mercoledì 3 novembre 2010

C’è poco da brindare. Prosecco ai pesticidi

Nic Pinton (Terra a Nordest)
TERRITORIO. Crescono le vendite di fitofarmaci nelle terre che producono il doc e il docg. La parola che allarma la gente è mancozeb: è cancerogeno. Ambientalisti e medici per l’ambiente lanciano l’allarme.

Ambientalisti contro “vignerons”: sulle colline del prosecco da Valdobbiadene a Conegliano  e’ in atto da mesi una polemica per l’uso dei pesticidi nella coltivazione dei “preziosi vigneti” che tocca enormi interessi e la salute di 214 mila abitanti, quelli residenti nei Comuni dove si coltivano il doc ed il docg, denominazione di origine controllata e garantita. «La tasca delle aziende vitivinicole e’ garantita - osserva Gianluigi Salvador di Fregona e responsabile regionale del Wwf per l’energia ed i rifiuti - e non la salute di chi abita in queste terre. Basta leggere i dati raccolti presso l’ULSS 7 ( 28 Comuni) a proposito della quantità di pesticidi che vengono impiegati». Dal 2007 al 2008 l’aumento delle vendite di pesticidi e’ stato del 33%  passando da 1019  a 1355 chilogrammi. «Non ci vogliono dare i dati  del 2009 - osserva Salvador - ed è per questo che ci siamo rivolti al Difensore Civico Regionale».


«L’uso dei pesticidi - osserva da parte sua il direttore del Consorzio del Prosecco Giuseppe Vettorello -, e’ controllato: ogni  azienda vitivinicola  e’ tenuta ad  avere un registro e a sottoporsi a periodiche verifiche. Tutto e’ regolare e consentito e il monitoraggio è anche garantito dal protocollo  Fas (fitofarmaci agricoltura salute) presso l’Arpav del Veneto». La parola magica che allarma la gente si chiama mancozeb: viene classificato come il piu’ dannoso fra i fitofarmaci  e viene impiegato per combattere la peronospera. E’ cancerogeno. Dal 2015 non potrà piu’ essere commercializzato secondo una direttiva della Commissione Europea che ha accolto i risultati di una ricerca di un Istituto  Svedese (KEM) incaricato di classificare la “pericolosità” di diserbanti, funghicidi e pesticidi.

Facciamo un giretto per le colline del prosecco che si perdono a vista d’occhio e a Vidor  troviamo la conferma delle preoccupazioni dei cittadini perche’  un cartello  vieta l’accesso  ad uno dei percorsi naturali piu’ interessanti.Vi e’ scritto che  per 5 mesi all’anno, da aprile, non e’ consentito  salire fra i vigneti del prosecco perche’ l’area e’ “sottoposta “ al trattamento di pesticidi. L’ordinanza e’ stata  emessa dal sindaco leghista Albino Cordiali. Per la dottoressa clinica oncologa, Patrizia Gentilini dell’ Isde ( associazione medici per l’ambiente) stiamo assistendo ad una pandemia silenziosa.Chiediamo: C’e una correlazione fra l’uso dei pesticidi e l’aumento dei tumori segnalati? «I danni – afferma - non si vedono immediatamente .Oggi assistiamo ad una inerzia culturale ed e’ piu’ comodo dire che i pesticidi sono autorizzati. Ma le piante , gli animali e l’ambiente, nel loro insieme si ammalano”.

Fra i vigneti,  la scorsa primavera sono stati trovati morti uccelli e altri animali .L’ULSS e’ intervenuta per la analisi.Dal pulpito, una domenica di agosto ha detto la sua anche il parroco di Vidor.Monsignor Antonio Moretto e’ un uomo mite, abituato ad ascoltare più che a dire. Ma nell’omelia del 29  le ha cantate contro quanti usano “i veleni del prosecco”. L’anatema contro i viticoltori che si “arricchiscono a danno della salute” ha fatto ben presto breccia in paese.Un gruppo di cittadini ha avviato una raccolta di firme contri i pesticidi. E cosi nelle assemblee promosse dal Wwf e da Legambiente la gente ha preso coraggio iniziando a denunciare casi di leucemia  e di morti per tumore.I dati, anche questi   forniti dall’ULSS 7 dicono che nel 2007 i soggetti esenti dal ticket perche’ malati di cancro ( secondo il codice E048 che identifica le neoplasie maligne) sono  8760 , 9651 nel 2009.

«C’è poco da brindare - dice ancora Gianluigi Salvador puntando il dito sul compaesano dirimpettaio Luca Zaia,Governatore del Veneto: gli interessi economici sono enormi. Le aziende che vinificano Docg sono 400, 166 quelle che imbottigliano ( oltre 60 milioni di bottiglie), per un giro d’affari stimato di 380 milioni di Euro. E se viene pioggia e tempesta ? Tre anni fa sulle colline del prosecco e’ arrivato il diluvio ma nessun “vignerons” ha denunciato i danni per il risarcimento. Non gli conveniva perché avrebbe preso poco e quindi e’ da chiedersi da dove e’ arrivato il prosecco che hanno comunque imbottigliato». Domanda Salvador. L’uso dei fitofarmaci nel “quartiere del Piave” e’ questione aperta che inizia a creare qualche problema ai produttori. Per l’anno prossimo forse non verrà autorizzato l’uso dell’elicottero  per aspergere  lo zolfo  ed il rame sui vigneti in colline scomode.L’eliconsorzio  paga un costo non indifferente per i trattamenti sui vigneti  che si aggira sui 2300 euro ad ettaro .Poco meno di 600 mila Euro a  stagione.Vigne e case,piu’ vigneti che abitazioni: impossibile pensare di essere “immuni” anche se qualche “mosca bianca” cerca di fare del vino bio: Ivo Nardi  ha iniziato la riconversione nell’81, per i suoi 15 ettari di vigneto in collina.Da allora le aziende bio sono 5.
Dei pesticidi sulle colline del prosecco si parlerà a Vidor il 19 novembre alle 20.30 presso la sala Parrocchiale.

2 commenti:

  1. A Livorno tanti anni fa c'era (o c'è ancora) un simpaticissimo writer che scriveva frasi sui muraglioni del porto, roba da sganasciarsi dalle risate, e riusciva anche a stimolare qualche pensiero.
    Si firmava Zeb.
    Sul muro più grande avrebbe scritto "Prosecco? Manco Zeb!"
    Buongiorno :)

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  2. @ il giardino di enzo-
    Livornesi bella gente, l'ho sempre detto! ;-))

    Buongiorno a te!
    Namastè

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