mercoledì 25 aprile 2012

25 Aprile 2012: la "Patria Indipendente", si come no


E' il 25 Aprile. Una festa italiana. Tutti ad onorare i partigiani, a mettere foto di belle antiche ragazze col mitra in mano, a ricordare il nonno combattente, Pertini, l'ANPI.
Ed è proprio sul sito dell'ANPI, che càpito. E scopro che i Partigiani Italiani hanno un giornale, una rivista che ha appena compiuto 60 anni e che esce ogni mese. Si chiama "Patria", anzi "Patria Indipendente".
Che parola desueta, vero? Nessuno dice più "Patria". I più anzianotti tra noi ricordano che ancora se ne faceva uso ai tempi delle elementari, quando imparavamo che il Piave mormorava e la bandiera dai tre colori è sempre stata la più bella. C'era una pianista in tutte le scuole, assunta apposta per accompagnare i nostri cori patriottici e popolari di infanti stonati. Oggi i pianisti stanno al call center, e a scuola si canta poco. Sicuramente non si cantano il Piave o Bella Ciao.
Bella Ciao è diventata una canzone sovversiva da attenzionati, e "Patria" appannaggio di qualche fascistoide nostalgico di Casapound.
Beh: ricordate allora che i Partigiani hanno un giornale che si chiama "Patria", quindi non l'hanno affatto ceduta a Casapound.
Ancora di più, e assai più significativamente, "Patria Indipendente".
Non credo che esistano parole più attuali di queste, altro che vecchiumi. I Partigiani ci tengono a ricordarci che non c'è Patria senza indipendenza, che non c'è libertà senza indipendenza. Il nostro Paese è indipendente, in questo momento, è davvero indipendente, in questo soleggiato 25 Aprile 2012?
Pensiamoci su. Anzi, invitiamo anche le nostre più alte istituzioni, oggi occupate a sventolare bandiere e a farci la morale sull'Unità Nazionale, a pensarci su. Cara Altissima Carica dello Stato, mentre guardi garrire il tricolore, sei proprio sicuro che la Patria sia Indipendente?
E qualora non lo sia, non è che magari hai TU un filino di responsabilità?

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Foto - La testata del giornale ANPI

8 commenti:

  1. Sono d'accordissimo Rosa, la patria non è del tutto indipendente. Le responsabiltà, a mio modo di vedere, sono molteplici e antiche. Una volta si urlava che l'Italia era serva degli Usa, oggi della globalizzazione, del sistema monetario, delle banche. Nell'uno o nell'altro caso c'è un fondo di verità e riprendere una sana indipendenza che non sia autarchia, non sarà semplice.
    Se il 25 aprile è riflessione e non una asfittica auto celebrazione, è sicuramente un fatto positivo.
    Un caro saluto
    Namastè

    PS anch'io ho messo una ragazza con il mitra, scrivendo oggi un post su Ada Gobetti ;)

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    1. Non lo è Wiska e non credo che nel sogno dei nostri padri ci fosse una dittatura bancaria...no non credo affatto che siano morti per questo.
      Questo paese è stato molto spesso domìnato, ed altrettanto spesso colonia...forse, ormai da troppo tempo, non è abituato ad essere "sanamente indipendente".
      Un abbraccio.
      Namastè

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  2. Patria è solo una parola ma è il significato che diamo a quella parola a fare la differenza, per come la vedo io il sistema cerca di farci odiare quella parola in modo che non abbia più significato e sia possibile svenderla, ho saputo, non so quanto ci sia di vero, che la ducati stà per essere svenduta alla germania così come poste italiane e siamo all'inizio, bisogna ritrovare l'orgoglio di essere italiani e.... attenzione l'attuale governo imposto non è l'italia, l'italia è fatta dagli italiani cioè da noi da chi si sveglia alle 5 di mattina per comprare il pane.
    L'italia non è monti nè la fornero e napolitano, l'italia non è i pesudo politici, i sindacalisti, i giornalisti di regime, noi abbiamo il potere di bloccare il sistema ma non lo facciamo per paura di perdere qualche cosa anche se nussuno sa cosa sia quel "cosa"

    Buon 25° aprile Rosa

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    1. Concordo Zak, tutti coloro che hai citato sono pronti a svenderla la nostra patria al miglior offerente, coprendo con la retorica, la realtà di questo loro meretricio.
      Io credo di essere cittadina del mondo, non ho una cultura patriottica, ma certamente, costoro, avvolti nelle bandiere e sempre pronti a versare una lacrima di coccodrillo per gli eroici soldati caduti...costoro che si fanno chiamare alte cariche dello stato...si nascondono dietro a questa parola, per dissimulare ben altre intenzioni, pronti a vendere sè stessi ed ogni cosa per un piatto di lenticchie ed un poco di potere.
      Dici bene l'italia è fatta dagli Italiani e non da loro. Ed in questo senso buon 25 aprile anche a te Zak!
      Un abbraccio
      Namastè

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  3. Post interessante,grazie.Buona serata del 25 aprile.

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    1. Ciao Olga!
      Grazie, una buona serata anche a te! Ti abbraccio.
      Namastè

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  4. non mi interessa il concetto di patria come valore, lo considera solo come strumento di organizzazione...la libertà è un concetto universale che purtroppo a qualsiasi livello sembra essere insultato e resta a chi ci crede difenderla ogni giorno
    un abbraccio

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    1. La libertà è certamente un concetto universale che non può essere contenuto entro nessun confine.
      L'indipendenza, l'autonomia di un paese sono parte della sua libertà. Non si può essere dipendenti, dominati, controllati e liberi nel medesimo momento.
      Difendere la propria libertà, la propria autonomia, la propria indipendenza è davvero importante...hai ragione.
      Un abbraccio cara Lo!
      Namastè

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