giovedì 12 maggio 2011

Fukushima, il reattore 1 è bucato. Dove è finita l’acqua che ci hanno versato dentro?


Fukushima, quello che non poteva accadere è accaduto anche al reattore 1, e non solo (probabilmente) al reattore 2. Ci avevano sempre detto che i reattori erano progettati anche per resistere alle temperature del nocciolo in fusione e che – qualunque cosa succedesse – avrebbero trattenuto tutto al loro interno.
Ebbene no. Non riesce l’ “inondazione programmata” che doveva raffreddare il reattore 1, quello ritenuto in condizioni migliori. Si buttano dentro il reattore milioni di litri d’acqua, ma nel reattore non sale il livello dell’acqua stessa.
Di conseguenza la Tepco – la società che gestisce l’impianto – ha fatto sapere oggi di “sospettare” che il reattore sia bucato.
Resta da capire dove sia finita l’acqua che ci hanno buttato dentro. Acqua venuta a contatto col combustibile nucleare, acqua con radioattività alle stelle.

Il problema di Fukushima è che, col terremoto e lo tsunami dell’11 marzo, è venuto a mancare il sistema di raffreddamento ai tre reattori: sebbene spenti automaticamente in seguito al sisma, erano ancora caldissimi.
Così caldi che il nocciolo (il combustibile nucleare) per ufficiale ammissione si è almeno parzialmente fuso, formando una sorta di blob radioattivo sul fondo dei reattori. Reattori progettati per resistere anche a questo, ci hanno sempre appunto detto.
Per raffreddarli vi è stata variamente e abbondantemente inserita acqua. Fino alla decisione di riempire completamente d’acqua sia il reattore (la “pentola” di acciaio ultrarobusto che contiene il combustibile nucleare) sia il bunker di cemento armato in cui è inserito.
La notizia di oggi è l’ammissione che il reattore 1 ha trattenuto “meno acqua di quel che si credeva”. Di conseguenza Tepco sospetta ufficialmente che sia crepato, e che sia crepato anche il bunker.
Dove siano finiti gli 11 milioni di litri di acqua versati nel reattore, non lo sa nessuno. Tepco non pare intenzionata a recedere dalla strategia dell’ “inondazione programmata”: solo che prima, dice, bisognerà trovare e sigillare la crepa.
La crepa, aggiungo, lascia uscire acqua venuta a contatto col combustibile nucleare, e dunque fortemente radioattiva. Come qualcuno possa andare ad aggiustarla, per me rimane un mistero.


4 commenti:

  1. Andando avanti così, creperemo tutti :)
    E non ci rimpiangerà nessuno.
    Buongiornooooooo!

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  2. Buongiornooooooooo Paolo!

    E ci puoi scommettere...ma soprattutto nessuno sentirà la nostra mancanza!!!

    Abbraccione *_-
    Namastè

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  3. Sopratutto non sentirà la nostra mancanza la terra anzi penso tirerebbe un sospirone di sollievo ma tornando al post 11 milioni di litri non spariscono per magia, penso che siano passati nel suolo contaminando le falde se c'è stata la fusione anche parziale del nocciolo è lecito pensare che il bunker sia dannaggiato poi da qui a la verità è un altro discorso la tepco in molti anni di attività non è che ha brillato per corretezza anzi...... possiamo ipotizzare tramite gli effetti sull'ambiente, animali, mucche ortaggi tutti contaminati a km di distanza tutti esseri innocenti che si nutrono dal suolo poi ognuno tragga le sue conclusioni.
    Un abbraccio.

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  4. Sai Zak, posso solo immaginare le implicazioni reali della dispersione nell'ambiente di quell'acqua e devo confessare che quello che riesco a pensare mi fa molta paura.
    Sono convinta che la vita riuscirà in un modo o nell'altro a superare anche questa prova, non ho, però, molte speranze per l'essere umano, che mi appare sempre più stupido ed arrogante...dannoso, per sè stesso e per Gaia :-//

    Abbraccio ricambiato ;-)
    Namastè

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