domenica 16 maggio 2010

Scie chimiche e crollo dell’umidità


Passata la festa, gabbato lo santo.

Il 4 maggio 2010, tra gli altri argomenti, il programma trasmesso da Italia 1,"Mistero", ha trattato la questione "scie chimiche". Per i due giorni successivi, le attività di aerosol clandestino si sono interrotte, come per miracolo, in tutta Italia. Gli avvelenatori, consci del fatto che molti cittadini, con l’osservazione, avrebbero cercato conferma delle dichiarazioni all'interno di "Mistero", per non dare nell'occhio, non hanno usato gli aerei chimici: si è potuto così finalmente ammirare, dopo tanto tempo, un cielo azzurro intenso e con una profondità ormai divenuta uno sfocato ricordo. Si sono formate delle nuvole naturali, per lo più cumuli che, pur di notevoli dimensioni, non hanno offuscato i raggi solari. Una luce adamantina, infatti, ha reso i colori del paesaggio brillanti ed i contorni netti.

A queste constatazioni empiriche, di per sé significative, ma non probanti, si devono aggiungere dei dati oggettivi utili a testimoniare in modo inoppugnabile che, non appena le operazioni chimiche sono sospese o diradate, i parametri meteorologici (umidità relativa, radiazione solare etc.) tendono ad assestarsi sui valori delle medie stagionali. Si considerino, ad esempio, i valori igrometrici rilevati in alcune località della Liguria sia del litorale sia dell'entroterra: si noterà che l'umidità atmosferica ha toccato livelli alti o altissimi. Questo suffraga le acquisizioni di vari ricercatori e scienziati, tra cui l'astrofisico Paolo C. Fienga, che, tempo addietro, notava un drastico e repentino crollo dell'umidità in concomitanza con le operazioni chimiche. L'aria diventa asciutta anche in località costiere un tempo molto umide, mentre si genera una foschia biancastra che, a poco a poco, vela il sole.

E' quindi evidente che spesso le scie hanno una funzione igroscopica, funzionale più che al controllo dei fenomeni meteorologici, a programmi di tipo militare: l'umidità attenua, infatti, la trasmissione dei segnali elettromagnetici.

Purtroppo, confidando nella superficialità dei telespettatori, rimasti con il naso all'insù solo per qualche giorno, gli artefici dell'operazione “scie chimiche” hanno ripreso i voli, prima alla chetichella, quindi in modo sfacciato: la situazione è presto precipitata. Attualmente si assiste ad uno spaventoso crescendo delle attività chimico-biologiche con il solito infernale corollario, a base di pseudo-cirri a forma di uncino o di serpente, nebbie sulfuree, ronzii di elicotteri, sinistri e rimbombanti aerei C-17 ed A-330 a bassa quota…

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