venerdì 22 ottobre 2010

Nuova Medicina Germanica: come non avere più paura della “malattia”

tratto da: StampaLibera

LE CURE

La natura ha imparato ad adattarsi costantemente alle nuove esigenze che l’ambiente presentava. Anche noi, esseri umani, facciamo parte di questo progetto e rispondiamo ai conflitti di oggi, con gli stessi programmi di milioni di anni fa. Questi processi di adattamento che noi chiamiamo “malattie”. Anche se spesso sono legati a forti disagi, hanno lo scopo di permetterci l’adattamento alle nuove situazioni.
La natura ha previsto grazie alla DHS l’attivazione del sistema neurovegetativo che ci mette all’istante nella condizione di contrattaccare o scappare. Solo se restiamo fermi, congelati nel nostro conflitto, accumuleremo sufficiente “massa conflittuale” per avere dei sintomi abbastanza importanti da essere percepiti e/o diagnosticati. Ma in natura normalmente non accade: la bestia sa di avere un tempo limite per risolvere i suoi conflitti di “mancare del boccone essenziale” o di “sentirsi attaccato” o qualsiasi altro conflitto, perché ne va della sua vita. L’unico essere vivente che invece non considera tale evenienza è l’essere umano, e tende a rimanere nel conflitto finanche a morirne, pur di dimostrare le proprie ragioni.

La natura ha anche previsto i vari programmi SBS specifici al tipo di evento vissuto, che modificano sia la funzione che la struttura dei vari tessuti per adattarci in maniera ottimale alla nuova situazione.
Inoltre ha anche previsto l’eventualità che possiamo avere contemporaneamente troppi conflitti insormontabili, e con le “costellazioni schizofreniche” ci permette degli adattamenti comportamentali per la nostra sopravvivenza in un ambiente impossibile (chiamate “nevrosi”, “psicosi”, ecc.).
Di conseguenza la nostra “terapia aggiuntiva”, potrà essere solamente un sostegno rispettoso a questa sinfonia di processi biologici sensati in corso nel nostro organismo.

PREMESSE ALLE CURE

Queste formidabili scoperte ci portano a comprendere che siamo noi stessi attori della nostra salute e implica quindi il nostro coraggio personale di scegliere: non più 5000 ipotesi ma 5 Leggi biologiche!
Conoscere la Nuova Medicina Germanica implica un modo completamente nuovo di comprendere cosa sia ciò che comunemente definiamo “ malattia “ e di conseguenza un tipo di intervento medico clinico e terapeutico completamente diverso, modulato nel rispetto delle 5 Leggi Biologiche.
ATTENZIONE: attualmente, queste 5 leggi scoperte dal dr. Hamer non sono ancora ufficialmente riconosciute, non esistono quindi cliniche, ospedali o luoghi di consenso dove il paziente, che decide di curarsi sulla base di queste conoscenze, possa tranquillamente ricevere le cure desiderate. A causa di questa situazione precaria e delicata, non è possibile neppure diffondere una lista dei medici e dei terapeuti che applicano la diagnostica scientifica della Nuova Medicina nell’ambito della loro professione.
Tutto ciò implica qualcosa di completamente nuovo nella posizione e nel modo di agire di chi chiede aiuto.
E’ proprio nel rispetto sia della persona che chiede aiuto, sia dell’operatore che lo offre, che si rende necessario osservare le seguenti indicazioni: 1) Non è proprio possibile, per chi sceglie di seguire questa strada, immaginare ancora di poter “affidare ciecamente la propria pelle al medico, alla clinica o al farmaco. Sappiamo, conoscendo le 5 Leggi Biologiche, che qualsiasi segnale nel nostro corpo è il risultato di un processo che si mette in atto e si mantiene in base al nostro modo di vivere e di affrontare le cose (sempre a partire da un primo shock inaspettato). Il medico, la clinica o il farmaco, potranno sostenerci per i sintomi troppo impegnativi, ma il processo di riparazione lo fa il corpo, nella misura in cui siamo disponibili a lasciarlo fare. Il nostro compito sarà infine di trovare soluzioni diverse ai nostri conflitti per non cadere (e rimanere) intrappolati dalle recidive.   2) La premessa per poter fare un lavoro serio, è che la persona coinvolta sia convinta che la terapia seguita finora non presenti per lei una soluzione al suo problema. Questo per rispetto della persona stessa e di ciò che più profondamente crede; non può essere né spinta né convinta, altrimenti non avrebbe la forza per sostenere una scelta diversa. E in più, rimanendo a metà, sarebbe confusa e non avrebbe neppure la lucidità e la tranquillità per cogliere davvero le nuove informazioni.   3) Per le stesse ragioni è altrettanto importante che sia la persona stessa che ha il problema a mettersi in moto (e non un amico o parente) o i genitori nel caso di un minore (entrambi in accordo). Nessun altro, con tutto l’amore del mondo, può farlo al posto suo, altrimenti non avrà il vigore necessario per scegliere né per seguire la nuova strada. Sarà lei quindi a doversi informare e prendere contatto.
E’ quindi importante che abbia letto “Introduzione alle 5 Leggi Biologiche scoperte dal dr. Hamer”. Poche pagine che permettono di avere quelle informazioni base per poter scegliere consapevolmente questa strada. Reperibile nelle librerie o presso “SecondoNatura s.r.l. “ - Fax 0187 / 42 08 58 - E-mail : ordini@nuovamedicina.comQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
4) Sarà di nuovo la persona stessa a chiamare la segreteria di “Secondo Parere”, dove un’operatrice appositamente preparata accoglie la sua richiesta, che viene attentamente valutata, per poter poi proporre l’operatore più idoneo al suo problema specifico. Nei casi in cui sarà possibile, si cercherà di collaborare direttamente col medico o terapeuta che lo ha in cura a condizione che applichi correttamente le 5 Leggi Biologiche. 5) E’ altrettanto importante che la persona che ha il problema possa essere sostenuta dai parenti più vicini e dal suo medico di riferimento (perlomeno nel rispetto della sua scelta). Questo per non rischiare di attivare o esasperare il “conflitto del profugo” responsabile della maggior parte degli aggravamenti sintomatici.   Per ulteriori informazioni vi invitiamo a leggere con attenzione anche il capitolo Implicazioni.

LE 20 POSSIBILITA’

Dal sintomo al tessuto:
In medicina ci troviamo di fronte ad un’enorme quantità di diagnosi diverse descritte ad esempio nel manuale Merck (uno dei più quotati sul mercato, inerente la diagnostica e terapia della medicina ufficiale). E’ un libro scritto fitto, fitto, con più di 3000 pagine, dove vengono elencate migliaia di classificazioni diverse, con migliaia di “etichette” (leggi: diagnosi) che indicano spesso delle affezioni complesse ad “eziologia sconosciuta” (dove cioè non se ne conosce l’origine), che coinvolgono tessuti diversi, in fasi diverse e dove i sintomi vengono tutti mescolati insieme sotto la stessa diagnosi: in poche parole un minestrone!
Il dr. Hamer invece afferma che: “Non c’è nulla senza nulla” e cioè, non succede nulla nell’organismo se prima non c’è effettivamente stato qualcosa anche agli altri livelli. I tessuti si modificano esattamente a seconda di ciò che accade contemporaneamente a livello cerebrale ed emotivo.
Cosa succede ai tessuti?
All’origine, in normotonia, siamo come madre natura ci ha fatto, il tessuto cioè è normale. Ma quando abbiamo un qualsiasi sintomo, sappiamo subito: che è già stato attivato un programma speciale, biologico e sensato (SBS), che ci troviamo all’interno della curva bifasica e che il tessuto o la funzione del tessuto non sono più come all’origine.
Se siamo in conflitto attivo, possiamo avere un aumento di funzione ed una crescita cellulare (paleoencefalo) o riduzione di funzione con ulcera o necrosi (neoencefalo). Se siamo in soluzione invece possiamo presentare una riduzione caseosa o incapsulamento del tumore per i tessuti diretti dal paleoencefalo, oppure possiamo avere una riparazione esuberante con ripristino della funzione, per i tessuti diretti dal neoencefalo. Alla fine del processo, quando torniamo in normotonia, non avremo più il tessuto “normale” come in origine, perché presenterà i resti cicatriziali del processo finito.
Questo ultima considerazione è molto importante. In effetti, se non comprendiamo che dopo tutto un processo di crescita, ulcerazione e relative riparazioni, troviamo dei resti cicatriziali (siano essi visibili o meno), allora, quando troveremo un nodulo, una macchia, un’escrescenza, crederemo ancora che sia qualcosa di minaccioso invece di valutare se eventualmente non sia semplicemente una vecchia cicatrice! Ad es. per il paleoencefalo, dopo una tubercolosi posso trovare dei resti cicatriziali di calcificazione tubercolotica (micro calcificazioni) o per il neoencefalo, posso trovare delle cicatrici gliali o dei calli ossei che restano a vita. Inoltre, se crediamo ancora che alla fine del processo “non si debba vedere più nulla”, saremo delusi e ci sentiremo “malati” per tutta la vita, dimenticando di nuovo che la natura si è applicata da milioni e milioni di anni per permetterci la sopravvivenza anche con mille cicatrici!

Le 20 possibilità

Tutto questo vuol dire che se ora consideriamo la curva bifasica di un programma SBS, abbiamo 5 momenti diversi del programma SBS a cui possiamo ricondurre ogni singolo sintomo o segno: la fase attiva, la prima fase di riparazione (PclA), il momento della Crisi Epilettoide (CE), la seconda fase di riparazione (PclB) e il ritorno alla normotonia (processo finito) che presenta resti cicatriziali.
Sappiamo anche che tutto il corpo è costituito da quattro tessuti originari provenienti da tre foglietti embrionali diversi.
Abbiamo quindi 5 momenti diversi x 4 tessuti originari diversi: in totale 20 diverse possibilità per classificare tutti i sintomi e segni possibili.
A differenza quindi dell’enorme quantità di diagnosi diverse, non specifiche che troviamo della medicina ufficiale, le scoperte del dr. Hamer, ci permettono con semplicità e assoluta precisione scientifica, di ricondurci a una di queste 20 possibilità di base per ogni singolo sintomo.Questa precisione e chiarezza permette la verificabilità al 100% per ogni singola affezione e per ogni persona scelta a caso. Qualsiasi processo “patologico” in atto può e deve, in effetti, essere sempre riconducibile a una di queste 20 possibilità. Ecco perché il dr. Hamer da sempre afferma che se si trovasse anche una sola affezione, sintomo o malattia che non segue le 5 Leggi Biologiche, egli sarebbe subito disposto a ritrattare.
Per la prima volta siamo in grado di avere una medicina veramente scientifica, consapevole delle cause dei vari processi finora considerati “patologici” e che potrà agire, in accordo ai vari programmi speciali e sensati, unicamente per ridurre sintomatologicamente i disagi che risulterebbero eccessivi per il paziente o che rischierebbero di diventare letali per lui.

IL CONFLITTO DEL PROFUGO

Questo programma speciale del “conflitto del profugo” o “conflitto per l’esistenza” è essenziale per la nostra sopravvivenza. E’ stato previsto dalla natura almeno 300 milioni di anni fa, quando eravamo organismi che vivevano ancora nell’acqua di mare e destinati a conquistare l’aria e la terra ferma. In quella fase, poteva capitare che un’onda ci buttasse a riva, sulle prime terre emergenti. In quell’epoca la natura ci ha reso possibile trattenere i liquidi nel nostro organismo per permetterci di sopravvivere, senza disidratarci, aspettando l’arrivo della successiva marea. Ancora oggi reagiamo, a livello viscerale, con questo antico programma speciale e sensato ogni volta che ci sentiamo persi (come ad es. in seguito a una diagnosi grave), senza più i nostri punti di riferimento (come un “pesce fuor d’acqua”), soli e abbandonati a noi stessi, in lotta per la nostra stessa esistenza. Da qui il termine di “profugo” usato da Hamer per definire il senso biologico.
In queste situazioni quindi, avendo il “conflitto del profugo” attivo, i nostri tubuli collettori renali aumentano istantaneamente la loro funzione di ritenzione idrica. Il liquido trattenuto confluirà prioritariamente proprio in quei tessuti che in quel momento stanno riparando, aumentando di conseguenza anche tutti i disagi dovuti all’espansione degli edemi nel nostro corpo.
La concomitanza nel nostro organismo della ritensione idrica dovuta al conflitto del profugo attivo e la fase di riparazione edematica di un qualsiasi tessuto organico sono definiti da Hamer “sindrome dei tubuli collettori”.
Tutti i forti aggravamenti dei sintomi sono quindi da attribuire quasi sempre a tale sindrome!

LA TERAPIA

Nell’applicazione pratica delle 5 leggi biologiche occorre poter distinguere tra ciò che sarebbe la terapia ottimale che consegue logicamente da queste conoscenze e cosa sia realmente fattibile nelle condizioni attuali mediche, cliniche, sociali, familiari e personali.
Il medico che applica le 5 Leggi Biologiche non è un nemico delle medicine, anche se sa che la maggior parte dei processi di madre natura sono già ottimali. Ma utilizzerà i rimedi o i medicamenti per sostenere in modo efficace il decorso del processo riparativo a livello sintomatico.
Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di una terapia medicamentosa di sostegno perché, con una durata conflittuale contenuta e quindi con una massa conflittuale ridotta e senza il conflitto del profugo attivo (ritenzione idrica!), di regola non ci si deve attendere nessuna particolare complicazione.
Restano tuttavia i casi che in natura avrebbero esito letale, che quindi richiedono un intervento clinico, chirurgico o medicamentoso.
Di fronte ad una diagnosi o ad un sintomo specifico, come prima cosa occorre sapere a quale tessuto originario appartiene per essere in grado di sapere precisamente, in base alla terza legge biologica, cosa stia realmente succedendo.
Le complicazioni maggiori si hanno nella fase di soluzione del conflitto, quando, in pratica, si forma l’edema (gonfiore) nel Focolaio di Hamer e nel tessuto che segna l’inizio del processo di riparazione. In qualche caso, in concomitanza del conflitto del profugo, possiamo arrivare perfino ad avere una compressione cerebrale.
Proprio in quel momento bisognerà evitare attentamente che il paziente entri in coma, a causa di questa compressione cerebrale, permettendogli di sentirsi tranquillo e accudito e risolvere così il suo conflitto del profugo (più urina). Se il paziente urina quindi sufficientemente, potrà essere inoltre aiutato con la somministrazione di sostanze simpaticotoniche per ridurre gli edemi cerebrali e organici, riducendo così anche i dolori.
La terapia, quindi, che a questo punto sarebbe meglio chiamare prassi terapeutica, deve essere in accordo con il programma SBS. Qualsiasi atto medico, ovvero qualsiasi strumento terapeutico deve essere finalizzato affinché il processo biologico possa arrivare alla fine, secondo l’antico detto: “Il medico cura, la natura guarisce”.
L’intervento, quindi, diventa un intervento sintomatico e non curativo.

I LIMITI

Quando la persona è ricoverata in ospedale
Molte volte accade che qualcuno cerchi aiuto per un amico o un parente ricoverato in ospedale (a volte addirittura in terapia intensiva) dove viene seguito secondo protocollo e che in più non ha nemmeno mai sentito parlare delle 5 Leggi Biologiche. Bisogna precisare che in queste condizioni purtroppo è impossibile intervenire… Una persona che si trova in cura medica e che ha anche bisogno di un sostegno clinico, non si trova nelle condizioni di poter scegliere. Se venisse convinta a forza o deportata si sentirebbe cadere nel baratro dell’angoscia.
Quindi le premesse indispensabili per poter essere seguiti in base alle 5 Leggi Biologiche sono:
1 – Che la persona stessa sia convinta che la terapia da lei seguita finora non la porti a risolvere il suo problema.
2 – Che possa sentire di avere il tempo per informarsi (almeno il minimo necessario) che le consenta di poter scegliere una strada diversa.
Il tempo è la prima cosa che “ci viene rubata” quando riceviamo una diagnosi grave ma avere il tempo è la premessa fondamentale per permettere che sia la persona stessa a mettersi in moto per la propria salute, a prendersi in mano e scegliere, sulla base delle proprie conoscenze cioè in modo consapevole.
- Se una persona sceglie di “fare altro” solo per accondiscendere ad un proprio caro che la spinge in tal senso, sarà anche un bel gesto d’amore, ma la persona non avrà alcuna forza, si sentirà intrappolata tra due fuochi e in quella posizione non sarà certo nelle condizioni migliori per ripristinare il suo stato di salute. Tra l’altro questo accade spesso anche quando la persona sceglie la medicina ufficiale o di sottoporsi a dei protocolli che non sente buoni per sé, ma lo fa per accondiscendere al medico che si è occupato di lei con attenzione o per i propri cari.
Se sente di avere il tempo: sarà lei a poter scegliere. E non solo avrà la forza per decidere ma incontrerà più facilmente alleati e rispetto sia in famiglia che nell’ambiente medico. Inoltre quando tornerà ad uno stato di salute, sentirà tutto quello che ha passato come esperienza (e non “sfiga” o fortuna nell’averla scampata) e quindi ancora una nuova forza e un approccio diverso alla vita.
- La persona non avrà alcuna forza nemmeno quando sceglie di non seguire i protocolli ufficiali solo per paura di ciò che le viene proposto.
Se la persona invece è in grado di recepire quale sia il suo processo in corso e che i suoi tessuti si stanno comportando sensatamente in base ai propri stimoli emotivi, la sua paura sarà subito ridotta, proprio perché è in grado di sapere cosa le sta accadendo. Di conseguenza la persona avrà molta più disponibilità a “fare quello che è necessario e sensato fare per sè”.
- Quando una persona ha necessità di interventi clinici (un’operazione, una sacca di sangue o un po’ d’ossigeno) ha bisogno logicamente di essere ricoverata. La Nuova Medicina Germanica non è ancora riconosciuta, non esistono cliniche od ospedali dove andare e farci curare nel rispetto di queste conoscenze… Perciò quando abbiamo necessità di un intervento clinico ci troveremo ad avere a che fare con i protocolli che vengono attivati in modo automatico, che non sono certo modulati in base alle reali necessità della persona né alla conoscenza delle 5 Leggi Biologiche.
Una persona che non conosce le 5 Leggi biologiche, va in ospedale e si “affida” senza poter valutare nulla. Chi invece le conosce ed ha bisogno di un sostegno clinico, spesso finisce con l’avere paura di andare in ospedale per l’angoscia di doversi sottoporre anche a tutto il resto e se ne tiene lontano.
Entrambi sono senza forza e stanno mettendo a rischio la loro vita.
Al contrario: la persona che non conosce ma che sente di poter avere il tempo per acquisire le informazioni e si mette in moto, potrà gestire meglio qualsiasi situazione ed anche uscire dall’ospedale “in tempo utile”.
La persona che conosce, mano a mano che può integrare il suo diritto di scegliere, e di scegliere ogni volta per ogni singolo intervento proposto, avrà la tranquillità e la fermezza (diverso da arroganza) necessaria per “contrattare” gli interventi necessari con l’ospedale, o con il proprio medico.
Da parte nostra in merito a questo argomento stiamo costantemente lavorando affinché:
1) sempre più persone possano ricevere queste informazioni in modo da poter scegliere “in tempo di pace” come curarsi (cioè prima della diagnosi)
3) si arrivi alla verifica e al riconoscimento ufficiale di queste 5 Leggi.

2 commenti:

  1. Spippolando in qua e in là, capito qua.
    Molto felice di averti incontrata.
    Buona vita a te

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  2. @ il giardino di enzo-

    Benvenuto! Felice della tua visita!

    Sorrisi :))

    Namastè

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