sabato 2 ottobre 2010

Nicaragua: un giro del mondo in nave per dire no alle armi nucleari


Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega Saavendra ha chiesto lo scorso martedì che le risorse economiche e quelle intellettuali che si utilizzano per produrre armi nucleari vengano destinate per liberare dalla povertà i popoli di tutto il mondo. Il leader sandinista ha pronunciato il suo discorso contro le armi nucleari durante la visita della Nave della Pace, che partita dal Giappone lo scorso 2 agosto, ha attraccato a Puerto Corinto - il principale porto del Nicaragua nel Pacifico - con 1250 persone a bordo, a pochi giorni dalla celebrazione (oggi) della giornata della nonviolenza.
La visita fa parte del Viaggio Globale per la Pace, giunto alla sua 70esima edizione. Un giro del mondo in 80 giorni di navigazione e visite in 18 paesi del mondo, tra Asia, Europa e Americhe per promuovere la pace e con l'obiettivo specifico di sensibilizzare il mondo al raggiungimento della meta per i 2020 di un mondo senza armi nucleari.
I promotori della Nave della Pace sono convinti che viaggiare possa essere uno strumento per favorire cambiamenti sociali e politici positivi, per questo la selezione delle destinazioni è determinata da considerazioni socio-politiche e non da interessi commerciali. E la scelta del Nicaragua ne è un esempio.
Lo scalo nel paese centroamericano dimostra “l'importanza che l'America Latina e in particolare il Nicaragua rappresentano per la società civile internazionale nella promozione della pace e i valori della solidarietà, promozione e risoluzione dei conflitti e l'abolizione del nucleare” si legge in un comunicato della Ong Nave della Pace.
Durante la tappa nicaraguense il presidente Ortega ha insignito dell'onorificenza di Orden Independencia Cultural Rubén Darío Shigeko Sasamori e Junko Watanabe due sopravvissute al bombardamento di Hiroshima, e il presidente della Ong, Yoshioka Tatsuya.
Daniel Ortega durante la cerimonia ufficiale di benvenuto alla Nave della Pace, ha dichiarato che il modello capitalista imposto in tutto il mondo ha portato con sé la moltiplicazione degli armamenti atomici e un eccessiva spesa militare, mentre i popoli del mondo fanno i conti con la povertà e la miseria. Ha sottolineato il fatto che “65 anni fa gli Stati Uniti avevano un paio di bombe atomiche, oggi questo paese e altre nazioni del pianeta possiedono un sufficiente arsenale atomico potenzialmente capace di distruggere mille volte la vita del nostro pianeta. E' il modello egoista di concentrazione della ricchezza e moltiplicazione della povertà quello che ci permette di spiegare perchè la modernità ha portato alla moltiplicazione degli armamenti atomici nel mondo, le spese militari e la povertà per i nostri popoli” ha detto il presidente.
Per poter cambiare questo modello è necessario stabilire un'etica della solidarietà in tutto il mondo: “Perchè non mettere tutte queste risorse, tutta la scienza, tutte le conoscenze a disposizione per sradicare la povertà, per portare salute e educazione e tutti i nostri popoli, per stabilire davvero una etica di solidarietà nel mondo? Ecco dove sta il problema: il modello, se non cambiamo il modello difficilmente potrà cambiare l'umanità”.
Yoshioca Tatsuya, presidente della Nave della Pace ha dichiarato che le motivazioni che lo hanno portato a scegliere il Nicaragua tra i pesi da visitare è il fatto che il popolo nicaraguense capisce chiaramente il valore della pace e della riconciliazione nazionale. “Un altro motivo che ci ha portato fin qui è che il Nicaragua è l'unico paese al mondo in cui c'è una partecipazione totale alla rete internazionale dei Sindaci per la Pace, in molti paesi l'iniziativa registra giorno dopo giorno nuove adesioni, ma in Nicaragua c'è una partecipazione del 100% caso unico al mondo”, ha dichiarato Tatsuya. Durante i suoi interventi ha ricordato in varie occasioni che il tempo stringe per conoscere di prima mano gli effetti della minaccia nucleare per l'umanità : “ Purtroppo i sopravvissuti non staranno con noi per molto tempo, sono passati già 65 anni da quando lanciarono le bombe atomiche e loro erano bambini - ha spiegato - il fatto è che la maggioranza di loro ha già 70 anni o più, ma anche tutti i problemi sociologici e fisici dovuti a quello che hanno subito col bombardamento, sto parlando di cancri multipli per esempio, fa si che il tempo che ci rimane per poter ascoltare direttamente le esperienze delle uniche persone sopravvissute a un attacco nucleare è abbastanza corto. Una volta che loro non ci saranno più si perde la parte umana della storia e con essa la motivazione a lottare contro tutto questo. Le testimonianze che loro fanno in tutto il mondo sono un'arma, un'arma contro l'arma nucleare”.
La visita in Nicaragua è durata due giorni e i passeggeri della Nave della Pace hanno potuto visitare alcuni progetti sociali del paese, incontrare gli studenti universitari e consegnare dei doni al paese centroamericano (una ambulanza donata dal Giappone, 30 microscopi e materiale scolastico). La Nave è già in rotta verso Guatemala e Messico e tornerà in Giappone il prossimo 20 ottobre.


Elvira Corona (inviata Unimondo)

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