venerdì 10 marzo 2017

SILENZIO ASSOLUTO - storie Zen

Foto(di)vagando

In un piccolo tempio sperduto su una montagna, quattro monaci erano in meditazione. Avevano deciso di fare una sesshin di assoluto silenzio.
La prima sera la candela si spense e la stanza piombò in una profonda oscurità.
Sussurrò un monaco: " Si è spenta la candela! ".
Il secondo rispose: " Non devi parlare, è una sesshin di silenzio totale".
Il terzo aggiunse: " Perché parlate? Dobbiamo tacere, rimanere in perfetto silenzio! ".
Il quarto, il responsabile della sesshin, concluse:" Siete tutti stolti e malvagi, solo io non ho parlato! "


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Rifletto: Beh, difficile sfuggire alle trappole della parola: tutti e quattro avevano finito per parlare... Ma non basta non parlare: bisogna anche far tacere il monologo o il dialogo interiore, che é incessante e si frappone come un velo tra noi e le cose.
Cogliamo e dilatiamo l'attimo di silenzio fra un'ondata di pensieri e l'altra. 
Osserviamo come rimaniamo privi di pensieri quando veniamo colti da qualche sorpresa.

Rosa Bruno

4 commenti:

  1. Sto sorridendo in silenzio...
    Namastè

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  2. Il silenzio che deriva da un momento di sorpresa, stupore o imbarazzo non è vero silenzio. Quello che davvero conta è quello meditativo, che ti scava dentro ed è il più difficile ovviamente da realizzare.

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    Risposte
    1. Ovviamente concordo... e il silenzio interiore, che si collega a quello universale è decisamente quello più importante ed utile.
      Ciao Daniele :)

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