venerdì 16 dicembre 2011

Ecuador, un giorno trascendentale per i diritti umani

Per la prima volta nella storia del paese andino una coppia omosessuale si vede riconosciuti gli stessi diritti di una coppia etero
 

scritto da
Tancredi Tarantino
Mentre l'Europa della crisi economica perde la bussola dei diritti e della solidarietà, come dimostrano gli episodi razzisti di Torino e Firenze, l'America Latina continua a compiere importanti passi in avanti nella costruzione di una società basata sul buen vivir.
Ancora una volta è l'Ecuador a farsi fautore di importanti misure nel rispetto dei diritti civili e della diversità. Lo scorso 14 dicembre, l'Istituto ecuadoriano di sicurezza sociale (Iess), con funzioni simili al nostro Inps, ha riconosciuto a Janneth Peña, una donna di 50 anni, la pensione di reversibilità in seguito alla morte della compagna Thalìa Alvarez. È la prima volta, nella storia del piccolo paese andino, che una coppia omosessuale si vede riconosciuti gli stessi diritti di una coppia etero.

"Dopo anni di lotte, si tratta di una conquista davvero importante per la comunità gay e lesbica dell'Ecuador", ha dichiarato la stessa Janneth. Un risultato storico che prende le mosse dalla Costituzione del 2008, fortemente voluta dal presidente Rafael Correa nonostante l'opposizione della Chiesa e dei poteri forti del paese. Una Carta che, oltre a riconoscere il diritto umano all'acqua, restituire dignità ai popoli indigeni, considerare la natura un soggetto di diritto e dichiarare l'Ecuador territorio di pace, assimila le coppie di fatto a quelle unite in matrimonio e va anche oltre, garantendo alle coppie omosessuali gli stessi diritti riconosciuti alle unioni tra persone di sesso diverso.
Un risultato tutt'altro che scontato quello ottenuto da Janneth in seguito alla morte di Thalìa, riconosciuta difensora dei diritti umani e dei diritti della comunità lesbica ecuadoriana. "Non è stato facile portare avanti questa battaglia senza Thalìa - racconta commossa Janneth - ho dovuto affrontare la diffidenza e il razzismo delle istituzioni, ma alla fine lo Stato mi ha dato ragione". E ha dato ragione a chi si è speso a fianco di Janneth, come la deputata Paola Pabòn che ha portato il caso all'interno delle istituzioni e che commentando la notizia dal sito del Parlamento ha dichiarato: "È un giorno trascendentale per i diritti umani".
Ad esprimere la propria soddisfazione è anche il direttore dell'Iess, Ramiro Gonzales, per il quale il riconoscimento concesso a Janneth segna "una svolta decisiva nell'uguaglianza di genere e nella tutela dei diritti umani".
La convivenza tra Janneth e Thalìa è durata quasi quattro anni, "tre anni e dieci mesi" precisa Janneth. Per lo Stato ecuadoriano sono sufficienti a garantire la parità di trattamento e restituire un po' di dignità al variegato universo lesbo, gay, bisex e trans che si muove all'ombra delle Ande ecuadoriane.

http://it.peacereporter.net/articolo/32115/Ecuador%2C+un+giorno+trascendentale+per+i+diritti+umani

2 commenti:

  1. Ecuador, paese credo cattolicissimo come il centro e sud america, è anni luce avanti al nostro paesello di Papi, papi e papponi (perdonami il francesismo)
    Beati loro!!!

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  2. Mah Paolo...il nostro paesello con la sua economia gonfiata artificialmente, colonia statunitense, con un livello culturale mai decollato, stato della chiesa sotto mentite spoglie, per metà mafia e per l'altra metà parrocchia, non è indietro soltanto in questo, la crisi ci sta ampiamente ridimensionando e presto (?) saremo meno che terzo mondo.
    Ti abbraccio ;)
    Namastè

    P.s francesismo più che appropriato, caro mio!!!

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