Vado, vengo, rivado, ritorno... insomma sono un poco volatile, lo so.
Avevo promesso la condivisione di ricettine vegan, ma poi sono sparita di nuovo.
Che dite, iniziamo con un dolcino? Una deliziosa torta di mirtilli, per esempio :)
Ecco qua:
Vado, vengo, rivado, ritorno... insomma sono un poco volatile, lo so.
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Dopo tante assenze, anche prolungate, pensavo di riprendere ad aggiornare questo spazio virtuale diversificando i contenuti inserendo qua e là anche foto di piatti e ricette plant based 100%
Mi farebbe piacere sapere se, tra chi ancora passa a leggere i miei post, c'è qualcuno che ha scelto un'alimentazione completamente vegetale e quali sono state le sue motivazioni :)
La respirazione yogica completa
Consiste in tre fasi successive legate da un armonico atto e costituisce la respirazione ideale.
«Lo yoga esiste da oltre quattromila anni, ma forse è nuovo per voi.
Lo yoga conferisce il dominio dei sensi e vi libera dalla loro schiavitù.
Lo yoga non consiste solamente nel tenersi in equilibrio sulla testa, come molti credono, ma insegna ad affrontare la vita con i piedi ben piantati in terra.
Questa disciplina SENZA ESSERE UNA RELIGIONE tutte le contiene, non essendo contraria a nessuna di esse.
Lo yoga dona ai giovani la saggezza dell'esperienza e agli anziani il segreto della giovinezza.
Lo yoga vi farà conoscere qualcuno che prima sicuramente ignoravate: il vostro proprio sé». Swami Satchidananda
Questa scienza, che ha sfidato i secoli, è come una goccia di verità nell'oceano inquinato che è la vita moderna. Ora viviamo in una civiltà che ci impone modi di vita innaturali: non sappiamo più respirare; mangiamo troppo ed in malo modo; ignoriamo l'arte del rilassamento psico-fisico, presi come siamo dal ritmo stressante della vita che conduciamo.
La pratica dello yoga consente di ottenere benefici sul piano fisico, mentale e spirituale, ma soprattutto costituisce una via di ricerca dell'UOMO INTERIORE.
Una delle pratiche più importanti e spesso sottovalutate è la respirazione.
La respirazione yogica completa
«Con la respirazione yogica il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano, un fascino particolare emana da tutta la persona. La digestione si svolge con facilità. Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica costante apporta felicità e pace.» Swami Sivananda
La respirazione completa consiste in tre fasi successive legate da un unico e armonico atto e costituisce la respirazione ideale:
respirazione addominale o diaframmatica;
respirazione toracica o media;
respirazione clavicolare o alta.
La tecnica
Per eseguire la respirazione completa, questa deve essere calma e profonda e non deve essere praticata a scatti o forzatamente. Respirare secondo i dettami della scienza yoga deve diventare una gradita abitudine.
Cominciamo dall'espirazione, perché è questa la fase più importante della respirazione, contrariamente a quanto siamo soliti pensare e fare. In ogni circostanza, dunque, bisogna liberare in profondità i polmoni dall'aria viziata, prima di inspirare aria fresca.
Ora ci mettiamo seduti, colonna vertebrale, collo e capo eretti. Nell'espirare bisogna contrarre prima la parete addominale e quindi vuotare la cassa toracica, per percepire l'espirazione. Inizialmente aiutiamoci con una leggera pressione delle mani ai due lati della cassa toracica. Il diaframma tende a salire verso il torace. L'espirazione deve durare il doppio della inspirazione (6 secondi circa). Per facilitare il rallentamento dell'espirazione possiamo poggiare il mento verso lo sterno e proveremo una meravigliosa sensazione di benessere.
Il respiro deve essere come un'onda tranquilla, quindi inspiriamo cominciando sempre dall'addome, gonfiandolo leggermente, per passare poi alla cassa toracica e agli apici.
L'inspirazione yogica completa unisce i tre modi di inspirare e li integra in un unico movimento ampio e ritmico. Il diaframma nell'ispirazione si abbassa verso gli organi addominali. Noi conosciamo generalmente solo 2 o 3 fasi della respirazione, ignoriamo la ritenzione a polmoni vuoti e quella a polmoni pieni (dal sanscrito suniaka e kumbaka). Dopo l'espirazione effettueremo una ritenzione a polmoni vuoti per la durata di un secondo, mentre la ritenzione a polmoni pieni seguirà l'inspirazione sempre per un secondo.
Questo ritmo respiratorio (6-1-3-1 secondi) non comporta alcun rischio e non ha controindicazioni, salvo casi di gravi disturbi patologici.
Effetti del prânâyâma
Il diaframma è un muscolo potente e si può considerare per importanza un secondo cuore che separa gli organi addominali da quelli toracici, procurando un eccezionale massaggio agli organi interni. La semplicità del sistema della respirazione yoga impedisce a molti di prenderla in seria considerazione, mentre sprechiamo fortune in cerca di salute con sistemi complessi e costosi.
La respirazione completa yoga è una necessaria difesa dall'inquinamento; correggendo la respirazione abituale otteniamo una rivitalizzazione dell'organismo nei confronti della fatica fisica e della depressione mentale. Il ritmo della respirazione è collegato a quello del cuore, in rapporto tale che ad ogni respiro corrispondono quattro battiti cardiaci; anche il ritmo dei pensieri è collegato a quello della respirazione: una persona che respira in fretta è agitata mentalmente.
E' auspicabile che tale dinamica del respiro entri nella scuola a livello di informazione prima, di formazione poi, mettendola in pratica nella educazione fisica.
Vi invitiamo vivamente a porla in pratica in qualsiasi momento della giornata e per la prima volta ci accorgeremo di quali energie enormi aspettano di essere rivelate a noi. Serenità.
di Renato Corradin
http://www.yoga.it/articoli/la-respirazione-yogica-completa/
"Stanne fuori!"
Non ho mai dato peso a questo, è un problema loro se non capiscono che tutti dovremmo essere anarchici.
Questo vorrebbe finalmente dire che ognuno di noi sarebbe cosciente di quel che è, che ognuno di noi avrebbe superato la fascinazione dell'ipnosi del sistema, che ognuno di noi saprebbe vivere con gli altri rispettandoli senza bisogno di esservi costretto da stupide regole.
Ci abituano sin da piccolissimi all'idea che queste regole siano indispensabili perché l'essere umano è, per sua natura, irresponsabile, stolto e cattivo.
Ci insegnano a stare in fila, a stare all'interno di recinti preordinati, ad obbedire, ci convincono sin da bambini che la struttura ed il controllo siano necessari perché da sempre l'umanità è stata organizzata in questo modo, gerarchicamente, con uno stato sovrastante e paterno (a volte), punitivo (sempre).
Ci hanno insegnato che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui, ma i confini e le regole del gioco le hanno stabilite loro.
Io sono anarchica perché credo che la libertà sia importante e vitale come l'aria e l'acqua.
Sono anarchica, perché rispetto la libertà altrui quanto la mia. Lo sono perché non ho interesse nel competere, nel gareggiare. Perché credo che gli esseri umani non nascano uguali, ma abbiano il medesimo diritto a non essere disturbati dal potere nel loro cammino.
Sono anarchica perché credo che l'umanità possa e debba essere migliore di come politici, preti, sapienti e padroni ce la descrivono.
Sono anarchica e dovreste esserlo tutti, mi domando come possiate non esserlo.
Credo davvero che un mondo migliore possa passare solo da qui.
Rosa Bruno
«Non sono stati Hitler o Himmler a deportarmi, picchiarmi, ad uccidere i miei familiari. Furono il lattaio, il vicino di casa, il calzolaio, il dottore, a cui fu data un'uniforme e credettero di essere la razza superiore.»
(Karel Stojka, sopravvissuto ad Auschwitz)
***
Libertà questa parola che tutti hanno a cuore e di cui tutti si riempiono la bocca.
Il profondo dolore di una madre che lotta per il proprio figlio e le sue toccanti parole.
Di Cristine Assange
Tramite PRESSENZA
(Foto di Stock File) |
Cinquant’anni fa, quando ho partorito per la prima volta come giovane madre, pensavo che non ci potesse essere dolore più grande, ma l’ho dimenticato presto quando ho tenuto tra le braccia il mio bellissimo bambino. L’ho chiamato Julian.
Ora mi rendo conto che mi sbagliavo. Esiste un dolore più grande.
L’incessante dolore di essere la madre di un giornalista pluripremiato che ha avuto il coraggio di pubblicare la verità sui crimini governativi di alto livello e sulla corruzione.
Il dolore di vedere mio figlio, che ha cercato di pubblicare importanti verità, infangato a livello globale.
Il dolore di vedere mio figlio, che ha rischiato la vita per denunciare l’ingiustizia, incastrato e privato del diritto a un giusto processo legale, più e più volte.
Il dolore di vedere un figlio sano deperire lentamente perché gli sono state negate cure mediche e sanitarie adeguate in anni e anni di detenzione.
L’angoscia di vedere mio figlio sottoposto a crudeli torture psicologiche nel tentativo di spezzare il suo immenso spirito.
L’incubo costante che venga estradato negli Stati Uniti, per poi passare il resto dei suoi giorni sepolto vivo in completo isolamento.
La paura costante che la CIA riesca a realizzare i suoi piani per assassinarlo.
L’ondata di tristezza quando ho visto il suo fragile corpo crollare esausto per un mini-ictus nell’ultima udienza a causa dello stress cronico.
Molte persone sono rimaste traumatizzate vedendo una superpotenza vendicativa che usa le sue risorse illimitate per intimorire e distruggere un singolo individuo indifeso.
Desidero ringraziare tutti i cittadini per bene e solidali che protestano a livello globale contro la brutale persecuzione politica subita da Julian.
Per favore, continuate ad alzare la voce con i vostri politici fino a quando sarà l’unica cosa che sentiranno.
La sua vita è nelle vostre mani.
Christine Assange
Ci incontreremo
Ci incontreremo un giorno… sì…e parleremo!
Al di là del grande muro del silenziomolto oltre questo oceano di dolore
Ci incontreremo… noi…e discuteremosmessa, finalmente, ogni retorica!Superiori, noi saremoLiberi…persino dal bisognoSenza finzioni, ci diremo tuttosoltanto per parlare, per andar dentroper ascoltare infine, per capire
Noi ci racconteremo quello che fummoche siamo e che saremo
Parleremo di noi…e del percorsodi quello che davvero abbiamo fattolo metteremo in luce
Di quella vita ed anche di ogni altraSenza stanchezza, invidia…senza doloreSenza più gelosia, senza mezzucci e trucchi
Noi lì ci incontreremo… un giorno…E parleremo
Poesia di Giandiego Marigo
Dedicata a Francesco Zaffuto amico garbato e gentile di grande nobiltà d'animo e apertura mentale. Ci mancherai ...
«E se credete ora che tutto sia come prima
perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina
convinti di allontanare la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte
Oltraggiati, derisi, zittiti, piegati, umiliati, insultati, segregati, malmenati, arrestati, esposti alla berlina e trattati come paria appestati con l'unica vera colpa di essere sani. Siamo in mano ad una banda di pazzi psicopatici sadici e glielo lasciate fare. Lasciate che ci trattino come pecore da macellare.
L'assurdo di dover dimostrare di essere sani (noi che lo siamo e che cerchiamo di restarlo con scelte di vita radicali) per avere un breve anelito d'una libertà che ci appartiene perché siamo vivi, 48 ore di libertà vigilata, il diritto a lavorare (assurdo!), il diritto alla vita che dovrebbe essere nostro per nascita.
Un mondo che non capisco più, che mi respinge. Vorrei solo capire perchè, chi lo decide, chi lascia fare. Quello che vedo è che ci stanno facendo di tutto, privandoci del diritto alla vita, al pensiero, alla parola, alla speranza. Quanto dolore, quanta rabbia dentro che non può esprimersi. Quanta frustrazione... a volte le lacrime danno un piccolo momento di sfogo, un piccolo sollievo, ma non basta.
Perchè lo state permettendo? Perchè lasciate che ci camminino in faccia?
Perchè non capite che oggi tocca a noi, ma domani, per una qualsiasi ragione, toccherà anche a voi!?
Senza la libertà non c'è salute, non c'è gioia, non c'è crescita.