Una riflessione, sui dati reali dell'immigrazione e sul numero dei rifugiati va, secondo me, fatta.
E' importante per capire, anche perchè comprendendo un fenomeno lo si può governare e, governandolo, esorcizzarne gli eccessi e dominarne le conseguenze.
Svezia 23,4 ogni 1000 abitanti, al primo posto Germania 8,1 ogni 1000, al 7° preceduta (nonostante le percezioni e le opinioni dei razzisti nostrani) da Austria, Norvegia e Malta con percentuali maggiori. L'Italia, nonostante il pianto greco e la diffusa denuncia di immanente invasione è al terzultimo posto il 16° con 2,4 rifugiati ogni 1000 abitanti. È, ovviamente, di rifugiati che sto parlando. I dati dell'immigrazione reale e totale sono sullo stesso piano. Per capirci, il dato reale di immigrazione totale nel 2017 allo stato, cioè ad oggi, conta in termini previsionali 35.000 arrivi in Italia e 64.000 in Grecia entro Settembre (e comunque, per quanto riguarda l'Italia, solo 7.500 si fermeranno sul solo italiano). Questi sono i dati reali dell'invasione! Della sostituzione etnica progettata dagli Imam islamici nel segreto delle loro moschee.
Detto questo, però, se un popolo intero vive un problema come se esistesse, alla fine questo problema esiste. Quali le soluzioni? Leggi speciali? Costruzione di muri? Filo spinato e nidi di mitragliatrici? Per arginare un problema che non può essere arginato? Che fa parte, da sempre, della natura umana?
Le migranze hanno originato questo mondo così com'è? Qual'è allora la soluzione? L'organizzazione della convivenza! L'applicazione della legge e delle regole. L'Accoglienza non buonista, ma “realista” che comprende l'educazione alle regole del paese ospitante, ma per far questo occorrerebbe una volontà ad accogliere… una capacità di superamento dell'egoismo campanilista. Una capacità bilaterale di adeguarsi alla situazione oggettiva. Perchè l'Italia, al contrario di altri paesi dà la sensazione che per sopravvivere occorra essere furbi e non ligi alle leggi? Perchè chi si ferma qui si convince che vivere di espedienti possa essere meglio che lavorare e produrre ricchezza? Forse perchè l'aria che tira dalle nostre parti è quella? Forse perchè gli italiani sono i primi ad accettare queste non regole?
Se l'irresponsabilità, l'indifferenza, l'egoismo, la legge del più furbo e del più forte, la convinzione che il proprio Dio sia l'unico possibile sono il pane quotidiano e la regola del gioco come si può pretendere che gli ultimi siano altro da quello che sono?
Rosa Bruno
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