Mi si chiede spesso perchè io sia anarchica e cosa voglia dire esserlo ed altrettanto spesso viene fatto con un vago, ma ben presente tono accondiscendente e derisorio.
Non ho mai dato peso a questo, è un problema loro se non capiscono che tutti dovremmo essere anarchici.
Questo vorrebbe finalmente dire che ognuno di noi sarebbe cosciente di quel che è, che ognuno di noi avrebbe superato la fascinazione dell'ipnosi del sistema, che ognuno di noi saprebbe vivere con gli altri rispettandoli senza bisogno di esservi costretto da stupide regole.
Ci abituano sin da piccolissimi all'idea che queste regole siano indispensabili perché l'essere umano è, per sua natura, irresponsabile, stolto e cattivo.
Ci insegnano a stare in fila, a stare all'interno di recinti preordinati, ad obbedire, ci convincono sin da bambini che la struttura ed il controllo siano necessari perché da sempre l'umanità è stata organizzata in questo modo, gerarchicamente, con uno stato sovrastante e paterno (a volte), punitivo (sempre).
Ci hanno insegnato che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui, ma i confini e le regole del gioco le hanno stabilite loro.
Io sono anarchica perché credo che la libertà sia importante e vitale come l'aria e l'acqua.
Sono anarchica, perché rispetto la libertà altrui quanto la mia. Lo sono perché non ho interesse nel competere, nel gareggiare. Perché credo che gli esseri umani non nascano uguali, ma abbiano il medesimo diritto a non essere disturbati dal potere nel loro cammino.
Sono anarchica perché credo che l'umanità possa e debba essere migliore di come politici, preti, sapienti e padroni ce la descrivono.
Sono anarchica e dovreste esserlo tutti, mi domando come possiate non esserlo.
Credo davvero che un mondo migliore possa passare solo da qui.
Rosa Bruno