venerdì 13 luglio 2012

Filosofia della condivisione: il nuovo che avanza.

tratto da: ViviConsapevole

La competitività in ogni ambito delle attività umane, i conflitti di ogni genere, l’abuso dei diritti e della dignità di tante vite umane, hanno creato e stanno creando degli squilibri sociali immensi. Nonostante l’attuale contesto di globalizzazione, tali squilibri permangono, e ne sorgono ogni giorno degli altri con delle dimensioni ancora più problematiche, frutto dell’inadeguato coordinamento degli Stati. Proprio questi ultimi sono spesso orientati alla ricerca di potere, che perlopiù crea disuguaglianze, predominio di gruppi economici e finanziari che dettano l’agenda della politica, suscitando nello stesso tempo sdegno e violenza a danno del bene comune.

Secondo diversi filosofi, una nuova epoca sta però avvicinandosi. La parola chiave che la definisce è condivisione. Ciò che contraddistingue questa nuova epoca è infatti la cooperazione, la capacità di singoli, gruppi e nazioni di condividere ciò che hanno e di lavorare assieme nella risoluzione dei problemi, promuovendo un clima di pace. A garantire il futuro del pianeta non sarebbe quindi la competizione, ma la capacità di aiutarsi, di unire le proprie forze puntando al benessere di tutti, nessuno escluso. Il nuovo che avanza si caratterizza per la progressiva presa di coscienza che l’essere chiamati al dono significa ascoltare costantemente la parte migliore di noi stessi.


La filosofia della condivisione muove le sue riflessioni a partire da un’antropologia positiva, che supera la concezione economica classica di homo economicus per approdare a quella più recente di homo empaticus. Con le sue azioni, è questa seconda tipologia di uomo che scardina poco a poco le barriere dell’indifferenza e tesse una rete sociale, garanzia di apertura, scambio e integrazione. Egli sente di appartenere e di sostenere la rete che comincia dal piccolo e a livello locale, ma che si dirama fino a diventare nazionale e sopranazionale; si sente parte di una comunità che promuove la solidarietà, l’uguaglianza, la responsabilità civile, valori che crede fondamento essenziale per ogni società.

La filosofia della condivisione ritiene che l’uomo stia iniziando a vedere il mondo con occhi nuovi. È un uomo che vede le cose con la speranza che quel piccolo seme da lui gettato servendo il prossimo, nell’educazione dei giovani, nel soccorrere chi è più in difficoltà, nell’aiutare lo straniero a integrarsi, nel salvaguardare l’ambiente, possa crescere e mutarsi in coscienza collettiva. Impegnato nell’educare e nell’educarsi alla gioia, l’homo empaticus ha capito che la vita buona richiede reciprocità e che dare è sempre anche ricevere.

L’essere umano non viene dunque considerato rapace e indomabile, creatura fatta di passioni e impulsi che spingono inesorabilmente a consumare. Generoso e capace di andare incontro ai bisogni dei suoi simili, l’uomo avrebbe piuttosto smarrito il cammino che lo conduce verso relazioni più giuste con i suoi simili, con l’ambiente che lo ospita, e verso una vita più salutare e felice. Egli avrebbe difficoltà a valutare il mondo e le relazioni sociali secondo parametri diversi da quelli imposti e favoriti dall’attuale sistema economico e dalle avide logiche che ne stanno alla base. In ogni uomo ci sarebbe un potenziale d’amore e creativo inespresso, una forza bloccata da un consolidato modo egoistico di pensare e agire che esclude ogni senso di responsabilità nei riguardi del prossimo. L’uomo vive al di sotto del suo reale potenziale e fatica nel suscitare, proteggere e promuovere la vita, la fraternità e la comunione.
La condivisione rappresenterebbe il fattore in grado di tirare fuori questo potenziale inespresso.
Una visione troppo ottimistica? Può darsi. Ma si tratta, secondo questi stessi filosofi, di un percorso globale al quale ogni uomo sarà presto chiamato, un percorso di amore e di coraggio che non lascia vere e proprie alternative. Come a dire: se non accetteremo la cooperazione potremmo seriamente rischiare di fare tutti quanti una brutta fine. Il pianeta potrebbe non resistere alle continue tensioni cui l’umanità lo sta sottoponendo.

Da qui l’accento posto da molti studiosi sul «prestare attenzione» e sul «prendersi cura», sul guardare con amore e compassione il mondo naturale che ci circonda, sul combattere per una società più giusta. In ogni paese stanno nascendo nuovi gruppi con il desiderio di tradurre in modo concreto i più alti ideali e di lavorare per il bene degli altri, superando barriere ed egoismi. Un numero crescente di uomini e donne coraggiosi stanno spendendo la loro vita per cause nobili; uomini e donne aperti al mondo, che hanno saputo leggere i segni dei tempi e provano a dare risposte adeguate, il più delle volte pagando un caro prezzo.

Sono coscienti del fatto che la spinta individualistica ha liberato enormi energie, ha sostenuto la vitalità di un mercato capace di esprimere sempre nuove domande. Oggi, però, quello sviluppo è rallentato entrando in crisi in modo irreversibile, c’è un dissolvimento delle capacità decisionali nelle questioni di interesse collettivo e l’autonomia dei comportamenti è sfociata in forme di disagio. Per il futuro, i valori su cui occorre puntare poggiano sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità. In sintesi, sulla condivisione.

12 commenti:

  1. La speranza è l'ultima a morire!
    D'accordo! Lo so!!!!
    Ci vuole un po' di fiducia nell'individuo e nelle sue capacità.
    Ed io sono sicuro che le cose cambieranno in meglio.
    E' solo che ... non so quando.
    Come cantava Luigi Tenco "... non so dirti come e quando ma un bel giorno cambierà ..."
    Ciao Rosa.

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    1. "Vedrai...vedrai, vedrai che cambierà", sempre per dirla con Tenco, dai prendiamo questa parte della sua canzone e lasciamo, per un momento, perdere "il non so dirti come e quando".
      Aiutare, con il pensiero positivo e permettere alla legge di attrazione di agire è fondamentale. La speranza è l'ultima a morire tu dici, giustamente, aiutiamola a sopravvivere, diamole una mano... forse anche questo potrebbe far parte del cambiamento.
      L'empatia è amica fidata della forza debole e viaggia su fili di seta, è fatta di sensazioni e si nutre d'amore, non dimentichiamoci mai di nutrirla....e vedrai che finalmente cambierà :)))
      Buona serata Gianni caro.
      Namastè

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    1. Ciao Vess...assolutamente SI... :))
      Buona serata.
      Namastè

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  3. Ciao Rosa, lo spero ardetemente anch'io ma, se si è obbiettivi, non c'è nulla di nuovo sotto il sole (basta ricordare le parole di Gesù) ma è anzi l'eterma lotta per la liberazione dello spirito dell'umanità dal "dio della guerra e della sopraffazione" che ci ha incatenati in un mondo "positivo, razionale e materiale" ingannandoci sul fatto che ci sia solo quello o al massimo "finti" paradisi ed inferni in base alle rispettive "virtù e peccati".
    Concordo in pieno con ciò che dice l'articolo: l'umanità ha potenzilità immense ma fino a che saremo LORO schiavi queste potenzialità rimarranno inespresse ... non voler affrontare questo punto vuol dire non voler risolvere veramente il problema (ti ricordi il video su quanto sia influenzabile il nostro cervello) ma solo filosofare perchè è da sempre che esistono comunità che hanno rifiutato il LORO dogma (a partire dalle società gilaniche fino alle comunità anarchiche di marsiglia e barcellona) ma che però sono state fisicamente eliminate (basta pensare a tutte "le streghe" bruciate dai detentori della verità divina).
    Parlare di vecchi e di nuovo confonde le idee mentre, prendendo spunto dall'aforisma di M.L. King a sx, è solo questione di coraggio: non avere paura della morte fisica ed avere il coreggio di affrontare il "viaggio" per rincogiungerci alla nostra anima o spirito o come cavolo si può chiamare. Personalemte penso ogni giorno ad un momdo migliore ... finora i risultati sono stati scarsi ma, come dice il post, è l'unica via per cui non si può che prenderla sperando così di "contaggiare" chi ci sta a fianco. Namastè

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    1. Certo, hai ragione, quel che si vede attorno a noi non è confortante e la "struttura" della sociertà appare insormontabile ed imbattibile, ma io credo che sia necessario acquisire un nuovo punto di vista una nuova chiave di lettura, di recente ho potuto vedere questo interessantissimo video della dott.ssa Dolores Cannon (Ricercatrice Psicologa e Ipnologa) dove parla della "Nuova Terra" e di cui ti consiglio la visione, se ancora non lo hai visto. Alla luce delle sue affermazioni, credo che noi dovremmo iniziare a concentrarci su quello che dobbiamo fare piuttosto che sulle sue conseguenze e sul suo successo, non è affatto detto che quel che noi abbiamo capito debba essere compreso da tutti e forse non è nemmeno possibile per tutti il capirlo.
      Molto semplicemente non è detto che tutti vengano laddove noi vorremmo andare e stiamo andando.
      Questo è quello che "loro" non vorrebbero che noi sapessimo...perchè, molto semplicemente smetteremmo di lavorare per loro.
      Però iniziamo a valutare se non sia il caso di non caricarci, quasi fosse nostra responsabilità, di tutta la negatività di questo mondo.
      Un abbraccio e buon fine settimana amico mio :)
      Namastè

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    2. Grazie video molto interessante e "anticipatorio"...
      Non ho più voglia di caricarmi la negatività di questo mondo per cui ho deciso di smettere di fare l'avvocato perchè si respira aria "cattiva ed ingiusta" ... questo siatema è sbagliato in ogni sua virgola per cui "deve" essere abbandonato e non combattuto perchè combatterlo signifoica mantenerlo in piedi come scopre Neo quando incontra l'Architetto ... non voglio più far parte del sixtema anche se non ho la più pallida idea di cosa mai farò dopo aver chiuso "bottega" ... penso però che sia proprio l'ignoto il bello della vita.
      Buona domenica

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    3. Non mi sorprende affatto amico mio, si respirava aria di decisioni molto importanti negli ultimi tuoi scritti, Una decisione così importante è certamente maturata nel tempo e non può che essere meditata.Sulla sostanza e sui motivi, come posso non essere d'accordo?
      Di mio posso pregare perchè il tuo percorso sia "semplice" e ti dia quella "felicità" e quella "pienezza" di cui senti il bisogno. Fammi sapere, ho piacere nel seguire il tuo cammino.
      Segui quello che ti dice il cuore e ascolta ciò che la tua anima chiede, solo questo, penso, di poterti dire.
      Buona domenica e buon cammino.
      Namastè

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  4. Condivisione... una bellissima parola da insegnare fin dalle elementari.

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    1. Sono d'accordo Max sarebbe il caso! Iniziare bene è fondamentale, invece insegniamo la competizione ed esasperiamo la meritocrazia...insegnando loro che chi resta indietro è perduto...pazzesco no?
      Un abbraccio.
      Namastè

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  5. Meraviglioso!
    Leggere tutto ciò in questo particolare momento storico mi aiuta a proseguire nel mio intento di condivisione e cooperazione anche in campo sociale e sindacale.
    Baci.

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    1. Si Arianna, è molto importante che non sia solo teoria, ma che divenga comportamento e scelta, anche spirituale. Essere è sempre meglio che descrivere.
      Un caro abbraccio e buon fine settimana :)
      Namastè

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