domenica 21 novembre 2010

Carta igienica sporca

Cresce il consumo di polpa di cellulosa per la produzione di carta. Greenpeace pubblica la guida Foreste a Rotoli sull'impatto della carta igienica sulle foreste primarie. La scelta consapevole è possibile, ma attenzione ai marchi. La sostenibilità passa per l'igiene personale

Le deforestazioni procedono a ritmo incalzante, anche per soddisfare
gli scopi meno nobili della carta. Sembra davvero inconcepibile, ma per produrre carta igienica si continua a consumare cellulosa vergine da foreste tropicali.
In tutta Italia i volontari di Greenpeace hanno distribuito di fronte ai supermercati la nuova guida verde "Foreste a rotoli". Insieme agli oranghi, hanno posizionato in strada anche dei water, contenenti ciascuno un piccolo albero, simbolo delle piante tagliate per fabbricare prodotti come carta igienica, rotoloni, tovaglioli e fazzoletti usa e getta.
Negli ultimi anni, infatti, la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta sta pericolosamente accelerando la distruzione degli ultimi polmoni del pianeta, minacciati dall'irresponsabilità di aziende come Asia Pulp and Paper (APP) e dai loro clienti. Anche l'industria cartaria italiana ha le sue responsabilità: mantenendo rapporti commerciali con multinazionali coinvolte nella deforestazione, anche le aziende italiane rischiano di immettere sul nostro mercato prodotti che causano fenomeni come la distruzione delle foreste e il cambiamento climatico.
Tra le carte igieniche valutate nella guida "Foreste a rotoli" sono solo cinque i prodotti riciclati al 100%: Coop Vivi Verde, Grazie Lucart, Esselunga Riciclata, Carrefour Ecoplanet e AS. Prima di acquistare, però, si deve fare attenzione al nome completo del prodotto: questo perché alcuni marchi, come Carrefour ed Esselunga, producono anche altre tipologie di carta igienica, valutate come insufficienti o addirittura pericolose. Soltanto Coop e AS utilizzano per tutti i propri prodotti esclusivamente carta riciclata e certificata FSC (Forest Stewardship Council).


E i peggiori? Consultando la guida più dell'80% dei prodotti non raggiungono la sufficienza. A rischio, nella fascia rossa, i prodotti di Auchan, Sma e Pam. Tra i non classificabili, infine, Tenderly e tutti i prodotti dall'azienda Georgia Pacific che si è formalmente rifiutata di fornire a Greenpeace le informazioni necessarie per  l'inserimento in classifica.
È assurdo che in fazzoletti e carta igienica, usati solo una volta e poi buttati nel cestino e nel wc, si nasconda carta così pericolosa. Con la nostra guida diamo ai consumatori uno strumento in più per fare acquisti responsabili, evitando di acquistare pezzi di preziose foreste pluviali.
 
Fonte: Greenpeace
 

2 commenti:

  1. Definire meritevoli queste iniziative é dire poco!

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  2. @ Adriano-
    È vero, Greenpeace si adopera davvero molto.
    E la guida è davvero uno strumento utilissimo.

    Un abbraccio ;-)
    Namastè

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