domenica 16 maggio 2010

USA e RUSSIA alleati per il Golpe

Centinaia di sostenitori del deposto presidente del Kirghizistan, Kurmanbek Bakiev, hanno assaltato gli edifici governativi di Osh, Jalalabad e Batken, tre città al sud del paese, così come il principale aeroporto di questa regione.
Alcuni testimoni hanno assicurato che gli assalitori hanno sequestrato il governatore di Jalalabad.
Esigono il ritorno dei governanti regionali che sono stati rimossi dai loro incarichi dal governo di fatto.
Questo assalto presuppone la prima grande sfida al governo creato da un mese, dopo il colpo di Stato contro il presidente Kurmanbek Bakiev. Questo intervento si è concluso con 80 morti.

Escalation di tensioni
La Bielorussia, paese dove si trova attualmente il presidente deposto Bakiev, ha ritirato il suo ambasciatore del Kirghizistan e ha informato che tutti i suoi diplomatici hanno abbandonato la capitale, Bishkek, per motivi di sicurezza.
Rosa Otunbayeva, presidente dell'attuale governo di fatto, ha avvertito che reprimerà qualsiasi intento di ripristinare il precedente governo.
Bakiek, la scommessa sbagliata degli USA nella regione
Bakiek è arrivato al potere attraverso un colpo di Stato nel 2005, conosciuto come “La rivoluzione dei Tulipani” che rovesciò il presidente di allora, Askar Akayev. Curiosamente, oggi la presidente di fatto del paese, Rosa Otunbayeva, è stata anche ministra degli esteri nel gabinetto del governo di Bakiek.
Questa cosiddetta “rivoluzione” è stata interpretata in seguito come un intervento politico degli USA nel Kirguistan per sistemare un alleato nella presidenza, un rappresentante che rispondesse agli interessi di Washington nella regione. E per cinque anni è stato così.

Un cambiamento inaspettato
Fin dal suo arrivo al potere, il presidente, cercò di ottenere il massimo profitto da una base militare aerea che gli USA hanno dal 2001 nella regione di Manas.
Questa base ha un’importanza strategica enorme essendo usata dall’esercito statunitense e dalla NATO in operazioni per l’invasione e l’occupazione dell’Afghanistan, e altri interventi armati nel Pakistan, paesi vicini dove i talebani sono diventati forti.
A quanto pare, il presidente Bakiek, cercando di ottenere il massimo dei guadagni intorno alla base ha giocato politicamente con Mosca e Washington l’anno scorso.
Prima è riuscito a farsi dare da Mosca un prestito di 2.000 milioni di dollari con la condizione di smantellare la base statunitense.
Annunciando questa decisione agli Stati Uniti, è riuscito ad ottenere dal Pentagono un aumento dell’affitto da 17 milioni a 60 milioni di dollari all’anno. Con una mossa strategica e prima di smantellarla, ha voluto estendere il contratto della base nordamericana per un altro anno, fino a luglio del 2010, in modo da ottenere il massimo profitto.
Questo fatto è stato considerato come inammissibile sia da parte della Russia che dagli USA.

Un accordo tra le potenze alleate per il controllo in Asia Centrale
Secondo gli analisti internazionali, il colpo di Stato effettuato contro il presidente deposto, è stato articolato da Washington e Mosca, e tutto corrisponderebbe ad un patto per il controllo nella regione dell’Asia Centrale.
In riferimento all’articolazione del colpo, qualche settimana fa, il giornale statunitense il New York Times aveva pubblicato un articolo dove si informava che poco prima della rivolta in Kirghizistan, sui mass media digitali erano apparse una serie di materiali compromettenti, nei quali si accusava i parenti di Bakiek che stessero saccheggiando le arche dello stato. E 'stato proprio questo, dice la pubblicazione, "che ha colpito gli strati inferiori della popolazione ed ha incoraggiato l'opposizione".
Dopo il colpo di Stato contro Bakiek, il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha riconosciuto velocemente il governo di fatto del Kirghizistan. In questo modo la Russia e gli USA hanno dato per conclusi i loro rapporti con Bakiek e hanno offerto appoggio totale al governo di fatto di Otunbayeva, servile agli interessi di ambe potenze.
Fase di cooperazione tra le due nazioni
Lo scorso aprile, nel quadro del rinnovo del Trattato START, gli USA e la Russia sono arrivati ad un accordo per la riduzione del loro armamento nucleare.
Anche in quello stesso mese, gli USA hanno respinto l’installazione di uno Scudo antimissili della NATO nella Rep.Ceca e Polonia, che era considerato dalla Russia come una minaccia per la sua sicurezza.
Lo scorso 9 maggio, per la prima volta nella storia, l’esercito della NATO ha sfilato nella Piazza Rossa di Mosca per celebrare il “Giorno della Vittoria”,data che commemora la vittoria contro il fascismo.
Questo insieme di fatti aprono un nuovo ciclo di cooperazione militare e strategia tra le due nazioni, un allineamento senza precedenti.

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