venerdì 18 novembre 2011

LA PAURA DI ESSERE ALTRO CHE NON SISTEMA



La reazione dei più vicini alla mia assoluta contrarietà al governo Monti mi ha fortemente colpito. Vi è disperazione in questo ed una vaga, fastidiosa forma di resa.

Ho parlato con molti di coloro che mi hanno vituperato ed appellato, anche in modo offensivo, sfascista per esempio o disfattista per dire le meno pesanti, ma quasi tutti di fronte alle mie contestazioni alla fine concordavano con le linee di fondo dell’analisi, ma si arrendevano ponendo la medesima domanda Che alternativa abbiamo, tu cosa proponi?.
Molti di costoro erano, davvero vicini, pur nella diversità delle posizioni li ritenevo parte dell’Area di Progresso e Civiltà, forse moderati in alcune espressioni ed analisi, ma sinceramente convinti che fosse necessario modificare le premesse per cambiare qualche cosa.
Ritenevo avessero compreso che senza una visione altra da quella sistemica non si poteva parlare di una reale alternativa a questo ordine di cose. Pensavo che il percorso sulla Coscienza dei Beni Comuni, quella che ci aveva portati alla vittoria referendaria, avesse cementato una base riconosciuta, che si potesse definire patrimono condiviso.
Ero convinto che la quantità industriale di parole sprecate sulla Democrazia Diretta e sulla Sovranità Popolare che le continue, persino fastidiose per ricorrenza e ripetitività, indignazioni avessero finito con il fare breccia. Sino a far comprendere quale fosse la differenza fra Sostituzione e Cambiamento.

Confidavo fossero in grado di riconoscere quindi un’occasione ed un’opportunità da un cambio della guardia.
Mi sbagliavo ed è triste doverlo ammettere.


Questo bisogno spasmodico di festeggiare la fine di un uomo che non è affatto finito e la trasformazione di un quadro politico che non c’è, dimostra tutto il vuoto che si è lasciato intorno.

Non c’è, non esiste una cultura dell’alternativa che sia patrimonio di molti.

Il Grande Fratello lo è, il Calcio lo è…la cultura della competizione ed il consumismo lo sono, ma non una cultura dell’alternativa, non un’educazione alla compatibilità, non una visione di un mondo che possa discostarsi da questo modello.

Sicuramente non la capacità di prescindere dalle parole magiche che tutti, oggi, destra e pseudo-sinistra ripetono a nastro : Crescita e PIL

Mi sto trattenendo, perchè un’altra delle accuse che mi hanno fatto in questi giorni è di essere un Utopista (il che per me è, in fondo, un complimento), ma voglio essere moderatissimo in questa esposizione.

La mancanza di una visione alternativa! L’incapacità di porla, anche solo di pensarla è la sconfitta vera, non il Governo Monti in quanto tale…che pure è quanto di peggio la pseudo-sinistra potesse sentirsi obbligata ad appoggiare.

Eppure percorsi altri da quello della supina adesione ai ricatti FMI esistono e l’Islanda pur nella sua piccola dimensione ha dimostrato che sono una risposta e non un’utopistica invenzione.

Il percorso dell’Argentina, pur travagliato ha indicato chiaramente che esiste una strada che non soggiace al ricatto elitario.

Ci sono stati accadimenti gravi e dolore in Argentina…vero, ma si è davvero convinti che in Italia non ci saranno altrettanto dolore e gravi accadimenti? Per nulla poi!

Per essere ancora succubi al prossimo ricatto? Al prossimo giochino finanziario che verrà in mente all’elite?

La ridiscussione dei rapporti monetari interni all’Europa, la ridiscussione dell’Europea stessa e dell’assenza di una coesione e di una politica dei popoli a favore della sola unione finanziaria, causa prima del male che stiamo patendo…sono tabù?

Oppure dobbiamo pensare di lasciare al localismo leghista questa discussione?

Il taglio delle spese mlitari? Mai toccate, mai discusse, mai menzionate, anche questo è Tabù? Possibile che quando si pensi a sacrifici debbano venire in mente solo Lavoro, Welfare e Pensioni? Possibile che si ripropongano Nucleare ed OGM come vie d uscita? Insieme alla immediata adesione a ricatti BCE ed FMI?

Non voglio qui discutere di economia Barnard e Grillo lo fanno meglio di me…l’evidenza del gioco sporchissimo del potere bancario…è palese e rivelata in rete, basta volerla vedere.

L’influenza ed il peso dei poteri forti, non sono io ad inventarlo. Lo stesso neo-Premier ha tenuto a precisare di non esserne rappresentante, scoprendo così la propria enorme coda di paglia.

Voglio parlare dell’incapacità assoluta di pensare alternativa, dell’impotenza di chi non vede altra soluzione che chiedere ad un boia in servizio di scrivere un pezzo contro la pena di morte.

Di chi pensa di non avere alternative se non appoggiare un govrerno sbilanciatissimo in senso capitalistico che ha già buttato lì…tanto per chiacchierare un paio di mostruosità, che nessuno contesta.

Che diventano, improvvisamente ed assurdamente accettabili.

Di un governo che non si pone alcun obbiettivo di modificazione paradigmatica o anche solo di benefica riforma, ma che anzi pone questo modello di mondo come unico possibile persino di più ed in modo più pesante di quello precedente.

Ed ancora non è nemmeno questo il problema. Che il potere propronga sé stesso come unica via è normale…non lo è che non vi sia alternativa accettabile, proponibile.

Non lo è l’assenza assoluta di un percorso diverso…se non come Fantasiosa Utopia.

Allora facciamolo questo passo indietro ed ammettiamo la sconfitta e ripartiamo da nuove basi…da nuovi linguaggi, cercando di parlare allo spirito ed alla mente, cercando una globalità che sappia guardare anche al locale ma che non perda di vista il gioco ed il minuetto che sottende il potere globale ed elitario.

Ripartiamo dal poco, da quello che abbiamo, dai movimenti.

Dalle Lotte Local/Globali, dalla Compatibiltà e dalla Difesa della Democrazia Referendaria, troviamoci sulle cose che cambiano il mondo e riscriviamo l’Abbecedario dell’Alternativa, cercando di evitare il peso inutile dei riferimenti per trovare nuove parole che ci dicano di Democrazia Diretta di Decrescita e Compatiblità, che ci parlino di Consumo Consapevole e di Redistribuzione della Ricchezza, di una Imprenditorialità Nuova eticamente e moralmente connotata, utile!

Che faccia crescere maturare il nostro rapporto con il pianeta piuttosto che guastarlo.

Utopia? A me non sembra io la chiamerei visione.

Poniamo al centro la biosfera…perchè così deve essere!

Fantasia ed ancora io non direi la chiamerei piuttosto Alternativa Credibile.

22 commenti:

  1. Ciao Rosa, il titolo dell'articolo parla già chiaro, credo che solo l'uno per cento ha il coraggio e la dignità di uscire da questo marcio sistema e di combatterlo, purtroppo la maggioranza non fa altro che alimentarlo. Solo quando aumenterà quella percentuale potremo vedere in concreto un cambiamento, altro che utopia!
    Saluti
    Namastè

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  2. Interessante, pure io ho provato un po' di sorpresa, in questi convinti democratici che si sono buttati nelle braccia di un tecnocrate neodemocristiano e nella peggiore parodia del compromesso storico possibile e immagininabile, nell'incapacità di pensare ad un mondo diverso. Molto è dovuto all'odio personale contro Berlusconi, e non alle sue idee, molto è dovuto a certa stampa pseudo-democratica. Mi chiedono: Quale alternativa? Ma quella dei beni comuni, cazzo, dell'antimilitarismo, quella strada indicata dalla vittoria dei REFERENDUM e dall'elezione di De Magistris e Pisapia, gente eletta per delle idee diverse, non nominata dall'alto per fare le stesse cose che faceva Berlusconi, con meno clamore.

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  3. @Ally
    Potrebbe non essere solo odio nei confronti dell'imperatore, bensì adesione ad un progetto globale e questo sarebbe molto peggio...
    Qui purtroppo si tratta di una sconfitta culturale e della necessità di ricreare una " cultura dell'alternativa".
    Un abbraccio ;)
    Namastè

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  4. Certo, hanno confuso bene le carte, tanto che certi antiberlusconiani veraci, in realtà sono come lui, credono nello stesso suo sistema economico, hanno gli stessi valori, e hanno fatto dell'antiberlusconismo tutto. Ora però sono nudi pure loro, perchè non riescono a vederlo?

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  5. Ciao Rosa, penso che purtroppo sia proprio il nwo ma la cosa parte da così lontano (panem et circensenses - dividi et impera) che bisognerebbe fermarsi tutti e solo dopo una attenta analisi ed un aperto confronto su tutti gli argomenti decidere che società vogliamo: piramidale (quella moderna e conosciuta del dio maschile della guerra partita dal popolo Kurgan) od orizzontale (come quella antica delle società gilaniche e di alcune tribù indiane della dea madre della vita insieme al sole). Per intenderci le religioni "ufficiali" hanno ucciso la ragione, l'illuminismo (da cui il progresso, il capitalismo ed il comunismo) ha ucciso lo spirito.
    Personalmente ritengo che lo scopo della vita di un uomo e di una donna sia quello di capirne l'assoluta bellezza pur nelle sue crudi espressioni ... scopo di una società deve essere solo quello di garantire il benessere di tutti i suoi componenti affinchè essi, ognuno per la propria strada, possano trovare l'equilibrio tra spirito e materia al fine di liberare l'anima nel momento in cui giunge finalmente l'ora di affrontare il vero ignoto.
    Finchè parliamo di lavoro, denaro, spread, tassi, mutui etc etc non possiamo andare da nessuna parte.
    Ho il cuore così triste stanotte che penso proprio che non riuscirò a dormire ... la maggior parte della gente non ha proprio voglia di cambiare paradigma, ormai mi sento un estraneo.
    Namastè

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  6. E'un bell'articolo, non c'è che dire...ma...nel tentativo di trovare un'alternativa al sistema ricasca comunque nel modello sistemico. Mentre parla della necessità di ridistribuire la ricchezza, pensa comunque alla ricchezza, quando parla di consumo consapevole, pensa comunque al consumo e quando parla di imprenditoria nuova, pensa comunque all'imprenditoria. Diciamoci la verità. Sì, ci sta tutto, BCE, Monti, NWO etc. Ma la Verità è che è l'Uomo in quanto specie non è in grado di pensare e quindi di creare altro che non sia un sistema, un meccanismo che faccia funzionare la società. Lo vogliamo infiocchettato e vestito a festa, verde, sostenibile, eco-compatibile, solidale? E'pur sempre un Sistema. Una Gabbia. E tragicamente destinato a fallire. Perchè se è vero che l'Uomo non sa pensare e creare altro è altrettanto vero che ama e anela la Libertà dal Sistema (qualsiasi) più di qualunque altra cosa. E tu ben dirai, ma se non c'è una specie di organizzazione sociale, come si fa? E già, come si fa? Prima bisognerebbe riuscire a diradare le nebbie create da millenni di PAROLE. Altro che inventarsi un nuovo linguaggio. Qua sarebbe bene che si rimanesse per un po'in silenzio. Tutti quanti. Magari riusciremmo a capire prima di tutto chi o cosa siamo esattamente noi, da lì forse, sorgerebbe la Vera Alternativa. Forse.
    Rispettosamente.

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  7. La tristezza viene soprattutto per la totale assenza del concetto di trasformazione, per la rassegnazione a quello che viene erroneamente ritenuto come l'unico sistema possibile. E quindi nessuno cerca di separarsene trasformando la propria visione della società e dei suoi rapporti economico-politici. Un'impotenza intellettuale che va rifiutata perchè, oltre che malata, è disonesta. Un'impotenza intellettuale che riconduce tutti nell'abbraccio asfissiante di un debito pubblico che non ci lascerà mai liberi, con l'inganno di una crescita infinita in un mondo finito.
    Un abbraccio solidale

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  8. "ripartiamo da nuove basi…da nuovi linguaggi, cercando di parlare allo spirito ed alla mente".
    Be', è quello che stiamo facendo, nel nostro piccolo, ogni giorno. La strada sarà molto lunga, le ideologie sono ostiche a lasciare il campo alla libertà, così tanto refrattarie che da almeno duemila anni sono ancora lì, inscalfibili, con il timone in mano.
    E' forse la rappresentatività il danno maggiore, la delega, e questa oltretutto affidata in bianco a persone di cui non si conosce praticamente niente.
    E' per questo che spero nel crollo delle economie, per poter finalmente ripartire con uno sguardo più vero, più sincero.
    Certo è che per un percorso del genere necessita una presa di coscienza collettiva, o quasi.
    E' di questo che ci stiamo occupando, con costanza e affetto, ovunque ci troviamo, cercando di instillare una luce, un pensiero, nelle menti di chi ancora non si accorge della possibilità di cambiare.
    Altrimenti non sarei qui da te.
    Buongiorno cara,
    Namastè

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  9. @Krommino
    Ciao Andrea, scusa il ritardo della risposta, ma mi era sparito il tuo commento e non capisco perchè.
    Comunque tornando al post di Giandiego, conoscendolo credo che sia proprio questa la considerazione di fondo che lui fa.
    In reltà, coloro che hanno chiaro questo dato sono pochi e forse è l'ora che questi comportamenti "alternatvi" diventino una filosofia ed una proposta di vita un modo di parlare di un mondo nuovo...
    Per aumentare la percentuale dobbiamo credere che quel che siamo sia la strada da seguire .
    Un abbraccio caro ;)
    Namastè

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  10. @Alligatore
    Sì temo sia il vuoto culturale di cui parla Giandiego. L'incapacità di proporre l'alternativa. Si è rinunciato persino a pensarla, accettando le premesse culturali comuni.
    Non dimenticare che spesso dx o sx frequentano le medesime scuole e partono quindi dai medesimi presupposti.
    La cultura popolare è stata annullata, quella alternativa liquidata come utopistica, L'unico pensiero permesso ed implementato è quello sistemico, nutrito dalla pubblcità dal Mainstream e dalla televisione...di questo sono vittima tutti, anche quei quattro drigenti in buona fede...gli altri? Ne stanno approfittando, questo sistema li nutre e li ingrassa perchè cambiarlo? :(
    Buon sabato Ally, un abbraccio.
    Namastè

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  11. @Anonimo
    Anche a me capita spesso di sentirmi estranea...ti capisco e non sai quanto.
    Sono, assolutamente, per le società gilaniche e tu lo sai :)
    ...che però, sembrano essere così lontane dalla nostra realtà da apparire fantasia da scrittore. La società piramidale e maschile ha prodotto tutti danni possibili e ci sta opprimendo con le sue continue guerre. E' molto vero quello che dici, rispetto alla sequenza che ci ha annichiliti. Però non dobbiamo permettere che la tristezza e la solitudine ci annullino e ci isolino, azzittendoci.
    Dobbiamo trovarci, unirci, dire e definire quello che siamo e che abbiamo da dire e dirlo, stendere sul mondo una rete di empatia...avvolgerlo con l'amore della madre, innescare la massa critica che contagerà il mondo con questo amore. Cambiare il paradigma e fare della nostra forza la pazienza necessaria.
    Un abbraccio forte e buon sabato ;)
    Namastè

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  12. @Anonimo
    Una profonda considerazione la tua, che mi trova d'accordo, invertire la tendenza ci porterebbe verso la meta che tu disegni.
    Chiaro che l'ideale è l'empatia totale e mi trova anche d'accordo la necessità di superare la parola stessa, come forma di comunicazione.
    Ma per inserire un mondo di questo tipo bisogna permettere alle caratteristiche che lo supportano di svilupparsi.
    Prima del non consumo si passa per quello consapevole, modificare il paradigma necessita di comprensibiltà, deve essere capito e metabolizzato.
    Viviamo società complesse e non avrebbe senso produrre un'elite diversa da quella dominante rendendo difficile, incomprensibile e traumatico il discorso che facciamo.
    Alla base di quello che proponi vi è una suprema consapevolezza personale che va inserita in questa società che è lontanssima dall'averla in modo diffuso, persino fra noi ci sono mille tonalità differenti, prima di superare la neccessità di una struttura si devono creare le condizioni perchè maturi la coscienza personale e la capacità di darsi una morale interiore comune.
    Buon sabato e un abbraccio ;)
    Namastè

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  13. @ruhevoll
    Esatto ruhevoll caro..."la totale assenza di un concetto d trasformazione" è esattamente quello che manca.
    Si ritiene che questo "mondo" sia l'unica proposta e la suprema vetta raggiungibile. Questa affermazione è arbitraria e tesa unicamente al mantenimento di questo sistema ed è pofondamente radicata nella mente dei suoi attori, ma è un'affermazione falsa ed in questo sta la disonestà di cui anche tu parli.
    Questa orgaizzazione sociale si morde la coda e tende a ricondurci sempre là da dove si è cominciato...con crisi successive controllate, che permettono però la rigenerazione e la riaffermazione della medesima elite dominante.
    Oggi il progetto NWO, ma potrebbe essere qualsiasi altro, purchè fosse condotto e gestito dai medesimi interpreti.
    Negli anni ne hanno inseriti migliaia di progetti e tutti tesi alla riaffermazione del proprio potere.
    Un abbraccio e buon sabato ;)
    Namastè

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  14. @il giardino di enzo
    E' sicuramente quello che stiamo facendo Paolo caro...il senso e la tendenza, "nel nostro piccolo".
    Ed è anche quello che dice Giandiego...questa capacità di comprendere la necessità di ripartire da lì, deve divenire patrimonio comune, ammettendo quindi innanzi tutto la necessità di ripartire.
    Questa coscienza non è così diffusa, moltissimi pensano di essere già arrivati e negano questa necessità. Altri si rifanno alla cultura condivisa affermandone la superiorità.
    Ed è proprio questo il problema! Certamente nell'intervento è necessario partire dai concetti fondamentali di questa scietà ed i criteri di rappresentatività e di controllo democratico ne fanno parte. Indubbiamente necessita una presa di coscienza collettiva..è indispensabile, ma per dirla con una battuta e seguendo la tua pemessa inziale...non siamo mica qui a svuotare la sabbia alle vongole...no?
    Buongiorno a te amico mio, felice che tu sia qui!
    Namastè

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  15. Ho letto e riletto l'articolo di Marigo e anche tutti i commenti, per alcune cose sono d'accordo, per altre no, ma ciò credo sia normale.Il punto è che in nessuno scritto ho trovato una soluzione concreta al problema che si è posto nel momento delle dimissioni di Berlusconi e cioè sul cosa bisognasse fare. Incaricare un'altra persona, ridare l'incarico a Berlusconi, sciogliere le camere? Queste erano le questioni sul tappeto e su questo dovremmo confrontarci, non sulla biosfera, i beni comuni o il concetto di trasformazione. Beninteso sono temi che condivido, ma se si vuole ripartire, ogni tanto occorrerebbe essere più pragmatici, meno "visionari".
    Grazie Rosa, buona domenica
    Namastè

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  16. Ciao wiska, il problema, a mio umile parere, non sono le dimissioni di Berlusconi o le scelte che si sono operate dopo, ma i motivi per i quali questo è avvenuto, dal rapporto.
    Capire per esempio qual siano i reali motivi della caduta è fondamentale. Altra tematica è la discussione della posizine che l'area di opposizione ha assunto, non riguarda nemmeno solo il nostro piccolo orticello ma va guadato dall'alto.Non a caso il neo premier greco è dello stesso tipo del nostro (chissà perchè).
    Capire il perchè le cose avvengano e in che contesto generale maturino è importate per collocarle storicamente.
    L'emergenza provocata dalle dimissioni di Berlusconi è, secondo me, una scusa per giustificarre un'azione ai limiti della costituzione.
    Tutti i sostentori della mancanza di altre scelte sembrano poi dimenticare chi sia Mario Monti. Presidente europeo della Trilaterale, membro direttivo del Gruppo Bilderberg.
    Un uomo che dichiara nei suoi scritti che il problema in molti paesi occidentali ed europei in particolare è un eccesso di democrazia.
    Quel che ci si chede è perchè quella che definimmo sinistra si sia consegnata armi, bagagli e cervello... e perchè molti che, teoricamente, si defiscono "portatori del nuovo" si siano consegnati insieme a lei..
    Si tende a tenere un profilo basso nel descrivere questo governo proprio per non rispondere a questa domanda...il dato certo e che quella che fu la sinistra, oggi condivida i valori e le proposte dell'èlite mondiale addirittura difendendoli e si appresti ad accettare silenziosamente cose che sino a ieri erano "inaccetabili"...
    Grazie wiska, buona domenica anche a te ;)
    Namastè

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  17. Ciao Rosa, quanto ti capisco, una mosca bianca che ha voluto vedere, circondata da mosche allegre che sguazzano nelle feci altrui . . .

    Sai cosa mi rende furioso? Che per colpa di queste persone dobbiamo accettare anche noi, tutti, uno stile di vita che di umano non ha nulla. Sono contento allo stesso tempo però, perché tutti questi analfabeti, (non credo leggano più di 3 libri l'anno questi personaggi che festeggiano e sono a favore dello schiavismo - globalizzazione), un giorno, dopo che saranno stati spolpati, dopo una vita di sacrifici per ritrovarsi vecchi, senza scopi ed obiettivi raggiunti, avranno lavorato per rendere ricchi gli altri e miseri loro, non si rendono conto che dei loro miseri 1200\1500 euro bene che vada, ne ritornano il 90% a chi li paga, poi dovranno curarsi perché avvelenati e malati, alla fine moriranno come tutti. Ne è valsa la pena? Se lo chiederanno questo. Per chi e per cosa avranno vissuto? E che vuoto regna dentro di loro, un vuoto che solo con i vizi, il calcio, la macchina, il consumo cercano di colmare quel vuoto, che come un buco nero li inghiotte, li rende disumani, automi, bigotti biechi, miseri e bastardi, privi di quell'empatia che avevamo, godono del male altrui, pensa che razza di persone sono, son quelli che acquistano i settimanali di gossip...e poi si parla di sterminio in atto, ma ma lo meritano di vivere queste masse che non usano il cervello? Che campano a fare?

    Sono stato drastico? Non credo, guardiamoci attorno, la realtà lo è molto di più!!!

    Buona giornata e stammi bene

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  18. Caro Dioniso, il problema parte da noi da quello che condividiamo e siamo disposti a "tracannare" ed accettare della cultura dominante. Tanto peggiore da parte dei consapevoli proprio perchè lo sono. Ogni forma di risveglio inizia sicuramente dalla volontà personale di aprire gli occhi alla vita.
    Questa volontà non può essere mera dichiarazione di principio, sono d'accordo con te, ma deve divenire pratica quotidiana, solo in questo modo potremmo pensare di cambiare qualche cosa.
    Un abbraccio e buona domenica ^_-
    Namastè

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  19. Ciao Rosa. Sai cosa mi piace applicare da anni a questa parte come principio importante della mia esistenza? Non so se lo ricordi, ma Platone, o Socrate, poco cambia, dissero: "Niente in questa vita è degno di essere preso in considerazione seriamente", pertanto tutto questo non è degno di essere considerato . . . a proposito del mondo delle idee e dell'illusione, il velo di Maya. Noi cerchiamo la stabilità in una dimensione in continuo divenire, siamo o non siamo assurdamente pazzi?!!!
    Namasté, un abbraccio cara Rosa

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  20. Cara Rosa, alla fine forse giungiamo alle medesime conclusioni, ma scegliamo diverse priorità, probabilmente partiamo da una visione della società, ma anche dell'individuo, diametralmente opposta. Io, almeno per quella che è la mia esperienza nella vita di tutti i giorni (non sulla rete, intendo), vedo persone che s'interrogano, che si mettono in discussione,cercano un confronto che a volte è anche acceso. Magari a volte sbagliano, ma sempre in buona fede. Tu parli di masse informi che possono essere la sinistra, l'opposizione o altro, che come tali seguono bovinamente (ritorna il popolo bue) ciò che una mai precisata sovrastruttura (elite mondiale etc.) ordina loro.
    Torno comunque un attimo alla recente vicenda politica: la costituzione stabilisce che la nostra forma di democrazia è di tipo parlamentare (non "diretta") per cui, dopo il mandato elettorale, il parlamento è sovrano e spetta solo ad esso stabilire chi deve governare il paese. Quindi la decisione di Napolitano di conferire il mandato a Monti, per poi essere approvato o meno dai rami del parlamento, appare assolutamente costituzionale e democratica.
    Quanto a Monti, non credo sia importante ciò che ha scritto o fatto in passato, quanto quello che farà.
    Ti rubo tempo e spazio, lo so, ma considero il confronto tra noi un fattore di crescita, soprattutto per me.
    Grazie, a presto
    Namastè

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  21. E' vero amico mio in fondo "nulla di tutto questo è veramente degno della nostra tristezza"
    ...stabilità è un concetto assurdo, impossibile in questo mondo.
    Chi ha il potere lo sa e ne approffitta.
    Un abbraccio a te Dioniso caro e buona serata ;)
    Namastè

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  22. Ma no tranquillo wiska, non rubi affatto spazio...e poi la crescita è sempre reciproca, non esiste la crescita di uno senza quella dell'altro che funziona da controparte!
    Grazie sempre ^_-
    Namastè

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