Protesta dei genitori al convegno "La tutela dei Minori" di Riva del Garda. 
Raccolte oltre 1000 firme per la riforma della giustizia minorile.
Raccolte oltre 1000 firme per la riforma della giustizia minorile.
Riva del Garda.
In barba allo scandalo italiano che vede circa  il 70% dei minori allontanato dalle famiglie senza motivi gravi o  accertati come dimostrato da alcune recenti ricerche, si organizza un  convegno che sembra sancire e giustificare gli abusi sui minori invece  di combatterli. La reazione dei genitori che si sono visti togliere i  figli con la controversa motivazione di "inidoneità genitoriale" non si è  fatta attendere. Basti solo leggere i commenti sul sito del convegno.
Il Trentino non è esente da questi fatti di cronaca che hanno visto  coinvolti i Servizi Sociali e il Tribunale dei Minorenni. La notizia  della mamma a cui è stato tolto il figlio in sala parto ha sconvolto  tutta l'Italia, ma purtroppo non è l'unico caso. "Solo nell'ultimo  tavolo informativo di Rovereto abbiamo ricevuto 2 segnalazioni" ha  dichiarato il portavoce del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani  di Trento. "Nonostante le dichiarazioni di facciata, questo convegno  sembra avviarsi verso una sorta di giustificazione delle violazioni dei  diritti dei bambini piuttosto che in direzione di una soluzione delle  ingiustizie che in un caso recente sono state anche condannate dalla  Corte Europea.
E questo non è l'unico caso, per esempio, recentemente  Strasburgo ha accettato il ricorso di Michele Valenza, un padre di Cles  che non vede il figlio da molti mesi. Ma siamo fiduciosi, in pochissimo  tempo abbiamo raccolto oltre 1000 firme per la riforma del sistema  minorile e ci auguriamo che i legislatori interverranno sollecitamente."
Ma vediamo solo alcune delle frasi riportate nel sito del convegno.  Nel workshop «Via da casa:serve allontanare i minori dalla famiglia  d'origine?» si scrive: "In Veneto, ogni anno, più di 2000 minori  vivono una situazione di collocamento esterno alla famiglia, ma sono  ancora deboli le analisi empiriche che valutano la reale efficacia di  una presa in carico fuori dalla famiglia." Migliaia di bambini  allontanati dalla famiglia (in Italia le stime parlano di circa 32.000  bambini) e non sappiamo neppure se è la cosa giusta da fare?  Confrontiamo questo con le affermazioni sul numero 9 di QuestoTrentino  da parte di una persona che si occupa di bambini sottratti alle  famiglie: "La sofferenza dei bambini c'è ed emerge: sia in comunità  che durante l'affido; ma è legata al vissuto precedente. Non è segno del  disagio dovuto alla situazione di affido, ma è piuttosto la possibilità  di sfogare proprio quello che si è accumulato precedentemente." Secondo questa persona i bambini non soffrono perché sottratti ai genitori, ma per quello "che si è accumulato precedentemente".  Proviamo a chiederlo a quel bambino che ha riempito il quaderno con la  scritta ‘voglio tornare a casa' o a quel bambino che scappando dalla  casa famiglia si è fatto trenta chilometri a piedi per tornare dalla sua  mamma. In un altro workshop «Genitori fragili: la valutazione delle  cure parentali» si parla di "sottili manifestazioni con cui possono evidenziarsi l'abuso o la trascuratezza". Quest'affermazione  apre la porta all'abuso discrezionale della propria ‘professionalità'.  Una valutazione su prove oggettive non é impalpabile ed eterea. Quando  si entra nel campo del maltrattamenti ‘psicologici' si apre la strada  alla discrezionalità e alle sottrazioni ingiuste dei minori. Una domanda  nasce spontanea: "Vogliamo veramente mettere nelle mani di questi  ‘esperti' il potere di decidere se portare via i nostri bambini?"
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani di Trento e la GESEF,  genitori separati dai figli, hanno deciso di aprire un tavolo  informativo davanti al palazzo dei congressi di Riva del Garda per tutti  tre i giorni del convegno dall'11 al 13 novembre, al fine di offrire  alle persone la possibilità di informarsi su quello che sta veramente  succedendo in ambito minorile. Sarà presente anche la signora Loretta  Cornacchia, GESEF Emilia Romagna, che piange la morte della figlia che  si è suicidata dopo che le assistenti sociali le avevano comunicato che  non avrebbe più riavuto il figlio. E ci sarà una mamma di Faenza. Ci  saranno anche altri padri e madri trentini che ritengono di aver subito  degli abusi, tra cui Michele Valenza, il padre di Cles che è stato  ritenuto ‘inidoneo' nonostante abbia già cresciuto cinque figli.
Paolo Roat
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus - Sezione di Trento

 
Ho conosciuto l'ambiente del tribunale dei minori, le assistenti sociali e lo staff di psicologhi a cui si appoggia il Tribunale. Ti posso garantire che vomitare è il minimo che si possa fare. Sicuramente tra loro ci sono anche persone non corrotte dal sistema, ma sono la classica mosca bianca. Il convegno che farà la Gesaf è veramente importante. Mi auguro che l'iniziativa sia presa d'esempio in tutta Italia.
RispondiElimina@ I am
RispondiEliminaMe lo auguro anche io.
Siamo di fronte, purtroppo, ad un'altra delle vorgogne della malfunzionante macchina burocratica.
Ed ancora una volta sono i più indifesi a farne le spese.
Un abbraccio
Namastè
Cara Rosa, magari fosse la mal funzionante macchina burocratica. Qui siamo di fronte a persone che parlano perché hanno la bocca, penso a Giovanardi, penso ai giudici che tolgono i minori ai genitori, alle scoraggianti difficoltà di adozione, penso ai tanti ragazzi di 18/20 anni che vanno a vivere per strada, e nessuno che alzi un dito, che faccia un pensiero, se non quello di chiamare la Polizia.
RispondiEliminaOh, si potrebbe stare ore purtroppo a parlare di queste cose.
Siamo lontani, chiese e ignoranza uccidono il futuro.
@ il giardino di enzo
RispondiEliminaCome non essere d'accordo? Parlando di struttura burocratica intendevo in effeti riferirmi alle persone che questa burocrazia compongono ed alle premesse che la motivano.
Nonchè alle generalizzazioni, ai perbenismi, ed alla descrizione stessa che questa società fa della famiglia.
Sì, sono convinta anche che la moralità che viene adoperata per misurare questi casi sia in reltà di facciata e che non abbia presente l'amore...come prima motivazione.
Se a questo uniamo un atteggiamento spesso pedissequo e di maniera, certo il quadro non è confortante ed è persino ovvio che i criteri che muovono i tribunali siano poi così discutibili.
Un abbraccione.
Namastè