA (American Institute of Architects), ai media durante la conferenza stampa dell’AE911Truth presso il National Press Club di Washington DC il 9 settembre 2010.


Buon pomeriggio, mi chiamo Richard Gage, AIA. Sono un membro dell’American Institute of Architects (Istituto americano degli architetti). Sono un architetto accreditato da 22 anni e ho fondato l’organizzazione no profit Architects & Engineers for 9/11 Truth (AE911Truth).

Il nostro gruppo conta attualmente oltre 1270 firmatari della petizione tra ingegneri e architetti. In tutto, abbiamo più di 25.000 anni di esperienza tecnica e di costruzione. La conferenza stampa di oggi è rilasciata dai nostri firmatari e sostenitori in 65 [in seguito risultate 67] località del mondo, compresi 30 stati e 4 nazioni.

Consapevolezza...Osho

Giusta consapevolezza non vuol dire solo consapevolezza, perché anche la consapevolezza può diventare uno sforzo; giusta consapevolezza vuol dire consapevolezza senza sforzo, rilassata. Puoi cercare di essere consapevole ma, nel farlo, potresti creare della tensione, e questa tensione distruggerà tutto il tuo lavoro. Quindi ci sono due cose da ricordare: consapevolezza senza sforzo e senza tensione.

Consapevolezza è rilassamento arrivato a fioritura. Se senti qualche tensione nel corpo, rilassa quella parte. Se tutto il corpo è rilassato, la consapevolezza crescerà più in fretta. Osserva solamente, guarda senza fare alcuno sforzo, senza lottare: una consapevolezza senza sforzo. All’inizio sembrerà un paradosso – consapevolezza e nessuno sforzo – ma quando inizi a lavorare su questo, a poco a poco impari l’arte. È un’arte; quando l’hai imparata, quando hai conosciuto anche un solo istante di consapevolezza senza tensione, sei sulla strada giusta; non sarai mai più lo stesso.

Rilassati e lascia che le cose siano come sono. Una consapevolezza estremamente passiva, questo è il significato di meditazione. Se a volte ti dimentichi di osservare, va benissimo! Quando te ne ricordi, osserva di nuovo. Quando ti dimentichi, ti dimentichi. Questo è rilassamento, questo è accettare la vita come viene. Da questo nasce una grande gioia; non sei mai stanco e nulla ti può distrarre. 

mercoledì 27 ottobre 2010

La nuova legge che difende cani e gatti

tratto da: www.laveracronaca.com

Si preannuncia un giro di vite piuttosto risoluto per chi maltratta animali domestici o assume verso di questi comportamenti lesivi della loro libertà; è stato infatti approvata in via definitiva, da parte della Camera, la ratifica della Convezione europea per la protezione degli animali da compagnia che inasprirà le sanzioni contro chi maltratta cani e gatti. Si rischieranno da oggi pene salatissime che partono da multe pecuniarie ed arrivano addirittura al carcere.
Il testo approvato dalla Camera, infatti, aumenta le pene previste per chi  sottopone un animale a sevizie, gli provoca una lesione, gli somministra sostanze vietate ed arriva punire tali comportamenti con la reclusione dai 3 ai 18 mesi o con una multa dai 5.000 euro ai 30.000 euro; per chi provoca la morte di un animale, inoltre, è prevista la pena del carcere da un minimo di quattro mesi a un massimo di due anni.

Nucleare: a Caorso ancora oltre 8.000 fusti radioattivi

 
A Caorso, in provincia di Piacenza, ci sono ancora 8.279 fusti di rifiuti a media e bassa radioattività, mentre i più radioattivi sono partiti per l'estero nello scorso giugno.
 
A circa dieci anni dall'inizio dello smantellamento della centrale nucleare e alla vigilia del ritorno delle centrali (di cui una, forse, proprio a Caorso), la procedura per smontare l'impianto, da 450 milioni di euro, sta andando avanti. Il circuito primario è stato decontaminato nel febbraio del 2004, l'edificio Torri Rhr è stato smantellato nel maggio del 2008, ha spiegato stamane l'assessore regionale all'Ambiente Sabrina Freda alla consigliera Gabriella Meo, che ha interrogato la Giunta in question time sul nucleare in Emilia-Romagna. Attualmente, ha aggiunto Freda, nella centrale sono in corso lo smantellamento dei componenti dell'edificio Off-gas, che dovrebbe terminare a fine mese; il trattamento all'estero di rifiuti radioattivi pregressi, che sarà completato entro il 2013. Riguardo proprio ai rifiuti radioattivi l'assessore ha confermato che, il 30 giugno scorso, tutto il combustibile esaurito (la cui attività era pari al 99,36% della radioattività sul sito) è stato trasferito all'estero, mentre nei depositi interni alla centrale si trovano tuttora più di 8.000 fusti di quelli a media e bassa attività.  A Meo, che ha chiesto anche di capire quali interventi la Regione voglia adottare per impedire definitivamente l'installazione di centrali nucleari sul territorio, l'assessore  ha riportato la posizione del presidente Vasco Errani nella relazione programmatica all'Assemblea: "Confermiamo senza alcun dubbio la nostra posizione. Non siamo e non saremo favorevoli all'installazione di una centrale nucleare a Caorso, useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione perchè ciò non avvenga". Meo ha condiviso la scelta della Regione di impedire l'installazione di centrali sul territorio regionale. "Fa riflettere- ha detto- che a fronte di uno smantellamento in corso da anni ci siano ancora tanti fusti nei depositi".
  
Fonte: Dire

Che cos'è successo al depuratore di Lampedusa?

tratto da: www.greenreport.it

ISOLA DI LAMPEDUSA. A Lampedusa un cittadino protesta davanti al depuratore perché non funziona e perché ai cittadini arrivano le cartelle per il pagamento di un servizio di depurazione che non viene svolto.

Un depuratore  che dovrebbe permettere la depurazione delle acque reflue di natura domestica ed urbana importanti per la salvaguardia dell´ambiente, ma anche per la protezione della salute umana.
Il costo per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto di depurazione e di 1.215,000 euro, ma a quanto pare l'impianto da diversi anni mal funziona o addirittura non ha funzionato completamente.
Il tecnico comunale geom. Brignone e i vigili urbani su richiesta del Sindaco De Rubeis Bernardino hanno effettuato  un sopraluogo presso il depuratore relazionando in un verbale  il mal funzionamento del depuratore.
Il capogruppo dell'opposizione Pd Giuseppe Palmeri questa estate aveva segnalato la rottura di tubature che consentivano lo scarico non a 700 metri ma in prossimità  della costa causando un inquinamento batterico nocivo per la salute dei bagnati. Il Sindaco successivamente alla segnalazione si apprestava a mettere i divieti di balneazione.

2013: FORTI TEMPESTE SOLARI, SARA' CAOS SULLA TERRA...


Traduzione di Cristina Bassi

Una previsione agghiacciante è stata pubblicata di recente da esperti della NASA.  Secondo gli astronomi americani, nel 2013, dopo anni di ibernazione, il Sole si risveglierà e la Terra sarà minacciata da sfortunate conseguenze. Diffuse esplosioni sulla stella calda possono portare ad un empasse globale delle comunicazioni satellitari. Il risultato: sul pianeta arriverà il caos.
Il Segretario della Difesa, Liam Fox, nel suo rapporto ha rilevato che la perfetta tempesta  elettromagnetica porterà ad un disastro tecnologico sulla Terra. Ha ulteriormente rafforzato le sue affermazioni con delle statistiche recenti che indicano come la temperatura di superficie  delle stelle calde stia rapidamente aumentando.  
Le tempeste solari genereranno un grande livello di radiazioni che influirà sul campo magnetico terrestre. Questo potrebbe rivelarsi un collasso per l’umanità: treni ed aerei si fermeranno, i navigatori GPS anche e i cellulari e le rete radio scompariranno.

L’Indonesia in ginocchio. Prima lo tsunami poi il vulcano


L’indonesia, colpita già nel 2004 dallo Tsunami che provocò più di 200.000 morti, oggi è di nuovo in ginocchio. Nel giro di poche ore prima un nuovo terremoto con un altro tsunami devastante e poi l’eruzione di un vulcano. Partiamo dagli effetti del sisma. Sono scesi a 400 il numero de i dispersi. Le vittime sono 154  a causa dello tsunami, che ha colpito le coste coste dell’isola di Sumatra. Lo riportano fonti ufficiali che forniscono dati sulla potenza del sismadi magnitudo 7.5 e che è stato registrato 78 km a ovest di South Pagai, nelle isole Mantawai distruggendo il villaggio costiero di Betu Monga. Delle 400 persone che vivevano nel villaggio solo 40 sono state trovate e salvate. Il sisma si è verificato a una profondità di soli 14,2 chilometri, ha  intanto indicato l’osservatorio geologico americano, in una zona a 280 chilometri a sud di Padang, una delle zone del Paese più frequentate dai turisti.