domenica 10 ottobre 2010

Mortalità e malnutrizione


tratto da: Humanita uomo
 
 Nel 2000 il mondo all’unanimità prometteva: entro il 2015 avremo ridotto di 2/3 la mortalità infantile (1). A fine 2010 le promesse sono un’eco imbarazzante mentre la realtà sono numeri che scendono lenti e incerti o addirittura risalgono drammaticamente.
8.1 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano a morire ogni anno per cause banali e prevenibili. Un terzo di queste morti ha come concausa la malnutrizione, acuta o cronica, denuncia il Rapporto su La mortalità infantile e l’impatto della malnutrizione di Save the Children – . Sono oltre 4 milioni in Africa, 3.7 milioni in Asia e circa 240 mila in America Latina e nei Caraibi, i bambini che perdono la loro battaglia per la sopravvivenza ogni anno. 64 i paesi dove si combatte questa guerra e dove si concentra il 95% delle morti infantili del pianeta. Ciad, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Guinea-Bissau, Sierra Leone, Mali, Somalia, Repubblica Centro Africana, Burkina Faso, Burundi, i 10 stati con i più alti tassi di mortalità infantile del mondo.

Il 90% delle morti è dovuto a poche, prevenibili e curabili malattie: in particolare, polmonite, diarrea e malaria sono responsabili di oltre il 40% dei decessi infantili. Oltre 3.5 milioni di morti avviene alla nascita, in gran parte dei casi per gravi infezioni (es. sepsi, polmonite, tetano), asfissia o parto prematuro. “Fino a non tantissimi anni fa anche in Italia la mortalità infantile e la malnutrizione erano un problema molto grave che però è stato superato e risolto alla radice

L’Africa subsahariana e il Sud Asia sono le aree del mondo dove il problema è più acuto – con la prima che detiene il triste primato di 1 bambino che muore ogni 8 nati vivi e la seconda che totalizza un terzo delle morti infantili del mondo. Inoltre appartengono all’Africa subsahariana Ciad, Congo, Zimbabwe i 3 paesi che insieme a alle isole caraibiche Trinidad e Tobago, dal 1990 ad oggi hanno visto peggiorare i propri tassi di mortalità infantile.
 
“Accanto a queste situazioni limite registriamo anche dei progressi in nazioni come Ghana, Egitto, Mozambico, Indonesia, Nepal, Bangladesh, che non solo hanno ridotto la mortalità infantile ma hanno fatto sì che i miglioramenti riguardassero tutta la popolazione infantile, compresi i bambini più poveri e svantaggiati”. “Tuttavia se vogliamo vincere la nostra battaglia dobbiamo fare molto di più e intervenire anche sulla malnutrizione (4) che è il killer nascosto di circa un terzo dei bambini che muoiono entro i 5 anni”.
 
Si stima che il 14.5% delle morti infantili sia collegato alla malnutrizione cronica, il 14.6% alla malnutrizione acuta, il 6.5% a mancanza di vitamina A e il 4.4% a carenza di zinco. Nel mondo sono 195 milioni i bambini con malnutrizione cronica. Il 65% di essi si trova in 10 paesi: India, Cina, Nigeria, Pakistan - dove la situazione è drammaticamente peggiorata dopo le alluvioni - Indonesia, Bangladesh, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Filippine, Tanzania.
 
“Quando un bambino non ha di che mangiare e non assume i principi nutritivi giusti per la sua crescita, diventa debole e il suo sistema immunitario, ancora immaturo, più vulnerabile a malattie”
 “La malnutrizione, fino al suo esito mortale, è il risultato di una dieta povera e di infezioni, in un circolo perverso in cui i due aspetti si influenzano negativamente. Non a caso un bambino gravemente malnutrito è 9 volte più a rischio di morire di un bambino ben nutrito”. Tra le soluzioni che Save the Children indica per risolvere il problema della malnutrizione: allattamento esclusivo al seno, distribuzione di micronutrienti, supporto economico a donne e famiglie, sistemi agricoli e coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità e costi adeguati alle esigenze delle madri e delle comunità più povere, centri di cura per bambini gravemente malnutriti.

Nessun commento:

Posta un commento

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.