venerdì 11 novembre 2011

I terreni agricoli dello Stato diventano edificabili anche nelle aree protette

tratto da Blogeko
di Maria Ferdinanda Piva

I campi dello Stato sono campi dei miracoli. Oggi il Senato ha approvato la legge di stabilità, ultimo atto di un Governo che ai danni dell’ambiente ne ha combinate più di Bertoldo in Francia, come si suol dire: e anche nella coda c’è il veleno. Il veleno della cementificazione che – con la scusa di far cassa – si insinua addirittura nelle aree protette.
Infatti la legge di stabilità prevede fra l’altro la vendita dei terreni agricoli di proprietà dello Stato: compresi quelli situati in parchi ed aree protette. Prevede anche che, trascorsi cinque anni, questi terreni possano diventare edificabili: sempre compresi quelli situati nei parchi e nelle aree protette. Immaginatevi che vigna.
Al demanio – cioè allo Stato – appartengono, secondo la stima della Coldiretti, 308 mila ettari di terreni agricoli, del valore complessivo di 6 miliardi di euro.

La legge di stabilità prevede che nel giro di tre mesi il ministero dell’Agricoltura vari i decreti attuativi per metterli in vendita. Stessa sorte anche per i terreni agricoli delle regioni, delle province e dei comuni; i relativi introiti tuttavia andranno a Roma, e non agli enti locali.
Si prevede che la loro “destinazione d’uso” urbanistica possa essere variata, ossia che i campi dello Stato diventino terreni edificabili.
Sia vendita sia possibile edificabilità riguardano anche i terreni situati all’interno dei parchi e delle aree protette, purchè arrivi l’ok dell’ente gestore.
Scaricare sugli enti gestori una responsabilità di questo genere è ipocrisia bella e buona. Nelle aree protette non si costruisce e stop: dovrebbe essere chiaro.
Per il resto, per quel che mi riguarda, è chiarissimo anche che l’Italia ha già fatto indigestione di cemento. Dovrebbe piuttosto salvaguardare quello che resta del suo paesaggio e della sua agricoltura. E invece questi vendono ai palazzinari anche la pagnotta, anche i campi di grano.



Su Il Fatto Quotidiano terreni agricoli all’asta

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4 commenti:

  1. Sta allo "scrupolo dell'ente gestore ".fare in modo che non venga speculato su tale probabilità...dovremmo semmai in vista di una vendita, muoverci anzitempo e proporre un intervento/piano urbanistico a tutela dell'area soggetta a vendita...son cose complicate che richiedono tempo e costanza...sempre confidiamo in chi ha tali possibilità affinchè vengano tutelate le aree protette in questione.
    Grazie Rosa...sereno sia il Tuo finire del giorno..
    dandelìon

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  2. Cara amica mia, una volta concessa la deroga in questo paese non si ferma il cemento.
    Costruiscono abusivamente dovunque e lo fanno contro la legge, figurati con la legge dalla loro parte!
    Non credo nello "scrupolo dell'ente gestore" non in Italia e su terreni edificabili, che non sarebbero più di sua proprietà.
    Sono d'accordo che si debba vigilare, con mille occhi aperti, ma sono anche cosciente che questa legge rende molto difficile farlo, infatti trasforma l'azione di resistenza in illegalità.
    Un abbraccio Dandelìon cara e serena serata ;)
    Namastè

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  3. L'italia non è più degli italiani, è stata svenduta, non mi stupirei se la merkel un giorno vorrà farsi la piscina dentro il colosseo.
    ciaaao carissima.

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  4. Caro Zak siamo messi proprio male!
    Non ci sono riusciti i lanzichenecchi a distruggere ll nostro paese, ma putroppo gli speculatori edilizi lo faranno...
    Una serata buona amico mio ;)
    Namastè

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