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La competitività è profondamente inserita nel programma operativo a fondamento di questo sistema; viene 'distribuita' a piene mani sin dalla più tenera infanzia, in ogni livello e sovrastruttura sociale, dalla scuola, ai rapporti relazionali ed allo svago sino alla famiglia stessa. È subdolamente radicata nel pensiero umano tanto da essere confusa con una caratteristica genetica, ma essa è palesemente indotta.
Ci accompagna con le sue nefandezze in tutta la nostra esistenza, nutrendo invidia, gelosia e sensi di colpa.
È la giustificazione principale dell'ineluttabilità di questo modello sociale, tessuto connettivo e fondante del Pensiero Unico... spacciata e regalata in ogni dove, con estrema facilità ed entra come base in tutti i peggiori vizi dell'umanità.
Uno dei primi passi per la maturazione spirituale è superarla... e spesso, nonostante le pretese e le auto-dichiarazioni, questo risulta difficile e, il più delle volte, vano.
Sicuramente essa non è messa in dubbio, a volte nemmeno in discussione, in molti pretesti social-relazionali che gli umani definiscono come 'alternativi'.
La mancata comprensione di questa problematica è una delle ragioni dei numerosi fallimenti nella crescita spirituale dell'umanità intera.
Rosa Bruno
Wow Rosa! Non sai quanto questa tua riflessione mi trovi in sintonia. Odio la competitivitā quanto l'ambizione nella sua eccezione negativa, quella di calpestare chiunque e qualunque cosa pur di raggiungere uno scopo. Ho sempre scansato con cura estrema questi personaggi, trovo che siano profondamente e perennemente insoddisfatti e mai in pace con sé stessi. E questo sistema non fa altro che esaltarle! Tristezza infinita..
RispondiEliminaCiao Gianna, è un meccanismo terribile quello che subiamo, costantemente, goccia a goccia, sin da quando bambini ci impongono nella scuola la gara con il più bravo, il più elegante, il più ricco. Non Tristezza amica mia, ma consapevolezza e risveglio.
EliminaCara Rosa... infatti la nostra è una società triste.
RispondiEliminaUn abbraccio
Paolo
Per questo poi in un mondo così malato i sani di mente finiscono dallo psicologo!
Ciao Paolone caro, un abbraccio grande a te!