sabato 9 ottobre 2010

ASIA tra infanticidi e pedofilia

tratto da: Humanita uomo


 Cina dello sviluppo economico. Oppure dalla Thailandia, dalle Filippine, da uno qualsiasi dei paesi asiatici dai mille record positivi e negativi, dove sempre più profondo è l'abisso tra nord e sud, dove insieme ai più alti tassi di crescita del mondo si registrano livelli più alti di povertà, di abusi sessuali e di violazioni dei diritti umani compiuti soprattutto sui bambini. Bambini stremati dalla fame, discriminati, rapiti, violentati, costretti a prostituirsi e a lavorare come bestie

 
 
Bambini lasciati morire di stenti come accadeva in un orfanotrofio della prospera Shangai di fine millennio, cuore industriale, finanziario e commerciale della Cina moderna. Nel posto del non ritorno, come è stato soprannominato l'istituto di assistenza per l'infanzia, gli orfani venivano rinchiusi in piccole stanze della morte e imbottiti di sedativi. Un lager dove erano le stesse infermiere a decidere chi condannare a morte, e dove su 272 bambini ammessi ne sono morti 211.
 
 Jain Xun, morto tra queste stesse mura. La foto del suo corpicino scheletrico, i polsi stretti dai lacci che lo immobilizzano sul lettino, ha fatto il giro del mondo, insieme a quelle, terribili, degli altri piccoli cinesi che, secondo la denuncia dell' associazione per i diritti umani "Human Rights Watch" sarebbero morti per abbandono, freddo, denutrizione e torture in questo e in molti altri Istituti per l' infanzia.
 
 Il caso di Shangai non è l'eccezione ma la regola, e servirebbe a contenere - insieme agli aborti coatti -. Secondo il programma di pianificazione familiare di un solo figlio per ogni coppia, avrebbe portato alla "scomparsa", soltanto nel 2005 di oltre 300.000 bambine, per tradizione considerate come una sciagura mandata dal cielo. Quando invece dell'attesissimo maschio viene alla luce una femmina, in Cina può succedere di tutto, persino che la neonata venga abbandonata o scompaia nel nulla.
 
 Nelle aree più sottosviluppate sono ancora praticati gli infanticidi, ma si sostiene che i casi riportati dalla stampa siano soltanto una minima parte, rispetto al numero reale. C'e anche chi uccide i figli del primo matrimonio per avere diritto a un'altra gravidanza con il secondo marito. "Non sapevo come fare, Zhu ed io ci eravamo appena sposati e volevo renderlo felice regalandogli un figlio; così ho deciso, ho portato i bambini in campagna e li ho strangolati con una corda", ha confessato una donna di Pechino alla polizia subito dopo l'arresto. L'offerta appare su un'insegna luminosa, in una strada del centro di Yokohama.
 
Di questi tempi la prostituzione infantile va a gonfie vele in Giappone, sicuramente più della borsa di Tokyo. Un' ora con una bambina di undici-dodici anni può costare fino a, 300euro circa. Ma pochi sono i giapponesi che si tirano indietro di fronte a una simile offerta. Gli uomini giapponesi sono noti in tutto il mondo per la loro pedofilia, e altrettanto famosi sono i sex tours diretti nelle Filippine o in Thailandia, dove il sesso è poco costoso e dove i pedofili sono rilasciati dietro cauzione e senza processo. Cambogia, Laos e Vietnam hanno migliaia di prostitute bambine.
 
Ottocentomila almeno sono le prostitute di età inferiore ai sedici anni. Un grosso racket della prostituzione minorile è in Nepal da dove ogni anno ventimila bambine vengono spedite in India. Agli inizi degli anni novanta la polizia cinese scopre 40.000 casi di donne e bambine rapite e vendute, e arresta e condanna 15.000 rapitori coinvolti in uno dei traffici più redditizi di tutta l'Asia. Ma purtroppo le pene sono troppo leggere: chi sequestra una donna o una bambina è condannato a cinque anni o anche meno, la stessa pena inflitta a un ladro di buoi. La provincia cinese più colpita dal traffico di bambini è lo Shandong, dove mediamente in un anno sono stati rapiti 8000 minori.
 

A volte sono gli stessi contadini poveri a vendere la propria figlia ai commercianti di schiave, spesso per pagare i debiti di gioco. La vittima può costare dai 500/1000euro l'equivalente di molti anni di reddito di un agricoltore cinese. Lo scorso anno la polizia ha scoperto 15000 casi di bambine vendute a contadini che non erano riusciti a trovare moglie.

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