venerdì 16 luglio 2010

Il decreto oltre la Corte


Giuliano Rosciarelli

IL CASO I Vas, Verdi ambiente e società, denunciano il provvedimento del governo per superare i rilievi della Consulta. Guido Pollice: «La nuova norma è di una gravità estrema sul piano politico-istituzionale»


La Corte Costituzionale sentenzia, il governo Berlusconi ignora. Del resto il premier aveva già avvertito tutti: la Consulta è di sinistra, quindi inaffidabile. E come ha avuto la possibilità, diventato ministro dello Sviluppo economico (dopo le dimissioni di Scajola) ha fatto la sua mossa: lo scorso 8 luglio ha emanato un decreto legge (numero 105) avente ad oggetto “Misure urgenti in materia di energia”, quale risposta alla sentenza della Corte costituzionale del 17 giugno scorso che accoglieva il ricorso di 4 Regioni contro il Governo sulla reintroduzione del nucleare in Italia: praticamente la Corte aveva riconosciuto la illiceità del potere di commissariamento dello Stato sulle Regioni per provvedimenti energetici con capitali privati, perché violava la competenza degli enti locali in tema di realizzazione degli interventi. Pertanto, la Consulta sanciva con chiarezza, in materia di energia (tutta l’energia, inclusa quella proveniente da fissione nucleare), l’equivalente potere delle singole regioni a confronto con quello del governo centrale, negando l’esistenza degli elementi di urgenza e necessità paventati dall’Esecutivo. «Urgenza e necessità - denunciano i Vas, i Verdi ambiente e società - riproposti sfacciatamente nel nuovo decreto che, ignorando quanto detto dalla Corte, dà al Paese uno schiaffo dalle conseguenze devastanti sul piano politico-istituzionale, in perfetta sintonia con la strategia della imposizione autoritaria impostata fino ad ora».

Gli ecologisti ricordano come siamo di fronte ad una scelta «pesantissima, che si scontra con la pronuncia della Corte ma anche contro la maggioranza di una volontà popolare espressa con l’80% dei voti nel referendum dell’86». In sostanza il nuovo decreto ripropone, accentuandoli ulteriormente, gli stessi elementi che erano stati contestati dai governatori per la norma precedente: nomina dei commissari straordinari che sostituiranno la corretta procedura democratica di programmazione e introduzione di norme a dir poco discutibili come quella che esenta «il Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare nonché i suoi componenti, dalle incompatibilità previste dalla legge 23 luglio 2009, n. 99» come denunciano i Vas. «Una norma utile – secondo Guido Pollice presidente dell’associazione - a sistemare alcuni che chiaramente sarebbero stati ineleggibili. Quanto sta accadendo è incredibile – prosegue -. Nel più completo silenzio si sta delegittimando la credibilità democratica di un Paese. Ma noi non ci fermeremo ». In autunno, i Vas, insieme al neonato coordinamento nazionale delle associazioni ambientaliste (14 sigle) daranno vita ad una serie di iniziative contro il nucleare in tutto il territorio: «Ci faremo sentire - ha spiegato Pollice - i cittadini hanno bisogno di essere informati. In questi mesi sono stati inondati da false informazioni utili solo alle lobby del nucleare». L’appello è già stato lanciato e per coordinare la protesta a livello nazionale ci sarà un sito internet che presto verrà presentato al pubblico e che verrà arricchito di materiali informativi.

http://www.terranews.it

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