venerdì 27 maggio 2011

Ancora sulla Libertà...Osho

Perché non accettiamo semplicemente noi stessi e gli altri, così come siamo?"

Perché siete stati condizionati a rifiutare, a non accettare. Siete stati condizionati a negare, siete stati condizionati a dire di no. Non sapete ancora dire di si. 
Siete stati condizionati a condannare; siete stati con­dannati e fate la stessa cosa agli altri. Vi condannate di continuo e naturalmente do­vete fare la stessa cosa con gli altri. Non potete fare altrimenti. 
I vostri genitori vi dicevano: "Sbagli, questo non è giusto, questo non si dovreb­be mai fare", e ve lo hanno ripetuto mille e una volta. Voi avete raccolto quel messag­gio, per cui: "Io non sono accettato per quello che sono, non sono amato così come sono".  

Se appagate i desideri dei vostri genitori, vi amano; il loro amore è un baratto. Se li seguite come delle ombre, vi apprezzano, vi approvano; ma se solo cercate di essere un po’ liberi e di essere un individuo, vi sono contro, i loro occhi, il loro comportamen­to, ogni cosa cambia. 
E i bambini sono as­solutamente inermi: per poter sopravvivere devono diventare politici, devono accettare tutto ciò che i genitori dicono. Poi c'è la società, e l'istituzione dell'istru­zione. Pian piano precipiterete sempre di più nel caos, perché tutti coloro che vi cir­condano non fanno altro che costringervi a seguirli. Poi ci sono i preti e i politici, tutti i benefattori, e anche costoro desiderano tutti che li seguiate, e tutti vi hanno indot­trinati. La vostra mente è una mente condi­zionata. 

Ecco perché non potete accettare voi stessi e non potete accettare gli altri. Eppure quella possibilità esiste. Se com­prendete tutto questo - cioè che si tratta solo di un condizionamento - potrete sal­tarne fuori puliti, in questo preciso istante! Non identificatevi con il condizionamento, quella è l'unica via. 
Non pensate di essere quel condizionamento; ricordate semplice­mente che è la società a parlare attraverso di voi. Non definitelo la vostra coscienza, non lo è. Si tratta di una pseudocoscienza creata dalla società. 
È un trucco, un trucco molto pericoloso; di fatto la società ha im­presso in voi le sue idee, ed esse operano come la vostra coscienza. In realtà, non permettono alla coscienza reale di venire in superficie, non permettono alla vostra con­sapevolezza di entrare in gioco e assumersi la responsabilità della vostra vita. La società è estremamente politica. 

All'e­sterno ha istituito il poliziotto e il magistra­to; all'interno ha messo la coscienza, cioè il poliziotto interiore, il magistrato interiore. E neppure questo accorgimento l'ha soddi­sfatta: al di sopra ha collocato un dio, un superpoliziotto, il capo della polizia, che vi osserva da lassù, anche quando siete in ga­binetto. 
Qualcuno vi segue di continuo, non siete mai lasciati soli, liberi di essere voi stessi. 

Lasciate cadere tutto questo, questa è la vostra idea e voi ne restate aggrappati. Vi è stata data da altri. Vi è stata data quando eravate così piccoli che non ve ne ricordate neppure, ma si tratta di uno stratagemma politico, non è religioso. La religione è un decondizionamento. Il processo della religione è in sé un decondizionamento, liberarvi da tutti i condizionamen­ti e permettervi di essere qualsiasi cosa è previsto che voi siate, permettervi il vostro destino. Abbandonate questo condizionamento, questo è quanto deve fare un vero dropout.  
Non deve semplicemente uscire dalla so­cietà, questo non servirà, infatti dove an­drà? Anche se diventi un hippie e abban­doni la società, ne creerai una alternativa, e di nuovo ci saranno regole e di nuovo ci sa­ranno condizionamenti. Se vivete nella so­cietà istituzionalizzata, non vi sarà permes­so portare i capelli lunghi, ma se vivete nel­la società degli hippie, non potrete avere i capelli corti. Ebbene, si tratta della stessa cosa. 
Se vivete nella società istituzionalizzata dovrete fare il bagno una volta al giorno; se vivete nella società degli hippie e fate il ba­gno ogni giorno, gli altri penseranno che in voi qualcosa non funziona. Ma si tratta della stessa cosa, ribaltata. 

Non è possibile uscire dalla società; molte volte è stato ten­tato, ma solo per creare società alternative, che sono poi diventate istituzioni a loro volta. Si può uscire dalla società solo in un mo­do estremamente sottile, non esiste una possibilità macroscopica. La via sottile è questa: lascia cadere dentro di te lo strato di condizionamento. 

Ricorda semplicemen­te che ora sei maturo a sufficienza per non preoccuparti più di ciò che gli altri dicono; devi essere te stesso. E divertiti, inizia a go­dere questa libertà, allora sarai in grado di dare libertà anche agli altri, perché se vuoi che la tua libertà cresca, avrai bisogno di essere circondato da persone libere, perché la libertà può prosperare solo con persone libere.

Osho
 
tratto dal libro : “Amore e Libertà” edizione Bompiani.

8 commenti:

  1. Brano stupendo e come è vero!
    Si è condizionati...anche se non lo si vuole...

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  2. bellissimo ... peccato che siano poche, molto poche, le persone che vogliono essere LIBERI ... è da millenni che siamo schiavi per cui la libertà fa paura perchè alla fine non sappiamo cosa effettivamente essa sia

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  3. La società ti insegna a non amarti per quello
    sei veramente sei.Alcuni nemmeno si conoscono,non si
    sono messi in gioco mai-Ti insegnano a seguire
    regole che ti consentono di ricevere il premio-
    Un bel PASS per far parte della giostra che ti
    manda ai pazzi non ti permette di capire-
    Continui a girare compiendo azioni in automatico
    e quel che è peggio non sai di non amarti
    che non potrai amare,e ti senti un giusto-
    Egill

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  4. Ho letto a decine di libri di Osho, ma questo non ancora, mi sa che lo farò!
    Mi piace molto questa paginetta. Soprattutto come descrive bene il poliziotto e il magistrato esteriore e il poliziotto e il magistrato interiore.

    Namastè Rosa :)

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  5. È vero Gianna, la nostra mente viene plasmata da condizionamenti esterni fin da molto piccoli :-(

    Un abbraccio
    Namastè

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  6. Vero Anonimo, ma vale la pena di conoscerne il senso ed il sapore.
    Namastè

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  7. È vero Egill, ed in questo gioco si è prigionieri, di se stessi, della famiglia, della società, persino nella ribellione si rischia di essere supini e non liberi.
    Solo iniziando a liberare se stessi e gli altri e compiendo questi passi insieme, si può diventare finalmente un esseri indipendenti e liberi....

    Un abbraccio
    Namastè

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  8. eheheh sì Wenz, Osho è davvero efficace nel divulgare.
    Ed è magistrale nel rendere estremamente semplice qualsiasi concetto...

    ah libro consigliatissimo! ;-)

    Namastè Wenz

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