sabato 7 maggio 2011

Spermatozoi umani sperimentati sui criceti. La legge 40 violata dall'Hamster Test???


Ha destato scalpore la notizia pubblicata da “Il Mattino di Padova” in cui si parla di un esposto anonimo presentato ai Nas per presunti test effettuati sui criceti utilizzando spermatozoi umani.
Secondo l’esposto, ad effettuare questi test sarebbe stata un’equipe dell’Università di Padova in collaborazione con quella de L’Aquila, per condurre delle richerche riguardanti le conseguenze della presenza del papillmoa virus sull’attività degli spermatozi umani.
Il test ha innescato una polemica su una presunta violazione della legge 40 (art 13) del 2004 che vieta qualsiasi tipo di incrocio fra specie diverse.
Il coordinatore della ricerca, il professor Carlo Foresta, presidente Siam (società italiana di andrologia e medicina della sessualità), nega recisamente ogni violazione normativa: «Si tratta solo di notizie scandalistiche. Le legge 40 vieta l’inseminazione. Noi ci siamo attenuti scrupolosamente al test di penetrazione. L’ “hamster test”.

Ma cosa è l’ HAMSTER TEST?
Questo test, detto anche Sperm Penetration Test (test di penetrazione degli spermatozoi) viene usato per verificare se gli spermatozoi dell’uomo riescono o meno a  muoversi attraverso il muco cervicale e le tube di unirsi a  un uovo dando origine quindi alla fecondazione.
Ci sono diversi test di penetrazione degli spermatozoi e diverse modalità con cui questi test vengono condotti, ma nella maggior parte dei casi gli spermatozoi umani provenienti dal seme di donatori sono mescolati con cellule uovo di criceto in laboratorio.
Il numero di spermatozoi che penetrano l’uovo viene misurato. Questo test viene fatto più spesso in centri di fertilità che fanno la fecondazione in vitro.
Ovviamente la polemica si è concentrata sull’aspetto etico riassumibile con FECONDAZIONE IN VITRO FRA SPECIE DIVERSE SI O NO ma non abbiamo avuto modo di vedere nessun riferimento o obiezione relativa al fatto che questo test sia ovviamente un test su animali.
Fonte: CorriereDelVeneto.it – 2 maggio 2011
Una ricerca sul papilloma-virus negli spermatozoi dell’uomo, con l’effettuazione di un test sui criceti, crea scompiglio a Padova dove un esposto anonimo ai Nas ha ipotizzato che l’equipe delle Università di Padova e l’Aquila che l’ha eseguito abbia violato la legge 40 del 2004, che impedisce incroci tra specie diverse. Ma il coordinatore della ricerca, il professor Carlo Foresta, presidente Siam (società italiana di andrologia e medicina della sessualità), nega recisamente ogni violazione normativa: «Si tratta solo di notizie scandalistiche. Le legge 40 vieta l’inseminazione. Noi ci siamo attenuti scrupolosamente al test di penetrazione. L’”hamster test” è applicato a livello internazionale». La notizia dell’esposto anonimo inviato ai carabinieri del Nas era stata pubblicata da Il Mattino di Padova. «Nel test – spiega Foresta – ci si limita a guardare se lo spermatozoo umano “supera” la membrana dell’ovocita del criceto. Spermatozoo e ovocita non producono i pro-nuclei, non fertilizzano».
Tanto rumore per nulla, secondo l’andrologo padovano, il quale annuncia che con la sua equipe è pronto a cautelarsi dal punto di vista legale. «È tutto riportato nelle linee guida internazionali per le ricerche sulla riproduzione, e così è anche in Italia – precisa -. L’Università dell’Aquila, che ha materialmente eseguito il test, ha in corso diversi progetti con il Miur che prevedono l’hamster test». «Sono metodiche consentite dalla legge e codificate. È fuori di luogo parlare di fecondazione» insiste lo scienziato. La ricerca coordinata da Foresta – pubblicata su riviste scientifiche internazionali e presentata al recente convegno sulla medicina della riproduzione ad Abano Terme – ha dimostrato che quando in una coppia il liquido seminale dell’uomo è positivo al papilloma-virus il successo riproduttivo è ad alto rischio e vi è un’impennata della percentuale di aborti.

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