mercoledì 27 ottobre 2010

L’Indonesia in ginocchio. Prima lo tsunami poi il vulcano


L’indonesia, colpita già nel 2004 dallo Tsunami che provocò più di 200.000 morti, oggi è di nuovo in ginocchio. Nel giro di poche ore prima un nuovo terremoto con un altro tsunami devastante e poi l’eruzione di un vulcano. Partiamo dagli effetti del sisma. Sono scesi a 400 il numero de i dispersi. Le vittime sono 154  a causa dello tsunami, che ha colpito le coste coste dell’isola di Sumatra. Lo riportano fonti ufficiali che forniscono dati sulla potenza del sismadi magnitudo 7.5 e che è stato registrato 78 km a ovest di South Pagai, nelle isole Mantawai distruggendo il villaggio costiero di Betu Monga. Delle 400 persone che vivevano nel villaggio solo 40 sono state trovate e salvate. Il sisma si è verificato a una profondità di soli 14,2 chilometri, ha  intanto indicato l’osservatorio geologico americano, in una zona a 280 chilometri a sud di Padang, una delle zone del Paese più frequentate dai turisti.

E intanto la crisi si evolve. Uno dei più attivi vulcani dell’Indonesia ha eruttato oggi ceneri e gas, provocando la morte di almeno 25 persone. Monte Merapi, che sorge nei pressi della città di Yogyakarta, sull’isola di Giava, ha eruttato per la prima volta ieri, all’indomani dello tsunami che ha colpito un arcipelago dell’Indonesia occidentale, provocando la morte di almeno 113 persone.
Le autorità stanno cercando di evacuare oltre 11mila persone che vivono nei villaggi alle pendici del vulcano, dove molte case risultano distrutte.
L’agenzia Reuters riporta anche alcune testimonianze. Endita Sri Andrianti, una portavoce dell’ospedale Sardjito di Yogyakarta, ha detto che 25 persone sono rimaste uccise ondate di calore emesse dal vulcano ieri sera. “Stiamo ancora raccogliendo dettagli per identificarli. La gran parte sono morti per le ustioni”, ha detto la portavoce a Reuters per telefono, aggiungendo che ci sono 14 feriti.
Nuvole di fumo e cenere oscurano la sommità del vulcano, rendendo impossibile capire se la lava abbia cominciato a fuoriuscire dal cratere. Il più importante vulcanologo indonesiano, Surono, ha dichiarato che il Merapi è per il momento “abbastanza calmo”: “Non ci sono segnali di un’altra imminente eruzione ma non posso garantire nulla e non sappiamo se si tratti solo di una pausa temporanea”. “Ho consigliato alle autorità di proseguire le evacuazioni. C’è ancora il livello di massima allerta”, ha detto lo scienziato. Il vulcano in questione è da tempo monitorato per la sua pericolosità. Nel 1994 un’eruzione provocò la morte di 70 persone, mentre nel 1930 le vittime furono circa 1.300. Già nel 2006 un allarme dopo una spettacolare eruzione e già allora l’allarme per una possibile attività esplosiva come quella verificatasi oggi.

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