martedì 18 maggio 2010

Golfo del Messico, Marea nera: Vendola propone soluzione “Made in Puglia”


La Puglia avrebbe a disposizione una soluzione tecnologica innovativa per far fronte alla crisi della marea nera nel Golfo del Messico. Ad affermarlo, è il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola (Sel), in una nota inviata sia al ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, che all’ambasciata d’Italia a Washington e all’ambasciatore Usa in Italia, David Thorne.

«La Fluidotecnica Sanseverino, con sede a Bari, ha realizzato un sistema in grado di assorbire ed eliminare le chiazza di olio che si depositano sulla superficie del mare». L’Oilsep Cc Ecology, questo il nome del macchinario brevettato, «è in grado di separare senza additivi chimici l’olio dall’acqua permettendo così una rapida eliminazione di tutti gli elementi inquinanti che galleggiano».

Il sistema è interamente finanziato da un imprenditore barese, Michele Sanseverino, che ha utilizzato i risparmi di famiglia. Esso è stato già testato da grandi aziende (tra cui la Bosch) ed è oggetto di interesse nelle zone di estrazione di idrocarburi fossili, come l’Oman e la Nigeria.

«In collaborazione con il distretto della meccanica della Confindustria di Bari – ha dichiarato Sanseverino – siamo già al lavoro per preparare un piano d’azione e pianificare eventuali interventi. La macchina funziona e siamo pronti».

«La Regione Puglia – scrive ancora il governatore Vendola – da sempre è sensibile alle tematiche ambientali e riconvertitasi all’economia verde, ha permesso negli ultimi anni la nascita di floridi distretti produttivi regionali. Da uno di questi distretti, quello della Meccanica, arriva la proposta di una possibile soluzione radicale al problema del versamento di petrolio in mare».

Intanto per arginare la fuoriuscita di greggio pari a circa 5 mila barili al giorno, gli Stati Uniti le stanno tentando davvero tutte. Dopo la proposta di bruciare il petrolio, il fallimento della collocazione di una campana che a oltre 1.500 metri di profondità avrebbe dovuto bloccare il flusso di petrolio, si proverà a collocare un tubo di 15 centimetri di diametro che dovrebbe fungere da collettore per consentire il passaggio del fluido verso una pipeline che lo porti in superficie per essere sversato in una nave cisterna. (barimia.info)

tratto da : 9online.it

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