giovedì 4 novembre 2010

Deforestazione. Da dove vengono la carta e l’olio di palma che usiamo nella vita quotidiana

tratto da:  www.blogeko.it

Foreste abbattute per trasformarle in carta e lasciare spazio alle piantagioni di palma da olio. Vi siete mai chiesti come sono i frutti della palma da olio, così tristemente famosi? L’immagine a fianco soddisfa questa prima curiosità: ma ve ne propongo anche altre che illustrano cosa sta succedendo.

Vengono tutte da Sumatra (Indonesia) dove, per inciso, la deforestazione sta spazzando via gli ambienti naturali abitati dalle ultime tigri.

Non si tratta di misfatti remoti e lontani. Essi sono invece fittamente intrecciati con le nostre abitudini quotidiane. L’Italia, secondo informazioni offerte da Greenpeace, è il più grande acquirente di carta dell’Indonesia, ed è il maggior cliente europeo di APP, Asian Pulp and Paper, il campione della deforestazione. Quanto all’olio di palma, ci arrivo subito, insieme alle immagini.

Le foto sono tratte da Denverpost, che ha dedicato a Sumatra una gallery molto articolata (trovate il link in fondo). Questi che vengono caricati su un’imbarcazione sono i frutti della palma da olio, destinati ad essere appunto trasformati in olio di palma.




A cosa serve l’olio di palma? Visto che costa poco, è spesso presente dove le etichette citano “oli vegetali” o “grassi vegetali”. Entra nella composizione di dolci, shampoo, detersivi, cosmetici…

In Italia non c’è obbligo di esplicitare sulle etichette la presenza dell’olio di palma. Uno degli ostacoli più ardui della vita ecologica quotidiana è fare la spesa evitando tutto ciò che può contenere olio di palma. E per far spazio alle piantagioni di palma da olio – che vive solo nei climi tropicali – vengono abbattute le foreste.


Non è necessario ricorrere alla motosega. Si può anche incendiare la foresta. Solo il 2% circa dell’enorme quantità di olio di palma usato nel mondo è certificato come sostenibile: non deriva cioè dalla distruzione di ambienti naturali.


A foresta distrutta è possibile mettere a dimora le giovani palme. L’olio di palma, fra l’altro, va forte anche come biocarburante. L’Unione Europea ha perfino tentato di farlo passare per un biocarburante sostenibile dato che – foresta o piantagione di palme – sempre di alberi si tratta.


Fare la spesa quotidiana evitando tutto ciò che può contenere olio di palma, dicevo, è una delle cose più difficili. Io però ci provo. E mi sembra che ne valga la pena.

Su Denverpost deforestazione a Sumatra

Su Terra! olio di palma nemico pubblico

2 commenti:

  1. Mi sto appassionando da poco tempo a questi temi, cercando concretamente, nel mio quotidiano, di avere comportamenti eco-compatibili. Tornerò a leggerti volentieri, intanto grazie per gli auguri!
    Sara

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  2. Ciao Sara, benvenuta nel blog :-)
    Senza dubbio alcuno l'acquisto ed il consumo critico rientrano in un comportamento sano, che risulta utile e necessario a noi ed alla Madre Terra.

    Torna quando vuoi, non può che farmi piacere ;-)

    Un abbraccio
    Namastè

    RispondiElimina

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